I LEZIONE ERBOLOGIA, Compito 1 della I lezione

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Recel
view post Posted on 29/6/2008, 20:52




Le serre della professoressa Spiccy sono come delle giungle...
Varcata la soglia d'ingresso ti ritrovi in una immensa giungla verde... Tutt'intorno una distesa di piante di ogni genere; curative, carnivore, velenose o assassine... Questa prima serra non contiene piante "pericolose"...ma solo muschi, licheni e arbusti vari... Più che altro piante ed erbe ornamentali... Ma andando più avanti con le lezioni...ci saranno delle "prove" di Erbologia da affrontare... Basate sulle lezioni trattate... In questa prima serra ha luogo la ricerca delle varie specie di funghi presenti nella cartina consegnata agli studenti...

Edited by Recel - 30/6/2008, 11:12
 
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perazz94
view post Posted on 29/6/2008, 21:25




SPOILER (click to view)
Simone si mise a correre per raggiungere gli altri nelle serre lui lavorò da solo perchè quel giorno era particolarmente dispiaciuto allora andò in un posto pieno di piante anche se erano tutti così e si sedette da solo prese una pergamena e altri strumenti strani e esaminò tutte le piante e cominciò a esaminare il fungo chiamato "L'Hyndum Repandum" lo stava esaminando e secondo lui era un buon inizio ma ad un certo punto la boccetta da esaminare casco e lui si arrabbiò molto per l'accaduto alloa ne prese un altra la esaminò perfettamente e incominciò a scrivere con grande calma:
<i>L' Hydnum repandum è un fungo molto apprezzato e ricercato della famiglia delle Hydnaceae conosciuto ai più con l'appellativo volgare di "steccherino", per via degli aculei presenti sotto il cappello.
Esiste una specie molto somigliante che appartiene allo stesso genere, l' H. rufescens che però si distingue per il sapore leggermente più amaro dell' H. repandum e perché possiede aculei adnati e non decorrenti.
Il cappello è compatto, convesso o depresso al centro e irregolarmente lobato all'orlo; color bianco-giallastro, a volte quasi aranciato.
ha gli aculei fitti cilindro-conici, corti, fragili, ottusi all'apice e biancastri o color rosa-salmone, decorrenti sul gambo (adnati nell' Hydnum rufescens).
gambo Spesso eccentrico, grosso, cilindrico, tomentoso; color biancastro o concolore al cappello.
Carne Bianca, soda, fragile, a volte friabile.
Spore 6,5-9 x 5,5-7 μm , bianche in massa, arrotondate o ellissoidali.
Habitat Fruttifica gregario o grandi-cerchi in estate-autunno, nei boschi di aghifoglie e latifoglie.
Le caratteristiche organolettiche dipendono dal luogo di crescita e dall'età dei carpofori:
buona quella dei carpofori giovani, anche quelli di dimensioni generose;
discreta negli esemplari più maturi, mediocre quella degli esemplari troppo vecchi.
Questo fungo richiede comunque una lunga cottura. Poco cotto può risultare indigesto se non causare gastriti oppure problemi intestinali di poca rilevanza, ma nessun avvelenamento.
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Polyporus Frondusus Cappello:
Da un’unica massa carnosa si diramano, molto numerosi, i singoli carpofori a forma di spatola o di valva di conchiglia, lunghi fino a 5 cm circa, larghi fino a 4, di colore grigio o bruno-grigiastro, tomentosi, con il margine più o meno lobato. Il fungo nel suo complesso raggiunge i 30-40 cm.
Tuboli:
Bianchi, corti, lievemente decorrenti.
Pori:
Bianchi, piccoli, con l’età più aperti.
Gambo:
Bianco, unito lateralmente al cappello. Nell’insieme ramificati.
Carne:
Bianca, di buon odore e sapore, un po’ fibrosa.
Spore:
Ovali, 5-7 x 3,5-4,5 micron. Bianche in massa.
Habitat:
Sotto latifoglie, nei pressi dei loro tronchi o radici. Non raro. Estate-autunno.
Commestibilità:
Ottimo da giovane
Note:
In italiano: Poliporo frondoso
In Liguria: Berbexin, Grifun, Ramassoun.
Ha una carne bianca, di buon odore e sapore, un pò fibrosa. In Val Trebbia è raccolto soltanto da chi lo conosce bene e che quindi sa dove e in che periodo nasce. Ha la particolarità di nascere sui tronchi o le radici di latifoglie. Eccellente se conservato sott'olio.
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Amanita Pamderina
Etimologia : dal latino "pantherinus" = relativo all'aspetto maculato del cappello;
Cappello : 5-12 cm., inizialmente emisferico, poi piano convesso con margine nettamente striato, di colore bruno-ocraceo o marrone più o meno carico, più chiaro al margine, ricoperto da piccole verruche piramidali bianco-candide farinose;
Lamelle : bianche, fragili, fitte, libere o brevemente smarginate, attenuato-arrotondate al gambi;
Gambo : 6-15 cm. x 0,5-2 cm. Bianco, liscio, attenuato all'apice, terminante alla base in un bulbo arrotondato;
anello: concolore al gambo, pendulo, tipicamente basso, da membranoso ad evanescente, non striato;
volva: bianca, circellata, dissociata in due o tre anelli;
Carne : bianca (anche sotto il rivestimento pileico), poco consistente. Sapore dolciastro. Odore quasi impercettibile;
Habitat : cresce solitaria o a gruppi in estate e autunno, sotto latifoglie o aghifoglie. Comune;
Commestibilità : velenoso;
Osservazioni : fungo pericoloso anche se raramente mortale, provoca avvelenamento simile all'Amanita muscaria, in forma più grave. Facilmente riconoscibile per le numerose e minute verruche candide che punteggiano la superficie del cappello e dal margine sempre nettamente striato
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Amanita Muscaria
Etimologia : dal latino "muscarius" = attinente alle mosche;
Cappello : 7-20 cm., carnoso, da principio quasi sferico poi via via fino a diventare completamente aperto; colore rosso vivo, viscido con tempo umido, cosparso da numerose verruche bianche a forma quasi piramidale;
Lamelle : bianche, larghe con presenza di lamellule, abbastanza fitte, libere al gambo;
Gambo : 10-20 (25) cm. x 1-2,5 cm. Bianco, cilindrico, inizialmente pieno, poi cavo fino a diventare tuboloso, con la base bulbosa ovoide;
anello: ampio, membranoso, tipicamente a gonnella, bianco, con tonalità gialline sull'orlo sfrangiato, parte superiore striata;
volva: bianca, friabile, dissociata in perle;
Carne : soda, bianca con sfumature gialle sotto la cuticola pileica. Sapore nullo. Odore insignificante;
Habitat : cresce preferibilmente sotto aghifoglie in montagna in parecchi esemplari.
Presente in estate-autunno;
Commestibilità : velenoso;
Osservazioni : questa specie ha diverse varietà e forme (varianti regalis, emilii, formosa, puella). È il fungo più spettacolare e conosciuto da tutti.
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Buletus Santanas Il Boletus satanas Lenz, indicato comunemente come Porcino malefico, è un fungo tossico della famiglia delle Boletaceae.
Descrizione della specie

Cappello

8-25 (30) cm di diametro, carnoso, emisferico, poi convesso-appiattito, biancastro, bianco-verdastro o bianco-grigiastro, glabro e liscio, con piccole screpolature al centro; diventa bruno quando manipolato.

Pori

Piccoli, rotondi, rosso-sangue o rosso-arancione verso il margine, viranti nel verdastro alla pressione.

Tubuli
Giallognoli o giallo-verdastri, corti, al tocco virano nel blu.

Gambo

Ovale o globoso, tozzo, compatto, ingrossato alla base, color giallognolo o gialllo-arancio; nella parte alta ricoperto da un fine reticolo a piccole maglie di colore rosso-vivo; nella parte inferiore a superficie gialla, diffusamente rossa.

Carne

Soda, compatta, biancastra, assumente rapidamente al taglio una tinta rossiccia che dapprima vira nel viola oppure nel blu tenue, successivamente nel grigio

Odore: all'inizio gradevole ma alla lunga nauseante. Di "cavolo".
Sapore: inizialmente gradevole e dolciastro, come di "noce", poi piuttosto sgradevole. Più accentuato negli esemplari più vetusti.
Spore
Fusiformi, bruno-olivastre in massa.
Habitat
Cresce generalmente su suoli calcarei, sotto latifoglie, dalla primavera all'estate e, talvolta, anche nella prima metà dell'autunno.
Commestibilità
Molto velenoso, provoca vomiti persistenti.
Dal Boletus satanas è stata estratta una potente glico-proteina tossica, la Bolesatina, un inibitore della sintesi proteica a livello ribosomale (meccanismo: nucleoside trifosfato fosfatasi), idrolizzando il GTP nonché l'ATP.

Note

Secondo voci non confermate, in alcune zone della Sicilia e della Francia viene consumato senza problemi dopo opportuna preparazione (bollitura, salamoia e/o essiccazione); si raccomanda tuttavia di non cimentarsi in pericolosi esperimenti gastronomici in quanto questo trattamento richiede un'elevata esperienza. Il fine ultimo è quello di distruggere integralmente il peptide Bolesatina che rende tossica detta specie.
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MUSCHI
Politrico
Caratteristiche:
I muschi vivono in fitti assembramenti formati da migliaia di individui, formando così i noti “cuscini”. Ogni individuo è formato da un fusticino (caulidio) che è ricoperto da innumerevoli foglioline (filioidi) che non hanno vasi conduttori. Alla base del fusticino la pianta non ha radici (per questo motivo viene classificata fra le briofite) bensì dei rizoidi. La loro funzione è quella di mantenere la pianta fissata al terreno come fossero radici. Questo muschio è di color verde scuro con la calotta di feltrosa di colore giallo-oro; la sua altezza può arrivare fino ai 40 cm. In caso di siccità i muschi risolvono la situazione ripiegando le loro foglie l’una contro l’altra verso l’alto esponendone così al sole la parte inferiore che è robusta e ben protetta. Questo movimento può avvenire grazie a delle grandi cellule articolari piene di liquido poste internamente alla struttura fogliare in prossimità della pagina superiore.Con la siccità perdono l’acqua e si contraggono determinando la diminuzione della superficie superiore della foglia.

