| Il custode voltò la testa e gli si aprì la bocca aaah... che ho combinato pensò, ascoltò tutta la reazione di Malva senza battere ciglio, era consapevole delle sue colpe, e per questo restò in silenzio. Quando poi le prese la mano, le disse: Lo sai che io quando penso ad una compagna, penso sempre a te... lo sai che sono quello che sono, lo sai che mi faccio sempre prendere, lo sai che non era facile per me resistere, e sai anche quello che è significato tutto questo per me. Non posso mostrartelo, perchè non è significato niente. Abbassò la testa mentre scandiva la parola niente, guardandola negli occhi. Poi preso il boccale di burrobirra si voltò, prese un cucchiaino di zenzero e glielo versò dentro. Si alzò, si sedette sulla poltrona. Parlava a Thor, per non parlare da solo, poichè non sarebbe stato ascoltato. E' inutile, ho sbagliato, farei meglio a risparmiermela questa emerita figura dell'adultero disperato. Mi dispiace tanto, tu mi hai capito, spero... tu sai quello che faccio, e quasi sempre sai perchè lo faccio, beh se è così... un verso triste di Thor interruppe la riflessione del custode, poi gli prese la testa con le sue due grosse braccia, e gli strinse le orecchie. Il cagnolone alzò la testa, la pose sulla spalla del custode e guardò Malva con due occhi tristi. Hagrid in quel momento non voleva scusarsi, stava capendo di aver sbagliato, e come sempre, troppo tardi. Tirò un sospiro e abbracciò la creatura, poi abbassò lo sguardo, il cagnolone scese dalla poltrona, gli accarezzò la fronte, prima che si incamminasse verso la professoressa. Poi, afferrata la burrobirra, la bevve, e riappoggiò il boccale sul tavolino. Appoggiatosi con la mano alla fronte, strinse il pugno, aveva fatto un grosso errore.
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