| Hihi..brava Sasi..!! ecco l'altro capitolo..^^
Capitolo 6 -L’ultima goccia- Purtroppo Hermione, nonostante i suoi buoni propositi, non riuscì a dimenticare Malfoy tanto presto e con tanta facilità. La notizia di ciò che era successo quel pomeriggio nel parco fece il giro del castello a velocità incredibile: sembrava che in una sola ora tutti si fossero accorti dello straordinario cambiamento di Draco Malfoy nei confronti di Hermione Granger, la Grifondoro di origini babbane amica di Harry Potter che lui aveva sempre detestato e insultato. Hermione arrivò a cena più tardi del solito, perchè si era fermata in biblioteca dove aveva cercato (e trovato) alcuni volumi sugli Incantesimi di Segnalazione. Per quel motivo arrivò quando la Sala Grande era praticamente al completo, e il suo ingresso non potè non essere notato. Il livello del volume si abbassò bruscamente, lei si sentì addosso lo sguardo di ogni singolo studente ed ebbe la sgradevole sensazione che non la stessero fissando tutti perchè era arrivata in ritardo, carica di libri, e sola. Mentre prendeva posto allo stranamente silenzioso tavolo dei Grifondoro, evitando accuratamente di guardare dalla parte dei Serpeverde (dove un pallido e taciturno Draco Malfoy, seduto un po’ in disparte dai suoi compagni, alzò lo sguardo per osservarla), un paio di scintillanti occhi azzurri attrasse la sua attenzione: Silente la scrutava sorridendo tra sè. “ Magnifico!” pensò con sarcasmo. “ Lo sguardo di Silente conferma che tutta la scuola sa cos’ha fatto Malfoy. Dannazione, ora ne parleranno per settimane! Facile dimenticarlo, in queste condizioni!”. Le occhiatine e i sussurri la tormentarono per tutta la durata della cena, e lei per la prima volta pensò con invidia a Harry, Ron e Ginny che si trovavano là fuori al gelo ad allenarsi a Quidditch, lontani da tutta quella gente subdola e maliziosa. Finito di mangiare, Hermione pensò con sollievo alla relativa tranquillità che avrebbe trovato nella sua camera da letto (sempre se fosse riuscita a evitare Calì e Lavanda), così si avviò svelta verso la sua Sala Comune. Entrò silenziosamente, sperando di passare inosservata. C’erano gruppetti di ragazzi sparsi ovunque, ma nessuna traccia di ragazze, e tantomeno di Calì o Lavanda. Con uno strano presentimento, Hermione si avviò verso la sua stanza, senza incontrare anima viva; raggiunse la porta, entrò di spalle per assicurarsi di essere sola e la chiuse, tirando un sospiro di sollievo. Si girò e fece un salto dallo spavento! TUTTA la componente femminile della casa di Grifondoro era stipata in quel piccolo spazio, e la fissava avidamente. Ovunque Hermione si girasse c’erano ragazze che la guardavano senza batter ciglio e trattenendo il respiro, come aspettandosi qualcosa da lei. Improvvisamente sentì due mani artigliarle ciascun braccio, e qualche secondo dopo venne trascinata praticamente di peso sul suo letto da Calì e Lavanda, che incominciarono a tempestarla di domande: “ Allora Herm, è vero quello che si dice?”. “ Tutta la scuola ne parla!”. “ Tu come ti senti? Strana? Felice? Arrabbiata? Soddisfatta?”. “ E Harry e Ron? Loro che hanno detto? Sono ancora tuoi amici? Non avete litigato?”. “ E i Serpeverde? Sei loro amica adesso? Che hanno detto loro?”. Stordita da tanta loquacità, Hermione non fece in tempo ad aprire la bocca per rispondere che partirono i commenti delle ragazze del settimo anno: “ Accidenti, e io che credevo che un’unione tra Grifondoro e Serpeverde non sarebbe mai stata possibile!”