Habitat:
I muschi possono vivere su muri, rocce o sulla corteccia degli alberi, esistono però anche varietà acquatiche. Questi vegetali popolano tutti i continenti. Alcune specie vivono anche fra i ghiacci ed altre fra le dure assolate dei deserti.
Il politrco vive in boschi umidi ed acqitrinosi con terreno acido; alle nostre latitudini il politrco vive dalla pianura ai 2000 metri.

Modi di vita:
Le piante di muschio si nutrono grazie alla fotosintesi fatta da caulidio e filoidi. Essendo molto vicine al terreno e molto fitte riescono a limitare l’evaporazione dell’acqua presente, intrappolandola nella fitta “vegetazione”. Con l’avvento della notte e l’abbassamento della temperatura il vapore acqueo da esse trattenuto condensa e si trasforma in acqua, necessaria alla loro sopravvivenza.
I muschi si riproducono grazie alle spore che sono contenute in una capsula sviluppatasi sopra il gametofito (lo sporofito). Aprendosi, lo sporofito, libera le spore. Nel caso una di esse dovesse cadere su un punto sufficientemente umido germinerà originando un protonema filamentoso. Sviluppandosi esso diventerà il gametofito. Alcuni saranno maschili ed altri femminili, i maschi svilupperanno delle specie di sacchi (anteridi) nei quali maturano le cellule riproduttive maschili (anterozoidi); nelle femmine compariranno invece gli archegoni contenenti oosfere. In presenza di acqua gli anterozoidi, attratti dall’acido malico (sostanza sessualmente stimolante), andranno a fecondare le oosfere. A fecondazione avvenuta si svilupperà un nuovo sporofito che continuerà il ciclo.
<b>no i muschi non si devono fare mannaggia a me<b> pensò Simone ma pensando che al profefforessa l'avrebbe potuta premiare lo lasciò lì scritto sperando ch la professoressa ci fece caso...
FUNGHI
Boletus Scaber
Classe: Basidiomiceti
Nome scientifico: Boletus scaber Bull.
Sinonimo: Leccinum scabrum Bull. Fr. - Trachypus leucophaeus
Nomi comuni: Albatrello - Porcinello grigio
Caratteristiche morfologiche

Cappello: 6-13 cm, bruno di varie tonalita', a volte fessurato.
Tubuli: molto lunghi, liberi, grigio-crema.
Pori: piccoli, rotodeggianti, grigio-crema.
Gambo: 8-14 x 1-2 cm, cilindrico, pieno, piu' sottile all'apice, con squame nerastre.
Carne: molle e biancastra.
Spore: giallastre.
Amanita citrina (Schaeff.) Pers., A Natural Arrangement of British Plants (London) 1: 599 (1797)

Amanita Citrina
L'Amanita citrina è un fungo appartenente alla famiglia Amanitaceae, molto comune ma di scarsa qualità dal punto di vista gastronomico per via dell'odore rafanoide e del sapore poco gradevole.
A volte si è anche rivelato facilmente confondibile con Amanite mortali (es. Amanita phalloides).
Per quanto innanzi esposto, il consumo di questa specie viene vivamente sconsigliato.
Descrizione della specie
Cappello

Ha la superficie di color giallo-verdognolo o citrino (bianco o bianco-sporco nella sua f.ma Alba), con verruche bianche disposte a circoli concentrici, più appressate al centro, talvolta mancanti (se staccate da eventi atmosferici o altro).

Lamelle

Fitte, di colore bianco, libere al gambo, con lamellule.

Gambo

Cilindrico, di colore da bianco a bianco-giallino, alto 9-15 cm.

Anello

Bianco o giallino, nella parte alta dello stipite.

Volva

Bianca, circoncisa, aderente alla base bulbosa.

Carne

Bianca immutabile.

Odore: di radici o "rafanoide".
Sapore: sgradevole, mediocre. Ciononostante non mancano gli estimatori di questa specie.

Spore

Ovali o ellissoidi, lisce, bianche in massa, amiloidi, 8-11 x 7-9 µm.

Habitat

Specie gregaria, abbastanza frequente nei boschi di conifere e di latifoglie, fruttifica in estate-autunno.

Commestibilità
Considerato non commestibile o meglio scadente, nonostante non sia velenoso può essere confuso con specie mortali come Amanita phalloides o Amanita verna per il colore citrino del cappello che può variare anche al bianco.

Al limite lo si potrebbe mangiare, ma anche lo scarso valore di commestibilità ci spinge a rifiutarlo, fortunatamente nessun avvelenamento da questo fungo.
Etimologia
Dal latino citrus - del limone, per il colore giallo del cappello.
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Lactarnus Torminosus
Classe: Basidiomiceti
Nome scientifico: Lactarius torminosus (Schaeffer: Fries) Persoon
Nome comune: Peveraccio delle coliche
Caratteristiche morfologiche

Cappello: 4-12 cm, dall'arancio-crema a rosa incarnato, convesso poi spianato, depresso al centro, con zone concentriche più o meno evidenti di colore rosso scuro, superficie ricoperta da una lunga e fitta peluria, margine involuto.
Lamelle: fitte, sode, con molte lamellule, ocra-salmone pallido, decorrenti.
Gambo: 2-6 x 1-2 cm, da biancastro a rosa-aranciato, sodo, farcito.
Carne: bianca, spessa, soda, con odore fruttato e sapore appena acre.
Lattice: bianco, molto acre.
Spore: crema pallido.
[imghttp://www.agraria.org/funghi/lactariustorminosus.jpg[/img]
Amillaria Mellea Questo fungo meriterebbe, secondo autori del passato, il nome di "asparago dei funghi" per il fatto che la parte buona di esso è l'estremità superiore del gambo unitamente al cappello, mentre il resto dei gambi (specialmente negli individui adulti) è coriaceo ed assai indigesto.
Descrizione della specie

Cappello

4-7 (12-15) cm, carnoso, sub-globoso (fungo a forma di chiodo), poi conico, membranoso, leggermente umbonato al centro, a superficie di colore giallo-miele o rossiccia o brunastra, con orlo sottile, arrotolato, lievemente striato.

Lamelle

Non fitte, bianche o rosee o con chiazze rossastre un po' decorrenti sul gambo.

Gambo

5-12 x 1-2,6 cm, cilindrico, giallastro o brunastro, ingrossato verso la base, di solito saldato con altri individui (fungo cespitoso), pieno, midolloso, pruinoso.

Anello
Bianco, striato e durevole.

Carne

Soda sul cappello e nella parte superiore del gambo, coriaceo-fibrosa nel resto, di colore bianco o carnicino.

* Odore: subnullo, fungino.
* Sapore: acidulo e dolce, con leggero retrogusto amarognolo meno marcato negli esemplari più giovani.

Spore
Bianche in massa, lisce, ellissoidali, 8-9 x 5-6,5 µm.

Habitat

Cresce in autunno, cespitoso, parassita di tronchi di albero o di ceppi, di cui ne può causare la morte.

Commestibilità


Ottima con cautela, velenoso da crudo. Si raccomanda la prebollitura per rendere questo fungo più digeribile. Durante la cottura la sua carne diventa scura, quasi nera.
L'A. mellea è un fungo dal sapore buono, purché ben cotto ed escludendo il liquido di cottura. Contiene infatti tossine di natura proteica ("emolisine") termolabili a 65°-70°C in 30 minuti. Soprattutto usufruire solo il cappello.
Sono stati registrati inoltre casi di disturbi gastrointestinali, di breve latenza, procurati da esemplari di A. mellea congelati a fresco, ovvero senza preventiva cottura, e consumati dopo lo scongelamento. Tale fenomeno non è ancora chiaro dal punto di vista scientifico. La teoria più accreditata è che con la congelazione le "emolisine" vengano fissate nella struttura fungina e, pertanto, anche se poi si scongelano i funghi in maniera corretta e si cuociono successivamente attraverso una prolungata cottura, tali principi attivi non vengono smaltiti completamente. Per questo si sconsiglia di raccogliere tale fungo anche soltanto dopo le gelate notturne e comunque mai conservarlo a temperature inferiori allo 0 prima di una adeguata cottura.

Gli esemplari cresciuti su ceppi di latifoglia sono considerati migliori di quelli cresciuti su ceppi di conifera.

