| Justin si soffermò a guardarla mentre decidevano dove andare. Lei si incamminava verso il piano inferiore, ma sentiva di dover tornare al suo dormitorio. Così stava per muovere un passo verso destra, ma poi, con il piede sospeso, dovette voltarsi e poggiarlo verso la sinistra, quindi nella direzione opposta a quella di Alice. Guardava i suoi piedi, non troppo decisi a lasciarlo. Alzò lo sguardo lentamente, osservandola tutta. Era particolarmente bella. Poi stava per voltarsi di nuovo per seguire la sua strada. Lei però gli si avvicinò, e inevitabilmente si voltò anch'egli. Gli diede un bacio, dolce e sentito, a mo' di saluto. Di quelli che si vorrebbe non smettere mai, insomma. Poi senza parlare, le dita si sfioravano appena, e si separavano. Justin andava un po' di fretta, doveva ancora sistemare tutto, e poi doveva parlare urgentemente ad Hagrid, perchè questa storia con sua madre non la reggeva. Salì qualche gradino velocemente, poi giunse al pianerottolo del terzo piano. Da lì, malgrado la fretta, preferì aspettare la scaletta mobile che lo avrebbe portato al quinto piano, piuttosto che salire al quarto piano, e poi arrivare comunque al quinto. Dal momento che andava davvero di fretta, si mise sul lato più sporgente del pianerottolo. E proprio da lì, seguì istintivamente, con lo sguardo, la discesa di Alice. Era abbastanza spedita e decisa, finchè non giunse al pianerottolo per i sotterranei. Si muoveva molto decisa, ma di colpo si bloccò. Sembrava che non riuscisse ad entrare, si muoveva da destra a sinistra senza ragione. -Dev'esserci quache studente che sta uscendo, insomma, i sotterranei sono sempre stati i più trafficati. E proprio come da deduzione, vide uscire qualcuno. La scala era arrivata, e la visuale fu interrotta. Justin doveva decidere: lasciar stare, pensando che nei sotterranei ci fosse sempre ingorgo, oppure continuare ad osservare, non si sa mai quando si ha bisogno di aiuto. Stava per mettere il piede sul gradino, quando la scala si mosse. -Già va via? è incredibile... mettiamo il caso che... vabbè lascia stare. Justin avrebbe fatto in tempo eccome a montarvi su, ma in sovrappensiero com'era, non aveva una reale percezione del tempo che gli scorreva veloce. intanto la scala si era spostata, e poteva guardare ancora Alice. Si era soffermata a parlare con quello strano essere, chissà cosa potevano dirsi. -Magari parlano di come agire nei casi in cui c'è ingorgo... sai come sono i prefetti. Ricordandosi che l'ultima volta un prefetto lo aveva trattenuto per parlargli di quanto fosse necessario collaborare per mantenere puliti i dormitori. dai movimenti però, sembrava una discussione un po' troppo accesa. E addirittura sembrava che ad Alice facesse piacere. Si voltò, ritornò al pianerottolo del Secondo Piano. Dal secondo piano la visuale era perfetta: li aveva praticamente di fronte. E per giunta non c'erano le odiose scale mobili che di tanto in tanto disturbavano. La divisa di lui non sembrava affatto quella di un prefetto, e sembrava avere un aspetto fascinoso. -Però... aspetta aspetta, io non mi muovo da qui, chiederò spiegazioni a lei, si fa così, no? Poi li le mise le mani addosso, la tirò, la portò vicino al muro. -Per chi si sente ferito, la ferita è sempre più grande... Si ricordò queste parole, dette da Hagrid in occasione del loro primo incontro. Scuotè la testa, ribattè gli occhi, gli venne un nodo alla gola. lei sembrava sorridere, e abbracciarlo di gusto... -Ma che bella visuale da quassù... credo che dovrò trovare qualcuna a cui mostrarla... Pensò, irritato. Poi guardò le loro moine, scese un'altra rampa, guardando ancora, mentre scendeva le scale, verso il basso. Dal Primo Piano doveva stare proprio attento a non farsi vedere, perchè ce li aveva lì sotto al naso. Lui fece una risata orgogliosa, lei non parlava. -Beh, se lui le stesse facendo qualcosa per cui non prova gusto, lei potrebbe di certo liberarsene, e facilmente... voglio dire, è un vampiro! Poi li vide da lassù erano davvero appiccicati. Con il nodo alla gola e gli occhi gonfi dalla rabbia, colpì di pugno il passamano del pianerottolo. Si voltò di colpo, pensò a quello che avrebbe potuto fare. Si fece prendere dall'ira... scese le scale velocemente. Uno scalino alla volta, ma a velocità supersonica, con la bacchetta in mano. Scese, prima di mettere piede sul piano, pensò: -Bleah, i sotterranei, campo minato! Tutti serpeverde quaggiù! Però Alice... lei... boh Impulsivamente, poi, corse verso i due. Guardò bene il ragazzo, lo conosceva eccome, era il cercatore di Serpeverde dell'anno precedente. William... Kellinton... Bene bene, finalmente ci incontriamo. Alice restò immobile vicino al muro, con gli occhi sgranati. William guardò Justin con una faccia schifata, non considerandolo affatto, poi, si voltò di nuovo verso Alice, tentando di strapparle un bacio. Justin strinse forte la bacchetta, e con i denti stretti dalla rabbia, gli venne fuori uno strano verso, come il latrato di un felino. Argh... EXPELLIARMUS! William fu staccato immediatamente da Alice, e si voltò inferocito verso Justin. Justin a sua volta, arrabbiato e deluso da Alice, guardò folgorante William. Alice, non... Dovevi! Disse Justin guardandola negli occhi, prima di scandire l'ultima parola. Mentre diceva l'ultima parola, poi, si voltò, e una lacrima di rabbia gli scese. William pronunciò un incantesimo, che la mente delusa del giovane grifondoro non comprese, riuscì però a schivarlo, prima che lo raggiungesse. Si voltò, guardò in faccia William. Guardò in faccia Alice, aveva voglia di scatenarsi, ma mai mettersi contro i serpeverde.
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