. “ Hai intenzione di continuare questa storia Herm? In effetti sarebbe un’occasione unica per la comunità magica: un purosangue come lui con una mezzosangue come te! Wow!”. “ Hai già parlato con qualche professore? Magari Piton? Che ha detto Piton?”. “ Non so, Hermione, io al tuo posto non saprei come sentirmi...però lui è veramente un bel ragazzo!”. Sempre più confusa (e in parte anche irritata), Hermione si girò verso un gruppo di ragazzine del primo e del secondo anno, che alle parole ‘bel ragazzo’ avevano emesso strilletti deliziati e avevano cominciato a parlare tutte insieme. Hermione, la testa che turbinava, comprese solo qualche spezzone di frase, sufficiente però a farle salire una rabbia mai provata prima: “ Biondo”, “ Rosse e cesellate”, “ Occhi d’argento”, “ Alto e muscoloso”, “ Candida” e “ Che fortuna, Herm!”. Questa fu l’ultima goccia. Hermione balzò in piedi ed esplose: “ PIANTATELA! DI CHE DIAVOLO STATE PARLANDO, SI PUO’ SAPERE?”. Un silenzio attonito calò nella stanza. Lavanda, la voce appena incrinata, rispose: “ Ma Hermione, tutta la scuola ne parla...tu e Malfoy...insomma...vi piacete!”. Hermione vacillò. Cominciò a tremare impercettibilmente, mentre la vista le si oscurava. Respirando profondamente per non perdere il controllo, disse con voce spezzata: “ Non...dite...mai più...una cosa del genere...io non...Malfoy è solo...uno stupido...viscido...idiota...non...” la voce le si spense. Sentì le lacrime salirle agli occhi e un nodo in gola soffocarla, così si girò e corse via, sbattendo la porta. Uscita dal buco del ritratto si allontanò a grandi passi dalla torre, pensando con indignazione: “ Ma come hanno potuto? COME HANNO POTUTO INSINUARE UNA COSA DEL GENERE? Cosa ne sanno di questa storia quelle stupide oche? Come fanno a credermi fortunata? Fortunata per essere sulla bocca di tutti? Fortunata perchè un ragazzo spregevole si è comportato civilmente con me per una volta? Purosangue e mezzosangue insieme! Hai intenzione di continuare! MA SONO TUTTI IMPAZZITI?? Io lo detesto, lo odio!”. Si mise a correre mentre abbondanti lacrime di rabbia le offuscavano la vista. Corse e corse finchè non andò a sbattere contro qualcuno. I libri di Incantesimi che ancora teneva in mano le caddero, e senza nemmeno scusarsi o guardare chi avesse urtato, si chinò a raccoglierli. Una mano candida apparve sotto i suoi occhi, e prima che Hermione potesse alzare lo sguardo, vi cadde sopra una lacrima.“ Hermione...” disse la voce di un ragazzo. Lei alzò la testa e vide Draco Malfoy davanti a sè. Restò paralizzata. I suoi occhi si incatenarono ancora una volta a quelli di lui, e rimase senza respiro. Ancora una volta una mano bianca salì esitante verso il suo viso e le sfiorò una guancia, tergendo via una lacrima. Al tocco di Draco Hermione si riscosse, si alzò di colpo in piedi e affannosamente disse: “ Stammi lontano...non osare mai più toccarmi!”. Draco si alzò lentamente a sua volta. “ Hermione...” cominciò, incerto. Ma Hermione ne aveva abbastanza. Tutta la rabbia e l’odio che aveva provato in tanti anni verso di lui esplosero, e prima di potersi fermare si ritrovò ad urlargli contro tutto il suo disprezzo: “SMETTILA!NON...NON OSARE MAI PIU’ CHIAMARMI PER NOME! TU MI HAI SEMPRE INSULTATA, PENSI CHE IO CREDA CHE TU VOGLIA FARTI PERDONARE? LO SO BENE CHE IL TUO UNICO SCOPO E’ NEUTRALIZZARE HARRY! SEI DISGUSTOSO, GIOCARE COSI’ COI SENTIMENTI DEGLI ALTRI! IO TI ODIO!”. E corse via, singhiozzando forte, le lacrime che le inondavano il viso. Draco rimase impietrito, lo sguardo fisso verso il punto in cui era sparita Hermione.
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