Precisazione

La mellea non è una specie che può essere consumata frequentemente, in quanto trattasi di fungo abbastanza pesante da metabolizzare. È consigliabile comunque consumarne quantità non eccessive.
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Edited by Recel - 17/7/2008, 13:51
 
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view post Posted on 29/6/2008, 22:03




SPOILER (click to view)
Kinny osservò ogni specie di fungo con molta attenzione fino a quando iniziò la sua versione:
L' Hydnum repandum è un fungo molto apprezzato e ricercato della famiglia delle Hydnaceae conosciuto ai più con l'appellativo volgare di "steccherino", per via degli aculei presenti sotto il cappello.
Cappello:
Compatto, convesso o depresso al centro e irregolarmente lobato all'orlo; color bianco-giallastro, a volte quasi aranciato.
Aculei:
Fitti cilindro-conici, corti, fragili, ottusi all'apice e biancastri o color rosa-salmone, decorrenti sul gambo (adnati nell' Hydnum rufescens).
Gambo:
Spesso eccentrico, grosso, cilindrico, tomentoso; color biancastro o concolore al cappello.
Carne:
Bianca, soda, fragile, a volte friabile.
Odore: gradevole, fungino.
Sapore: dolce con retrogusto amarognolo.
Spore:
bianche in massa, arrotondate o ellissoidali
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La Grifola frondosa è uno stupendo fungo non molto diffuso che cresce sotto gli alberi di Castagno ed appartiene alla famiglia delle Meripilaceae.
Carpoforo:
Fino a 50 cm, ramificato a cappelli sovrapposti a forma di ventaglio di colore bruno-grigiastro, con margine ondulato.
Tubuli:
Corti, decorrenti.
Pori:
Rotondi, bianchi.
Inizialmente piccoli, diventano piuttosto grandi con l'età.
Gambo:
Ramificato, di colore bianco, collegato lateralmente ai cappelli.
Carne:
Bianca, immutabile, fragile.
Odore: intenso, non ben definibile.
Sapore: mite, delicato.
Spore:
Bianche in massa.
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Lactarius deliciosus:
Il Lactarius deliciosus è un fungo dall'elevato pregio alimentare; negli ultimi tempi si sta diffondendo anche nei ristoranti, anche se non ha ancora raggiunto una popolarità al pari di porcini e finferli.
Cappello:
Fino a 12 cm di diametro; convesso-piano, tomentoso o pruinoso, rosso-aranciato o carneo; poi imbutiforme, squamoso, con venature concentriche verdastre.
Lamelle:
Fitte, strette, ineguali, decorrenti sul gambo; colore arancione con riflessi rossastri, viranti leggermente nel verde alla rottura o al tocco.
Gambo:
corto, cilindrico, attenuato in basso, presto cavo, concolore al cappello (color arancio pallido, con scrobicolature rosso-arancio).
Carne:
Soda, più o meno spessa, forte fragile, rosea ma colorata rosso-carota sotto la cuticola, si colora verde all'aria.
Odore: di frutta, gradevole.
Sapore: dolciastro, lattice dolce con retrogusto un po' acre; leggermente pepato.
Lattice:
Giallo, rossastro.
Spore:
leggermente ellissoidali, ornate da verruche unite in spesse creste, bianco-crema in massa.
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Russula virescens:
La Russula virescens è considerata la migliore tra le russule commestibili. È facilmente riconoscibile per la cuticola fortemente areolata, quasi unica nel genere e per il colore verde-azzurro della stessa.
Cappello:
5-15 cm di diametro, compatto e carnoso, prima globoso, con margine aderente al gambo, poi convesso e infine spianato, leggermente depresso al centro, spesso più o meno trapezoidale e con delle screpolature
Cuticola:
asciutta, opaca, separabile dal cappello solo lungo il margine, quasi sempre rotta in screpolature o areole poligonali, di colore verde-azzurrognolo o verde-oliva, colorazione che in qualche esemplare giovane può mancare
margine
ondulato e liscio.
Lamelle:
Fitte, fragili, scarsamente aderenti al gambo, forcate al margine, prima biancastre, poi crema pallido, spesso con iridescenze e macchie brunastre, anastomosate (raccordate tra loro da venature).
Gambo:
in proporzione più corto del cappello, pressoché cilindrico, attenuato alla base, robusto e compatto, prima pieno poi spugnoso e cavernoso; superficie bianca, talvolta macchiata qua e là da sfumature color nocciola, un po' rugosa, forforacea nella parte alta.
Carne:
Soda, fragile, bianca. Frequentemente preda di larve, specialmente nel periodo estivo.
Odore: poco percettibile e lievemente fruttato negli esemplari giovani, leggermente sgradevole (come di "pesce") negli esemplari essiccati (che sono ugualmente commestibili).
Sapore: mite, dolce ed aromatico, come di nocciola.
Spore:
ellissoidali o subsferiche, bianco crema in massa, verrucose, amiloidi.
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Amanita pantherina:
L' Amanita pantherina è un fungo velenoso molto comune e pertanto abbastanza popolare che appartiene alla famiglia delle Amanitaceae.
Nonostante molti testi la considerino semplicemente una specie "tossica", essa può provocare addirittura la morte se ingerita in quantitativi non trascurabili!
Cappello:
10-15 cm, di colore bruno, di forma conico-campanulata od emisferica e poi espanso, pianeggiante, liscio, ricoperto da piccole verruche bianche; margine nettamente striato.
Lamelle:
Bianche, libere al gambo, fitte, con lamellule.
Gambo:
6-12 cm, bianco, cilindrico, prima compatto, poi cavo, si ingrossa alla basa in un bulbo.
Anello:
Più o meno ampio, bianco, piuttosto basso.
Volva:
Bianca, aderente al bulbo.
Carne:
Bianca, immutabile, soda.
Odore: subnullo.
Sapore: dolciastro.
Spore:
Bianche in massa, ovoidali, lisce, non amiloidi.
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Cantharellus cibarius:
Il Cantharellus cibarius (volgarmente gallinaccio, galletto, gialletto o finferlo) è uno dei funghi più conosciuti; senza dubbi la specie è raccolta e mangiata ovunque.
Riesce eccellente cotto in olio, prezzemolo, aglio e peperoncino, da solo o come contorno.
Si presta bene alla conservazione, sia sotto aceto che essiccato. In quest'ultimo modo viene utilizzato per condire varie pietanze o altri funghi, per tale ragione è detto "il prezzemolo dei funghi".
Cappello:
Piccolo, irregolarissimo, ondulato, prima convesso, poi piano ed avvallato, margine rivoluto, liscio, pruinoso, di colore giallo-arancio o giallo-oro.
Imenio:
A grosse pieghe (pseudolamelle), distanti, verrucose, decorrenti sul gambo, dicotome e spesso anastomizzate fra loro, di colore giallo-arancio, più vivo del cappello.
Gambo:
Concolore al cappello, tozzo, assottigliati alla base e talora brevissimo.
Carne:
Soda, bianca, alquanto fibrosa, giallastra sotto la cuticola.
Odore: subnullo da crudo, intenso ed aromatico dopo la cottura; in ogni caso gradevole.
Sapore: acro-dolce da crudo, dolce e fruttato dopo cottura.
Spore:
Ellittiche, giallastre in massa.
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Amanita muscaria:
L'Amanita muscaria è uno dei funghi più appariscenti del bosco.
È anche una delle specie più chiacchierate del momento, dato che in Giappone si sono tenuti recentemente dei convegni internazionali di micologia in cui si è parlato anche della commestibilità di questa specie previo trattamento di de-tossificazione; tesi peraltro sostenuta da esperti micologi giapponesi che affermano di consumarla senza riscontrare alcun disturbo[citazione necessaria], nonostante nella comunità scientifica sussistano molti dubbi circa la reale efficacia di tale trattamento. La specie veniva nel passato usata anche come antiparassitario contro le mosche. Si immettevano in un contenitore di latte dei pezzi del fungo e, dopo un giorno di macerazione, questo veniva usato per attirare le mosche che morivano dopo averlo bevuto.
Cappello:
Da 8-20 cm di diametro, da rosso vermiglio a rosso acceso, raramente giallastro, cosparso di verruche bianche o gialle (resti del velo); orlo liscio, ma striato nel senso delle lamelle; cuticola viscida a tempo umido, facilmente staccabile dal cappello.
Lamelle:
Fitte, libere, bianche, talvolta volgenti al giallo-limone, con lamellule.
Gambo:
Cilindrico e slanciato, bulboso alla base, bianco e portante anello e volva.
Anello:
Collocato nella parte alta del gambo, ampio, membranoso, bianco, persistente.
Volva:
Quasi non apparescente, bianca, dissociata in verruche.
Carne:
Bianca, colore arancio sotto la cuticola del cappello, soda.
Odore: subnullo.
Sapore: trascurabile.
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Boletus satanas:
Il Boletus satanas Lenz, indicato comunemente come Porcino malefico, è un fungo tossico della famiglia delle Boletaceae.
Cappello:
8-25 (30) cm di diametro, carnoso, emisferico, poi convesso-appiattito, biancastro, bianco-verdastro o bianco-grigiastro, glabro e liscio, con piccole screpolature al centro; diventa bruno quando manipolato.
Pori:
Piccoli, rotondi, rosso-sangue o rosso-arancione verso il margine, viranti nel verdastro alla pressione.
Tubuli:
Giallognoli o giallo-verdastri, corti, al tocco virano nel blu.
Gambo:
Ovale o globoso, tozzo, compatto, ingrossato alla base, color giallognolo o gialllo-arancio; nella parte alta ricoperto da un fine reticolo a piccole maglie di colore rosso-vivo; nella parte inferiore a superficie gialla, diffusamente rossa.
Carne:
Soda, compatta, biancastra, assumente rapidamente al taglio una tinta rossiccia che dapprima vira nel viola oppure nel blu tenue, successivamente nel grigio
Odore: all'inizio gradevole ma alla lunga nauseante. Di "cavolo".
Sapore: inizialmente gradevole e dolciastro, come di "noce", poi piuttosto sgradevole. Più accentuato negli esemplari più vetusti.
Spore:
Fusiformi, bruno-olivastre in massa.
Habitat:
Cresce generalmente su suoli calcarei, sotto latifoglie, dalla primavera all'estate e, talvolta, anche nella prima metà dell'autunno.
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Boletus edulis:
Il Boletus edulis, volgarmente indicato come Porcino, è un fungo edule della famiglia delle Boletaceae ed è la specie più conosciuta della sezione Edules.
Cappello:
10-20 fino a 30 cm di diametro, dapprima emisferico, irregolarmente lobato, talvolta poco sviluppato rispetto al gambo, poi piano piano-convesso, regolare.
Cuticola:
separabile solo a lembi, liscia o rugosa, viscida e lucida con tempo umido, di colore variabile dal giallo-marrone chiaro all'ocraceo o castano bianco o bianco-gallinaccio, che volge al giallo verdiccio o verdastro a maturità.
Pori:
Piccoli, rotondi e concolori ai tubuli.
Tubuli:
Lunghi fino a 30 mm, ,molli, facilmente separabili dal cappello, liberi o arrotondati al gambo, bianchi, poi giallastri e infine verdastri.
Gambo:
robusto, obeso, da gibboso a cilindrico, più attenuato all'apice, compatto, di colore biancastro o nocciola chiaro, con reticolo a maglie fini e oblunghe nel senso dell'asse, concolre al fondo.
Carne:
Bianca ed immutabile sia quella del cappello che quella del gambo; soda negli esemplari giovani, floscia e spugnosa nei vecchi, con sfumature bruno-violacee sotto la cuticola del cappello.
Odore: grato.
Sapore: dolce, aromatico.
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Boletus scaber var. carpini:
Cappello:
5-12 cm di diametro, convesso.
Cuticola:
glabra, viscosa a tempo umido, spesso rugosa e screpolata con il tempo secco, da bruno-giallastra a bruno-nerastra.
Tubuli:
Lunghi 20 mm, biancastri o giallo pallido, virano al grigio-nerastro al tocco.
Pori:
biancastri o giallo pallido, virano al grigio-nerastro al tocco.
Gambo:
biancastro, ornato da piccole scaglie bruno-nerastre, attenuato all'apice .
Carne:
Bianca, al taglio vira rapidamente prima al rosso e poi annerisce.
Odore: nullo.
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Amanita citrina:
Amanita citrina (Schaeff.) Pers., A Natural Arrangement of British Plants (London) 1: 599 (1797)

L'Amanita citrina è un fungo appartenente alla famiglia Amanitaceae, molto comune ma di scarsa qualità dal punto di vista gastronomico per via dell'odore rafanoide e del sapore poco gradevole.
A volte si è anche rivelato facilmente confondibile con Amanite mortali (es. Amanita phalloides).
Per quanto innanzi esposto, il consumo di questa specie viene vivamente sconsigliato.
Cappello:
Ha la superficie di color giallo-verdognolo o citrino (bianco o bianco-sporco nella sua f.ma Alba), con verruche bianche disposte a circoli concentrici, più appressate al centro, talvolta mancanti (se staccate da eventi atmosferici o altro).
Lamelle:
Fitte, di colore bianco, libere al gambo, con lamellule.
Gambo:
Cilindrico, di colore da bianco a bianco-giallino, alto 9-15 cm.
Anello:
Bianco o giallino, nella parte alta dello stipite.
Volva:
Bianca, circoncisa, aderente alla base bulbosa.
Carne:
Bianca immutabile.
Odore: di radici o "rafanoide".
Sapore: sgradevole, mediocre. Ciononostante non mancano gli estimatori di questa specie.
Spore:
Ovali o ellissoidi, lisce, bianche in massa, amiloidi.
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Lactarius controversus:
Cappello:
Convesso, poi concavo e depresso, con margine all'inizio involuto; colore avorio-rosa, spesso con chiazze rosse concentriche, lucente se secco, vischioso e vellutato se umido; 8-15 fino a 30 cm di diametro.
Lamelle:
Decorrenti, fitte, strette e sottili; biancastre, poi rosa carnicino o biancastre rosate.
Gambo:
Robusto e compatto, bianco oppure bianco-sporco.
Carne:
Biancastra, dura, spessa. Leggermente virante al giallo pallido nel gambo.
Odore: fruttato, molto gradevole.
Sapore: acre e leggero.
Lattice:
Bianco immutabile, con sapore molto piccante, in pratica bruciante, immangiabile.
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Armillaria mellea:
Questo fungo meriterebbe, secondo autori del passato, il nome di "asparago dei funghi" per il fatto che la parte buona di esso è l'estremità superiore del gambo unitamente al cappello, mentre il resto dei gambi (specialmente negli individui adulti) è coriaceo ed assai indigesto.
Cappello:
4-7 (12-15) cm, carnoso, sub-globoso (fungo a forma di chiodo), poi conico, membranoso, leggermente umbonato al centro, a superficie di colore giallo-miele o rossiccia o brunastra, con orlo sottile, arrotolato, lievemente striato.
Lamelle:
Non fitte, bianche o rosee o con chiazze rossastre un po' decorrenti sul gambo.
Gambo:
5-12 x 1-2,6 cm, cilindrico, giallastro o brunastro, ingrossato verso la base, di solito saldato con altri individui (fungo cespitoso), pieno, midolloso, pruinoso.
Anello:
Bianco, striato e durevole.
Carne:
Soda sul cappello e nella parte superiore del gambo, coriaceo-fibrosa nel resto, di colore bianco o carnicino.
Odore: subnullo, fungino.
Sapore: acidulo e dolce, con leggero retrogusto amarognolo meno marcato negli esemplari più giovani.
Spore:
Bianche in massa, lisce, ellissoidali.
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Edited by Recel - 17/7/2008, 13:52
 
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view post Posted on 30/6/2008, 10:16

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SPOILER (click to view)
Elyon si avviò verso le serre per completare il compito che la professoressa aveva assegnato. Prese un foglio di pergamena ed una piuma per iniziare a classificare e a descivere i funghi...iniziò con uno per lei abbastanza conosciuto, dato che lo aveva più volte mangiato.

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FUNGHI COMMESTIBILI:
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Lactarius deliciosus


Classificazione scientifica

Regno: Fungi

Divisione: Basidiomycota

Classe: Basidiomycetes

Ordine: Russulales

Famiglia: Russulaceae

Genere: Lactarius

Specie: L. deliciosus

Nomi comuni: Rosito (Parco della Sila - regione Calabria)

Il Lactarius deliciosus è un fungo dall'elevato pregio alimentare; negli ultimi tempi si sta diffondendo anche nei ristoranti, anche se non ha ancora raggiunto una popolarità al pari di porcini e finferli.


Descrizione della specie

Cappello
Fino a 12 cm di diametro; convesso-piano, tomentoso o pruinoso, rosso-aranciato o carneo; poi imbutiforme, squamoso, con venature concentriche verdastre.

Lamelle
Fitte, strette, ineguali, decorrenti sul gambo; colore arancione con riflessi rossastri, viranti leggermente nel verde alla rottura o al tocco.

Gambo
3-6 x 1,5-2,5 cm, corto, cilindrico, attenuato in basso, presto cavo, concolore al cappello (color arancio pallido, con scrobicolature rosso-arancio).

Carne
Soda, più o meno spessa, forte fragile, rosea ma colorata rosso-carota sotto la cuticola, si colora verde all'aria.

Odore: di frutta, gradevole.

Sapore: dolciastro, lattice dolce con retrogusto un po' acre; leggermente pepato.

Lattice
Giallo, rossastro.

Spore
8-10 x 6-8 μm, leggermente ellissoidali, ornate da verruche unite in spesse creste, bianco-crema in massa.

Habitat
Cresce nei boschi di pino, in estate-autunno, su suoli acidi.

Commestibilità: Ottima. Molto ricercato ed apprezzato.

Etimologia

Dal latino deliciosus = delizioso, per via del suo sapore.

Nomi comuni

Sanguinaccio, Sanguinello, Rossella, Rosito (altopiano della Sila - Calabria)


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Hydnum repandum

Classificazione scientifica

Regno: Fungi

Phylum: Basidiomycota

Classe: Basidiomycetes

Ordine: Cantharellales

Famiglia: Hydnaceae

Genere: Hydnum

Specie: H. repandum


L' Hydnum repandum è un fungo molto apprezzato e ricercato della famiglia delle Hydnaceae conosciuto ai più con l'appellativo volgare di "steccherino", per via degli aculei presenti sotto il cappello.
Esiste una specie molto somigliante che appartiene allo stesso genere, l' H. rufescens che però si distingue per il sapore leggermente più amaro dell' H. repandum e perché possiede aculei adnati e non decorrenti.


Descrizione della specie

Cappello
Compatto, convesso o depresso al centro e irregolarmente lobato all'orlo; color bianco-giallastro, a volte quasi aranciato.

Aculei
Fitti cilindro-conici, corti, fragili, ottusi all'apice e biancastri o color rosa-salmone, decorrenti sul gambo (adnati nell' Hydnum rufescens).

Gambo
Spesso eccentrico, grosso, cilindrico, tomentoso; color biancastro o concolore al cappello.

Carne
Bianca, soda, fragile, a volte friabile.
Odore: gradevole, fungino.
Sapore: dolce con retrogusto amarognolo.


Spore
6,5-9 x 5,5-7 μm , bianche in massa, arrotondate o ellissoidali.

Habitat
Fruttifica gregario o grandi-cerchi in estate-autunno, nei boschi di aghifoglie e latifoglie.

Commestibilità
Le caratteristiche organolettiche dipendono dal luogo di crescita e dall'età dei carpofori:
buona quella dei carpofori giovani, anche quelli di dimensioni generose;
discreta negli esemplari più maturi, mediocre quella degli esemplari troppo vecchi.
Questo fungo richiede comunque una lunga cottura. Poco cotto può risultare indigesto se non causare gastriti oppure problemi intestinali di poca rilevanza, ma nessun avvelenamento.


Nomi comuni
Spinarolo
Steccherino dorato
Barba di capra

Etimologia
Dal latino repandum = ripiegato all'insù, per il modo di presentare l'orlo del cappello.
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Grifola frondosa


Classificazione scientifica

Regno: Fungi

Divisione: Basidiomycota

Classe: Basidiomycetes

Ordine: Polyporales

Famiglia: Meripilaceae

Genere: Grifola

Specie: G. frondosa


La Grifola frondosa è uno stupendo fungo non molto diffuso che cresce sotto gli alberi di Castagno ed appartiene alla famiglia delle Meripilaceae.
All'estero è noto con l'appellativo di "Gallina dei boschi" ("the Hen of the Woods") per via del suo carpoforo frondoso che ricorda il piumaggio del noto volatile. In Giappone è conosciuto col nome di "Maitake".

Descrizione della specie
Carpoforo
Fino a 50 cm, ramificato a cappelli sovrapposti a forma di ventaglio di colore bruno-grigiastro, con margine ondulato.

Tubuli
Corti, decorrenti.

Pori
Rotondi, bianchi.

Inizialmente piccoli, diventano piuttosto grandi con l'età.

Gambo
Ramificato, di colore bianco, collegato lateralmente ai cappelli.

Carne
Bianca, immutabile, fragile.
Odore: intenso, non ben definibile.
Sapore: mite, delicato.

Spore
Bianche in massa.

Habitat
Si trova tra fine agosto e settembre nei boschi di latifoglie.

Commestibilità
Ottima.
Secondo recenti studi sembra possedere spiccate proprietà officinali.
Si può mangiare fritto ed è molto buono anche sott'olio.
Diffuso nell'appennino tosco emiliano, nella zona di Casa Forlai è conosciuto col nome di "Barbagino".


Etimologia
Genere: dal greco "grifos" = rete di giunchi intrecciati.
Specie: dal latino "frondosus" = frondoso, per via del carpoforo che riconda le fronde di una pianta.

Nomi comuni
Barbagino (Appennino Tosco-Emiliano)
Poliporo frondoso
The Hen of the Woods (EN)
Quarin (Piemonte)
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Russula virescens


Classificazione scientifica
Regno:
Fungi

Phylum:
Basidiomycota

Classe:
Basidiomycetes

Ordine:
Russulales

Famiglia:
Russulaceae

Genere:
Russula

Specie:
R. virescens



La Russula virescens è considerata la migliore tra le russule commestibili. È facilmente riconoscibile per la cuticola fortemente areolata, quasi unica nel genere e per il colore verde-azzurro della stessa.

Descrizione della specie
Cappello
5-15 cm di diametro, compatto e carnoso, prima globoso, con margine aderente al gambo, poi convesso e infine spianato, leggermente depresso al centro, spesso più o meno trapezoidale e con delle screpolature

Lamelle
Fitte, fragili, scarsamente aderenti al gambo, forcate al margine, prima biancastre, poi crema pallido, spesso con iridescenze e macchie brunastre, anastomosate (raccordate tra loro da venature).

Gambo
6-10 x 2-4 cm, in proporzione più corto del cappello, pressoché cilindrico, attenuato alla base, robusto e compatto, prima pieno poi spugnoso e cavernoso; superficie bianca, talvolta macchiata qua e là da sfumature color nocciola, un po' rugosa, forforacea nella parte alta.

Carne
Soda, fragile, bianca. Frequentemente preda di larve, specialmente nel periodo estivo.

Odore: poco percettibile e lievemente fruttato negli esemplari giovani, leggermente sgradevole (come di "pesce") negli esemplari essiccati (che sono ugualmente commestibili).

Sapore: mite, dolce ed aromatico, come di nocciola.

Spore
6-9 x 5-7 μm, ellissoidali o subsferiche, bianco crema in massa, verrucose, amiloidi.


Habitat
Fungo simbionte, cresce in estate-autunno, solitario o in gruppi, soprattutto boschi di latifoglie, spesso anche fra l'erba ai margini del bosco, di rado nei boschi di conifere.

Commestibilità
Eccellente, sia crudo che cotto.
A detta di molti è uno dei funghi più buoni in assoluto e la migliore delle russule insieme alla R. cyanoxantha.

Etimologia
Dal latino virescens = verdeggiante, per il suo colore.
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Cantharellus cibarius


Classificazione scientifica
Regno:
Fungi

Divisione:
Basidiomycota

Classe:
Basidiomycetes

Ordine:
Cantharellales

Famiglia:
Cantharellaceae

Genere:
Cantharellus

Specie:
C. cibarius

Il Cantharellus cibarius (volgarmente gallinaccio, galletto, gialletto o finferlo) è uno dei funghi più conosciuti; senza dubbi la specie è raccolta e mangiata ovunque.
Riesce eccellente cotto in olio, prezzemolo, aglio e peperoncino, da solo o come contorno.
Si presta bene alla conservazione, sia sotto aceto che essiccato. In quest'ultimo modo viene utilizzato per condire varie pietanze o altri funghi, per tale ragione è detto "il prezzemolo dei funghi".

Descrizione della specie


Cappello
Piccolo, irregolarissimo, ondulato, prima convesso, poi piano ed avvallato, margine rivoluto, liscio, pruinoso, di colore giallo-arancio o giallo-oro.

Imenio
A grosse pieghe (pseudolamelle), distanti, verrucose, decorrenti sul gambo, dicotome e spesso anastomizzate fra loro, di colore giallo-arancio, più vivo del cappello.

Gambo
Concolore al cappello, tozzo, assottigliati alla base e talora brevissimo.

Carne
Soda, bianca, alquanto fibrosa, giallastra sotto la cuticola.

Spore
Ellittiche, giallastre in massa, 8-10 x 4-7 μm.

Habitat
Cresce in estate-autunno, nei boschi d latifoglie e aghifoglie, in numerosi esemplari disposti a circoli o gruppi nel terreno muscoso.

Commestibilità

Eccellente
Spesso viene conservato sott'olio oppure sott'aceto. Indubbiamente uno dei funghi più apprezzati, in alcune nazioni sono preferiti addirittura ai Porcini.

Etimologia
Cantarello deriva dal diminutivo di Cantaro, coppa, per la forma a calice del fungo; cibario, invece, perché commestibile.

Nomi comuni

Cresta di gallo
Finferlo
Galletto
Gallinaccio
Gallinella
Gialet
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Boletus edulis


Classificazione scientifica

Regno:
Fungi

Divisione:
Basidiomycota

Classe:
Basidiomycetes

Ordine:
Boletales

Famiglia:
Boletaceae

Genere:
Boletus

Specie:
B. edulis


Il Boletus edulis, volgarmente indicato come Porcino, è un fungo edule della famiglia delle Boletaceae ed è la specie più conosciuta della sezione Edules.
Descrizione della specie
Cappello
10-20 fino a 30 cm di diametro, dapprima emisferico, irregolarmente lobato, talvolta poco sviluppato rispetto al gambo, poi piano piano-convesso, regolare.
Pori [modifica]
Piccoli, rotondi e concolori ai tubuli.


Gambo
15 x 10 cm, robusto, obeso, da gibboso a cilindrico, più attenuato all'apice, compatto, di colore biancastro o nocciola chiaro, con reticolo a maglie fini e oblunghe nel senso dell'asse, concolre al fondo.
Carne
Bianca ed immutabile sia quella del cappello che quella del gambo; soda negli esemplari giovani, floscia e spugnosa nei vecchi, con sfumature bruno-violacee sotto la cuticola del cappello.
Spore
14-17 x 4,5-5,5 μm, fusiformi, lisce, bruno-oliva in massa.
Habitat
Cresce nei boschi di querce, di castagni, di faggi e di conifere, durante i mesi caldi dell'estate fino all'autunno inoltrato.


Esemplare con gambo piuttosto obeso

Commestibilità
Eccellente.
Ottima la resa anche quando viene essiccato (è ben nota la sua commercializzazione ridotto in polvere o in frammenti secchi).
Note
La sua produzione varia in relazione all'andamento stagionale: è contraria alla siccità, alle basse temperature. Secondo alcuni il porcino di castagno è di migliore qualità, secondo altri invece è quello di abete, ancora per altri è quello di faggio.
Etimologia
Dal latino edulis, commestibile, per la squisita edibilità della sua carne.
Nomi comuni
Funzo de castagna, Funzo neigro, Servajlo (Liguria)
Biancon, Brisott, Cappellet, Ferré levrin, Fonz ferré, Légorzéla, Legorsela, Nonna, Nÿna, Vairol (Lombardia)
Anvrioel, Bolé caréi, Bolé porcin, Funs capelet (Piemonte)
Ceppatello, Ghezza, Moreccio, Moccione (Toscana)
Boleo, Brisa, Brisot, Carpanote, Pressanella, Sbrisa (Veneto)
Porcino
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Armillaria mellea


Classificazione scientifica

Regno:
Fungi

Divisione:
Basidiomycota

Classe:
Basidiomycetes

Ordine:
Agaricales

Famiglia:
Marasmiaceae

Genere:
Armillaria

Specie:
Armillaria mellea

Questo fungo meriterebbe, secondo autori del passato, il nome di "asparago dei funghi" per il fatto che la parte buona di esso è l'estremità superiore del gambo unitamente al cappello, mentre il resto dei gambi (specialmente negli individui adulti) è coriaceo ed assai indigesto.

Descrizione della specie

Cappello
4-7 (12-15) cm, carnoso, sub-globoso (fungo a forma di chiodo), poi conico, membranoso, leggermente umbonato al centro, a superficie di colore giallo-miele o rossiccia o brunastra, con orlo sottile, arrotolato, lievemente striato.

Lamelle
Non fitte, bianche o rosee o con chiazze rossastre un po' decorrenti sul gambo.

Gambo
5-12 x 1-2,6 cm, cilindrico, giallastro o brunastro, ingrossato verso la base, di solito saldato con altri individui (fungo cespitoso), pieno, midolloso, pruinoso.

Anello
Bianco, striato e durevole.

Carne
Soda sul cappello e nella parte superiore del gambo, coriaceo-fibrosa nel resto, di colore bianco o carnicino.

Spore
Bianche in massa, lisce, ellissoidali, 8-9 x 5-6,5 µm.

Habitat
Cresce in autunno, cespitoso, parassita di tronchi di albero o di ceppi, di cui ne può causare la morte.


Etimologia Genere: dal latino armilla = braccialetto, armillaria = attinente i braccialetti, per il suo anello.
Specie: dal latino melleus, a, um = attinente il miele.

Nomi comuni

Chiodino del miele, Fungiu 'e troccanu, Famigliola buona, Agarico di miele, Fungo della zocca
Armillaire couleur de miel (FR)
Honiggelber Hallimasch (DE)
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FUNGHI VELENOSI:
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Amanita pantherina


Classificazione scientifica

Regno:
Fungi

Divisione:
Basidiomycota

Classe:
Basidiomycetes

Ordine:
Agaricales

Famiglia:
Amanitaceae

Genere:
Amanita

Specie:
A. pantherina



L' Amanita pantherina è un fungo velenoso molto comune e pertanto abbastanza popolare che appartiene alla famiglia delle Amanitaceae.
Nonostante molti testi la considerino semplicemente una specie "tossica", essa può provocare addirittura la morte se ingerita in quantitativi non trascurabili!

Descrizione della specie
Cappello
10-15 cm, di colore bruno, di forma conico-campanulata od emisferica e poi espanso, pianeggiante, liscio, ricoperto da piccole verruche bianche; margine nettamente striato.
Lamelle
Bianche, libere al gambo, fitte, con lamellule.
Gambo
6-12 cm, bianco, cilindrico, prima compatto, poi cavo, si ingrossa alla basa in un bulbo.
Anello
Più o meno ampio, bianco, piuttosto basso.

Volva
Bianca, aderente al bulbo.
Carne
Bianca, immutabile, soda.
Spore
Bianche in massa, ovoidali, lisce, non amiloidi, 10-12 x 7-9 µm.
Habitat
Cresce in estate-autunno, al limitar del bosco, sotto latifoglie e conifere.
Commestibilità
Velenosissimo se consumato in quantità, talvolta può provocare addirittura la morte.
Etimologia
Dal latino pantherinus = relativo alla pantera, per l'aspetto del cappello.

Nomi comuni

Tignosa bruna
Tignosa bigia
Tignosa rigata
Tignosa panterina
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SPOILER (click to view)
causa la mancanza di tempo, finisco dopo il compito...


Edited by Recel - 17/7/2008, 13:53
 
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Recel
view post Posted on 30/6/2008, 10:27




AVVISO:
Allora ragazzi...il mio compito era mooooooltoooo più semplice...e voi vi siete complicati la vita! Evidentemente ho spiegato male io... Allora: voi dovete fare come un breve testo, un breve tema...nel quale scrivete che state cercando i funghi nelle serre... Per esempio: Malva entrò nelle serre...era circondata da piante di enormi dimensoni, ed essendo i funghi molto piccoli, sarebbe stato un problema trovarli tutti... Si fece coraggio e iniziò la ricerca... Per paura di fare qualche incontro inaspettato (che ne so, una pianta pericolosa) tirò fuori la bacchetta...etc etc... Capito ragazzi??? Scusatemi tanto se mi sono espressa male prima...Scusate! :(
SPOILER (click to view)
Ok...voi che l'avete già scritto lasciatelo così...va bene...però quelli che il compito lo devono ancora fare, seguano quello che ho scritto qui...Ok???


Edited by Recel - 17/7/2008, 13:54
 
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view post Posted on 30/6/2008, 14:19
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SPOILER (click to view)
Faith si avviò verso la serra dopo aver preso i libri di erbologia in biblioteca.
Appena entrata nella serra senti un forte odore di muschio bianco.
Veramente buono.
In fondo alla serra c'era i funghi, cioè il compito che la professoressa Spiccy aveva assegnato.
Si avvio verso i funghi.
Essendo in fondo alla serra, Faith dovette fare i salti mortali.
Appena ebbe fatto il primo metro, ecco che si era ritrovata davanti una dolce piantina.
Faith si avvicino ad essa per ammirarla.
Non l'avesse mai fatto!
Questa infatti gli spruzzo addosso una specie di polverina dorata.
Il suo effetto?? Beh ti paralizzava.
Faith rimase per pochi istanti così, finche dopo vari tentativi, fece un incantesimo mentale per annullare l'effetto.
Finitem effecto
Finalemente libera Faith continuo il suo persorso.
Che venne subito interrotto.
Il tranello del Diavolo era niente in confronto a quello che si trovava davanti.
Faith guardava con occhi abbastanza curioso quella gigantesca pianta che si era fermata sul suo cammino.
Ho Santissimo Salasard
-Mai pensato di farti una plastica, eh?-
Poi prese la bacchetta.
Lumos sussurrò Faith verso la pianta.
Ma niente.
-Questa pianta e peggio dei mangiamorte, mai che ti lasciano in pace, una volta. Uff...-sibilò la bella Faith.
Ok.. vediamo un po'! .....Ah ci sono!!
Erbivicus disse Faith.
La painta fu inondata da fiori di ogni tipo e colore.
Era sbocciata.
E visto che la pianta vedeva, anche gli occhi furono coperti.
Quindi Faith approffitando del momento, sfuggi tra le grinfie di essa.
Credo che dovro dire alla Prof di tenere a bada queste dolci piantine, prima che mi ammazino
Faith cammino per un po' non ebbe problemi, non incontro ostacoli. Solo un ramo del Tranello del diavolo che cercava di afferrarla.
probabilmente la professoressa la sta studiando.
Poi Faith sussurrò verso la pianta Lumos, ed essa si ritirò spaventata.
poi incontro alcune fate dei boschi che le fecero vedere vari fiori.
Tutti bellissimi.
la professoressa aveva dei contatti interessanti, pure con le creature del bosco.
Fantastico.
Ormai mancava poco alla metà quando...
-A ci sono quasi che be...- qualcosa prese per le caviglie Faith e la tiro sù.
Si ritrovo in trappola. Come il leprotti contro il cacciatore.
In questo caso lei era il leprotto in difficoltà.
Faith imprecò in maniera poco adeguata per una signorina di buona famiglia.
Mancava proprio poco... ma Faith si era distratta.
E quindi ora si trovava attaccata in aria come un sacco di patate.
la sua bacchetta? Beh ovviamente c'e la'veva in mano.
Solo che la mua mano aveva difficoltà a muoversi, visto che era praticamente bloccata da un benedettissimo ramo della pianta.
Incomincio ad agitarsi, impotente poi si accorse una cosa.
Più si muoveva e più la painta era mossa da un tremito e si dimena anch'essa.
Solletico. La pianta soffre il solletico!
Così incomincio di nuovo a dimenarsi.
Poi ad un tratto la pianta mollo la presa e lei cadde rovinosamdente a terra.
-Ohi ohi... il mio sacro fondoschiena Verde- Argento.- si lamentò la povera Fiath massaggiandosi il sedere.
Poi si alzò e si diresse tranquilla verso la zona dei funghi.
Ecco ci sono arrivata. Mamma mia è una giugla sto posto.
Finalemente ora poteva rilassarsi un attimo poi studiare i funghi.



SPOILER (click to view)
va bene così Recel??


Edited by Recel - 17/7/2008, 13:55
 
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Recel
view post Posted on 30/6/2008, 14:30




SPOILER (click to view)
Benissimo...Brava. ^_^


Edited by Recel - 30/6/2008, 16:12
 
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LysandraBlack
view post Posted on 8/7/2008, 20:44




SPOILER (click to view)
Lysandra era nella serra numero 1. La professoressa Spiccy aveva dato a ciascuno studente una cartina con i vari funghi che si trovavano in quel luogo, con il compito di cercarne qualcuno. Ma come si fa a trovare un fungo minuscolo in un luogo così intricato? Non ce la farò mai! Però decise di provare lo stesso. Si mise a cercare sotto una grossa pianta bitorzoluta, che più che un vegetale sembrava uno gnomo deforme. Spostando le foglie e le radici, notò qualcosa di rossiccio che spuntava dal terreno. Si chinò ad osservare meglio e notò che l'oggetto in questione era uno dei funghi che doveva trovare.

Era abbastanza alto, con un cappello rosso quasi a conca e una spruzzata di puntini biachi.Deve essere l' amanita muscaria... decretò dopo avere controllato sulla cartina. Non ha un aspetto molto rassicurante, chissà che effetti provoca se mangiato... ghignò la Slytherin pensando ai molti modi in cui poteva utilizzare quel fungo. Ne prese uno e lo mise in un sacchetto, non prima però di averci appiccicato su con del magiscotch il nome, in modo da riconoscerlo. Stava per rialzarsi quando la pianta bitorzoluta allungò quello che sembrava un tentacolo e le afferrò la borsa. Ma che cavolo! nemmeno delle piante ci si può più fidare! Cercano tutti di derubarti! pensò scocciata Lys. Non ci provare nemmeno! ringhiò vedendo che la pianta cercava di tirare fouri quello che sembrava il suo compito di astronomia. Afferrò il tentacolo e cercò di aprirlo, ma quello per tutta risposta strinse ancora di più la presa sul foglio, fino ad accartocciarlo. Questo è davvero troppo! e tirò fuori dalla borsa la bacchetta, puntandola in direzione della ormai spacciata pianta. DIFFINDO e il ladro di compiti si accasciò al suolo. poi la ragazza si rivolse alla pianta con aria minacciosa. Se non vuoi che ti riduca ad un ammasso di cenere è maglio che sparisci. per tutta risposta quella filò via, dandosela a gambe a tutta velocità sulle radici appena estratte dal terreno, verso una zona più fitta della serra.
Soddisfatta, Lysandra mise quel che rimaneva del tema di astronomia in un libro, in modo che non si spiegazzasse più di così, e ricominciò a cercare i funghi. Non dovette aspettare più di qualche minuto per trovare ciò che stava cercando.

In uno spiazzo d'erba si trovava un fungo dall'aspetto innocuo, di colore marroncino. Questo è... cominciò la ragazza cercandolo sulla lista il boletus scaber! concluse attaccandogli l'etichetta e mettendolo nel sacchetto.
Diede un occhiata all' orologio. Mencava ancora un' ora alla fine della lezione. Bene, così troverò un mucchio di funghi! e sorridendo ricominciò la sua ricerca.
Vicino a quello che sembrava un pino nano, ne trovò un altro.
Era molto largo, con il cappello concavo, di colore beige. Questo deve essere un lactarius... controllò e scrisse sull'etichetta lactarius deliciosus e lo mise nel sacchetto assieme agli altri.
Dopo questo trovò anche l'armillaria mellea
e il lactarius torminosus.
Il primo era di un colore beige sull arancione, piccolo ma abbastanza alto. Il secondo era basso, molto simile al lactarius torminosus. Li mise entrambi nel sacchetto, poi si sedette per fare una pausa.
Il sole cocente le aveva arrossato le spalle. Non era una ragazza da abbronzatura senza precauzioni, aveva la pelle delicata lei. Forse non era il caso di mettere questo cavolo di top... anche se si intonava perfettamente alla gonne della divisa... sospirò osservando le spalline argentate che le avevano segnato lievemente le spalle. Osservò per un attimo gli altri studenti, indaffarati a cercare i funghi.
Basta poltrire, è ora di tornare al lavoro! e si tirò in piedi. Non l' avesse mai fatto! Inciampò su una radice che usciva dal terreno e finì faccia a terra. Ah! per fortuna che sono riuscita ad attutire la caduta... la mano le faceva un male cane, ma era solo una lieve sbucciatura. Solo che non poteva di certo cercare funghi così! Prese un fazzoletto di stoffa e se lo avvolse stretto sulla mano.
Rialzandosi notò che c'era un altro fungo, proprio vicino a quella stramaledettissima radice del cavolo.
Almeno è servito a qualcosa... ma non ne era molto convinta. Prese il vegetale e lo osservò da vicino, per poi metterci su un' etichetta con su scritto amanita citrina. Sembrava particolarmente fragile... Era tutto chiaro, con un cappello di medie dimensioni, proporzionato al resto del fungo.
Ora basta, mi sembra che ne ho trovati abbastanza... e infilandolo nel sacchetto si avviò verso l'uscita delle serre... Voleva andare il più in fretta possibile in camera in modo da disinfettare le conseguenze della sua caduta, che in quel momento pizzicavano un sacco.

SPOILER (click to view)
Scusate se è un po' lungo... o almeno così mi sembra... ma avevo voglia di ruolare un po'... ;) :D


Edited by Recel - 17/7/2008, 13:56
 
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Recel
view post Posted on 17/7/2008, 12:57




SPOILER (click to view)
E' perfetto così! Brava! :)
 
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O·o•°Giuliet Delacour°•o·O
view post Posted on 20/7/2008, 08:59




SPOILER (click to view)
Giuliet quella mattina doveva seguire la sua prima lezione di erbologia...
Dopo aver preso i libri sui funghi, si diresse alle serre.
I funghi erano all'ultima fila, e per sicurezza, visto che con le piante non ci andava molto d'accordo, prese la sua bacchetta...
Dopo una ventina di minuti riuscì a liberarsi dall'intralcio delle mandragole che strillavano -naturalmente con la protezione per le orecchie- e andò verso la professoressa, ovvero vicino la zona dei funghi...
La professoressa diede delle schede con vari nomi di funghi, e disse che loro ne dovevano analizzare alcuni...
La Serpe iniziò a scrivere velocemente:
Boletus edulis
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Fungo babbano più comunemente chiamato fungo porcino, commestibile.
Cappello: 5-24 cm, carnoso e sodo, inizialmente emisferico poi convesso alla fine anche depresso e rialzato leggermente a coppa; bruno chiaro, ma a volte anche bruno scuro, più chiaro al margine; superficie umida, viscosa, non vellutata, rugolosa.
Tubuli: lunghi, semplici, quasi liberi, che si separano facilmente dal cappello; bianchi poi giallastri. Pori: in principio chiusi e fini; bianchi o bianco-grigi, a maturità giallastri.
Gambo: 5-12 x 3-7 cm, grosso, pieno e sodo, in principio assottigliato in alto, ingrossato alla base, per divenire progressivamente cilindrico pallido poi brunastro chiaro; superficie ornata da vene più chiare.
Carne: bianca, immutabile, con leggera colorazione nocciola, soda; odore fungino.

Amanita Muscaria
image
VELENOSO: provoca intossicazioni di tipo neurotropico. In certe regioni viene però consumato, previa asportazione della cuticola del cappello, dove è piu' concentrata la sostanza tossica o dopo lunga conservazione sotto sale (nell'Est Europeo e nella riviera bresciana del Lago di Garda).
Cappello: 6-20 cm, carnoso, in principio emisferico, poi aperto, umido, un pò viscoso, margine leggermente striato, di un bel colore rosso vermiglio o aranciato, coperto da numerose verruche bianche o giallastre, raramente nudo.
Lamelle: molto fitte, con lamellule, larghe, ventricose, libere, bianche o leggermente giallastre.
Gambo: 12-25 x 1-2,5 cm, cilindrico, pieno, poi cavo, leggermente ingrossato alla base in un bulbo che presenta cerchi concentrici di verruche, resti del velo generale. Anello ampio, bianco o leggermente giallino, striato, con al bordo rimanenze del velo generale.
Carne: bianca sotto la cuticola del cappello, giallo-aranciata in profondità odore e sapore insignificante.
Spore: bianche in massa, lisce.

Hydnum Repandum
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Mediocre commestibile per il sapore amaro (se ne sconsiglia la raccolta).
Cappello: fino a 15 cm, sodo e compatto, convesso, lobato al margine, vellutato e con pruina, giallo chiaro.
Aculei: fitti e ineguali, un po' decorrenti lungo il gambo, fragili, prima biancastri poi concolori al cappello.
Gambo: grosso, spesso eccentrico, biancastro o concolore al cappello.
Carne: bianca e soda, sapore abbastanza acre.
Spore: biancastre in massa.

Lactarius Torminosus
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Cappello: 4-12 cm, dall'arancio-crema a rosa incarnato, convesso poi spianato, depresso al centro, con zone concentriche più o meno evidenti di colore rosso scuro, superficie ricoperta da una lunga e fitta peluria, margine involuto.
Lamelle: fitte, sode, con molte lamellule, ocra-salmone pallido, decorrenti.
Gambo: 2-6 x 1-2 cm, da biancastro a rosa-aranciato, sodo, farcito.
Carne: bianca, spessa, soda, con odore fruttato e sapore appena acre.
Lattice: bianco, molto acre.
Spore: crema pallido.

Finiti di fare i 4 esempi, si diresse velocemente verso la porta, dopo aver consegnato il compito alla prof.


SPOILER (click to view)
Non sono sicura di aver fatto bene..ma vabbè...^^ se non va bene dimmelo Rec che modifico....
 
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Recel
view post Posted on 20/7/2008, 11:53




SPOILER (click to view)
No No...tranquilla...va molto bene! :)
 
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•·´¯°·Hermione Malfoy·°¯`·•
view post Posted on 20/7/2008, 21:59




SPOILER (click to view)
Alex entrò nella serra e subito si mise al lavoro.
-Allora.. da dove iniziamo?-
Disse guardano lo schema che poco prima la professoressa le aveva consegnato.
Cominciò a girovagare per la serra cercando un fungo simile a quelli della scheda.
Trovato

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Pensò guardando un fungo di colore giallo-marrone. Aveva un cappello di circa 15 cm di diametro e lungo più o meno 10 cm.
Deve essere il Boletus Edulis
Disse tra se e se spostando lo sguardo dal foglio al fungo, dal fungo al foglio.
Si, si è proprio quello
Decretò dopo un’attenta analisi.
Cosi raccolse il fungo e lo mise nel suo cestino.
-Ok… il prossimo sarà….-
L’attenzione di Alex fu catturata da un bellissimo fungo dal cappello rosso, pieno di puntini bianchi.

image

Questo è sicuramente l’Amanita Muscaria.
Pensò controllando velocemente la scheda.
Il cappello del fungo misurava all’incirca 10 cm, mentre il gambo bianco, cilindrico e slanciato misurava all’incirca 15 cm.
Come aveva fatto poco prima con il Boletus Edulis, raccolse delicatamente il fungo e lo mise nel suo cestino non prima di aver attaccato al gambo una piccola etichetta con il nome del fungo.
Ricominciò la sua ricerca e quasi subito si imbatté in un gruppetto di funghi stranissimi. Erano piccoli, con il cappello piatto e giallognolo.

image

E’ questo cos’è??
Chiese a se stessa consultando la scheda
-Ma certo…è l’Armillaria Mellea-
Disse a bassa voce battendosi delicatamente la mano sulla fronte.
Prese uno di quei funghi e lo mise nel cestino, prima di ricominciare la sua ricerca.
Poco lontano vide un altro fungo di color giallo-verdognolo e dal lungo gambo bianco.

image

Questo è….l’Amanita Citrina.
Dopo quello vide un altro fungo dal cappello abbastanza strano. Era convesso-piatto e di colore arancio-rosso, il gambo invece era abbastanza corto, non più di 12 cm, cilindrico e di colore arancione pallido.

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Sono sicura, questo è il Lactarius Deliciosus
Pensò sicura prima di raccoglierne uno e metterlo insieme agli altri nel cestino.
-Uhh..credo che cinque bastino!-
Disse Alex spostandosi dal viso un ciuffo ribelle.
Cosi uscì dalla serra e consegnò il cestino alla professoressa
.
 
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Zac_Amadeus
view post Posted on 17/8/2008, 13:09




SPOILER (click to view)
Zac entro nella serra n°1 e vide molte piante giganti si mise a vedere un po delle piente per la ricerca di erbologia


http://www.webalice.it/mondellix/Anteprime...saria_small.JPG

Cappello: 6-15 cm, da emisferico a convesso, infine piano, liscio, con margine nettamente striato. Cuticola appena vischiosa, di colore arancio vivo, rosso-arancio, con rari lembi membranacei, bianchi, di velo generale.
Lamelle: Lamelle libere, fitte, poco ventricose, gialle, con poche lamellule.
Gambo: 6-18 x 1-3 cm, cilindrico, pieno, poi midolloso, asciutto e finemente pruinoso, giallo. Anello apicale, ampio e membranoso, persistente, pendulo, striato, di colore giallo.
Carne: Soda e consistente, poi flaccida, di colore bianco, gialla sotto la cuticola e sotto la corteccia del gambo. Odore debole, sapore dolciastro.
Habitat: Cresce, rapidamente, con clima caldo-umido da agosto a settembre in boschi termofili di Querce e Castagni, su substrarti acidi.
Commestibilità: Ottimo commestibile, è apprezzata da cruda allo stato di ovolo. Eliminare il velo generale, stopposo, e consumare esemplari freschissimi.
Microscopia: Spore bianche in massa, ellissoidali, non amiloidi, 9-11 x 6-7 µm.

http://www.webalice.it/mondellix/Anteprime...trina_small.jpg

Cappello: 4-12 cm, inizialmente emisferico, poi convesso, infine piano, liscio, vischioso a tempo umido, da giallo pallido a giallo limone o giallo-verdino, con verruche irregolari, abbastanza ampie, farinose, biancastre e poi brunastre. Orlo liscio.
Lamelle: bianco gialline, libere, fitte, con lamellule.
Gambo: 8-12 cm x 8-20 mm, bianco o giallino, cilindrico, prima pieno, poi cavo, con superficie fibrillosa. Anello di uguale colore, membranoso e striato. Base con bulbo rotondo e volva aderente, submembranacea, circoncisa, bianco-ocracea.
Carne: Bianca, compatta nel cappello, fibrosa nel gambo. Odore forte di rapa o di patate crude, sapore acre, sgradevole.
Habitat: Comunissima nei boschi misti, cresce tutto l'anno con esclusione dei periodi più freddi.
Microscopia: Spore bianche in massa, da ellissoidali a subsferiche, lisce, 8,5-10,5 x 7,5-9,5 µm.
Commestibilità: Non commestibile.

http://www.webalice.it/mondellix/Anteprime...rocea_small.JPG

Cappello: 5-10 cm, inizialmente conico-campanulato, poi convesso, infine disteso-appianato, con largo umbone. Cuticola separabile, liscia, lucente, generalmente priva di velo, con evidente margine striato. Di colore giallo-arancio, arancio pallido, ocra aranciato.
Lamelle: bianche, libere, fitte e sottili, con lamellule tronche.
Gambo: 8-15 × 1-2 cm, slanciato, cilindrico con apice attenuato, ricoperto da fioccosità bianche (giallo-arancio disposte come zebrature nella specie tipo), pieno-midolloso, infine cavo. Anello assente. assente. Volva membranosa, alta e inguainante, biancastra (ocra-arancio all'interno nella specie tipo).
Carne: Tenera, bianca, con odore e sapore debole, gradevole.
Habitat: Cresce dalla primavera all’autunno inoltrato in boschi umidi di latifoglie (la specie tipo preferisce boschi di conifere).
Microscopia: Spore bianche in massa, non amiloidi, globose, 10-11 × 9,5-10,5 µm.
Commestibilità: Tossica da cruda, commestibile dal sapore delicato dopo cottura.

http://www.webalice.it/mondellix/Anteprime...ta_muscaria.jpg

Cappello: 10-15 cm, rosso, rosso-arancio, rosso scuro, prima emisferico, poi convesso, infine appianato-disteso con centro spesso depresso. Cuticola liscia o viscosa a umido, ricoperta da verruche bianche piramidali, residui del velo generale. Striato all'orlo.
Lamelle: Lamelle da bianco a gialline, libere, fitte, ventricose.
Gambo: 8-14 x 1-2 cm, cilindrico, attenuato all'apice, spesso fioccoso, di colore bianco, duro e fibroso a maturità cavo. Base bulbosa con volva sottile dissociata in verruche bianche. Anello: supero, subapicale, ampio e membranoso, bianco, persistente.
Carne: Soda nel cappello, fibrosa nel gambo, bianca, sfumata del colore del cappello sotto la cuticola. Sapore dolce, gradevole. Odore debole.
Habitat: Dall'estate all'autunno, in montagna, sotto latifoglie o aghifoglie, in terreno acido.
Microscopia: Spore bianche in massa, da subglobose a ellissoidali, non amiloidi, 9-12 x 6-8 µm.
Commestibilità: VELENOSA, provoca sindrome panterinica e mico-atropinica a breve incubazione.

http://www.webalice.it/mondellix/Anteprime...var_aureola.JPG

Si distingue dalla Amanita muscaria tipo per il cappello colorato di arancione, privo di verruche o con pochi resti, la volva poco aderente al bulbo, annessa, quasi circoncisa, dissociata in anelli fioccosi irregolari. Può a prima vista confondersi anche con Amanita caesarea dalla quale si distingue per il gambo e le lamelle bianche e per la volva non membranosa, annessa e non libera.
Habitat: Cresce in estate, isolata, in boschi di betulle (Betula pendula) o in boschi di peccio (Picea abies).
(Esemplare in foto ritrovato sull'Etna in bosco di betulla misto con pini.
Commestibilità: VELENOSA. Provoca sindrome panterinica o micoatropinica.

http://www.webalice.it/mondellix/Anteprime...erina_small.jpg

Cappello: 5-15 cm, inizialmente emisferico, poi convesso, piano-convesso, infine appianato, con margine finemente striato. Cuticola poco vischiosa di colore bruno, ocra-bruno-olivastro, coperta da verruche fioccose bianche, spesso concentriche, irregolari e spesso fugaci.
Lamelle: libere o leggermente arrotondate al gambo, piuttosto fitte, con lamellule, alte, bianche.
Gambo: 5-15 x 1-2 cm, cilindrico, con base bulbosa, forforaceo e bianco, fistoloso e poi cavo. Anello: infero, basso o mediano. Volva: aderente al bulbo, bianca, dissociata in uno o più cercini anulari.
Carne: Tenera, bianca immutabile, di sapore dolce.
Habitat: Specie comune cresce in estate e autunno in boschi di latifoglie e di conifere, in piccoli gruppi, spesso al margine dei boschi.
Microscopia: Spore bianche in massa, ovoidali-ellittiche, non amiloidi, 8-10 x 5-8 µm.
Commestibilità: VELENOSO. Provoca sindrome mico-atropinica (psicotropa) a breve incubazione, con sintomalogia a carico del sistema nervoso centrale e gastrointestinale.

http://www.webalice.it/mondellix/Anteprime..._phalloides.JPG

Cappello: 5-20 cm, da subsferico-ovoidale a piano, abbastanza carnoso. Cuticola vischiosa, ma asciutta e lucente a tempo secco, liscia o con rare placche residue del velo generale. Di colore variabile, non uniforme ma disposto in fibrille radiali innate: da bianco giallina a gialla, da giallo-verde a verde, da verde a verde-grigia o grigio-brunastra. Margine uniforme e liscio.
Lamelle: libere, piuttosto fitte, ventricose, con lamellule tronche, bianche con il tagliente concolore.
Gambo: 8-20 x 1-2 cm, pieno ma midolloso in vecchiaia, cilindrico slanciato, attenuato verso l'alto ma nettamente bulboso. Bianco, a volte con zebrature di colore grigio verdastro. Anello: ampio e membranoso, supero, appena striato, bianco. Volva ampia e spessa, libera e membranosa.
Carne: Piuttosto molle e acquosa, bianca immutabile. Odore nullo che diventa nauseante negli esemplari molto maturi. Sapore acidulo alquanto sgradevole, (meglio non assaggiare: VELENOSO MORTALE).
Habitat:Cresce a gruppi di vari esemplari nei boschi di latifoglia, soprattutto querce e noccioli, più raramente presso castagni e faggi.
Microscopia: Spore bianche in massa, da largamente ellissoidali a subglobose, amiloidi, 8-11 x 7-10 µm.
Commestibilità: VELENOSA MORTALE. Causa sindrome falloidea.

http://www.webalice.it/mondellix/Anteprime...a_rubescens.jpg

Cappello: 8-15 cm, inizialmente emisferico, poi convesso, liscio, con orlo non striato, di colore bruno rossastro, anche rosa scuro, spesso con caratteristiche chiazze vinose. E' ricoperto da verruche fitte e rilevate di colore grigiastro, bruno chiaro o rossastre
Lamelle: Lamelle arrotondate, fitte e alte, con lamellule, bianche ma tendenti ad arrossare al tocco.
Gambo: 12-30 mm x 9-18 cm, robusto, cilindrico, attenuato all'apice, nettamente bulboso e con pochi residui di volva dissociata in residui fioccosi sul piede. Di colore bianco, striato sopra l'anello, sotto più scuro e con tendenza al rossastro. Sodo, fibroso e fragile. Anello ampio, a gonnellino, bianco e striato sopra, roseo sotto.
Carne: Compatta nel cappello, fragile nel gambo. Bianca, al taglio vira lentamente al rosa, rosso vinoso, soprattutto al piede. Sapore acidulo.
Habitat: In tutti i tipi di terreno e di bosco, dalla primavera all'autunno, specialmente dopo acquazzoni.
Microscopia: Spore bianche in massa, ellissoidali e amiloidi, 8-11 x 5-7 µm.
Commestibilità: Commestibile solo dopo opportuna cottura, contiene tossine termolabili. Attenzione però a non confonderla con la tossica Amanita pantherina.


Zac dopo aver cercato delle painte per la ricerca di erbologia sse ne ando via dalla serra n°1.


Edited by Zac_Amadeus - 17/8/2008, 16:32
 
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