Soulless, Ed ecco a voi, signori.. l'Apocalisse.

-Andiamo avanti...- bofonchiò Jeb.
Osservò tutti.
-Bene, se la signorina Lancaster non ci avesse interrotto...- per tutta risposta la bionda si mise una mano davanti alla bocca, fingendo uno sbadiglio.
Con nonchalance Vanity si rimise in testa il suo cappuccio, tranquillamente.
Si avvicinò a Jeb e tese la mano.
-Forza zio jeb, qui non c'è tempo da perdere. Dacci il foglio con i nomi delle anime.-
Jeb sospirò poi diede il foglio in mano alla Lancaster.
Lei sorrise gelida.
Uno scoppiettio, fece capire che i due dementi se ne erano andati, con la coda tra le gambe.

Vanity leggeva con attenzione la lista.
I suoi occhi, tornati, grigi, leggevano con bramosia e morbosa curiosità i nomi.
-Dobbiamo prendere l'anima ha qualcuno della famiglia Malfoy? Vorresti dire i quattro rampolli?- domando con una smorfia la Lancaster.
-Jeb! Ragiona! Sono protetti a vita, quei quattro marmocchi! Le loro madri li proteggono peggio della reliquia di Gesù Cristo! Per non parlare del padre.-
Vanity fissò Jeb con un misto di irritazione e divertimento.
-Perchè loro?-

Vanity fissava jeb, cercando di sondargli l'anima. E ci riusci.
I suoi occhi grigi lo fissarono tanto intensamente da metterlo a disagio.
Jeb sotto il suo sguardo abbasso gli occhi.
-Jeb...-
Lui alzò gli occhi e stranamente impallidi.
Vanity Desideria Lancaster aveva di nuovo i capelli bianchi, ma questa volta gli occhi erano grigio piombo.
Dopo un secondo ritornò normale.
-Che cosa?- sibilò avvicinandosi pericolosamente a Jeb.
Lui indietreggiò.
-A te non te ne frega niente dei figli! Di quei quattro marmocchi, tu vuoi le loro madri! Anzi ancora meglio...tu punti ai figli e alle madri per colpire il demone. A che gioco stai giocando Jeb?-

Vanity sgrano gli occhi grigi, al limite della pazienza.
Senti Sophia ridere e spiegare il motivo di Jeb. Era la vendetta. Dolce, delicata, ritardaria e fredda.
-JEB! PEZZO DI DEFICENTE! - sbraitò Vanity Desideria Lancaster, uccidendo quasi quello che avrebbe dovuto essere il suo capo, ma che lei insultava dall'età di dieci anni, esattamente dall'inizio del corso per diventare angelo.
-Non l'ha sedotta! E' stata lei! Ciò sta a significare che di te non gliene importava un fico secco! E' l'ha uccisa perchè quela pazza psicopatica stava per uccidere la ragazza che aspettava suo figlio in grembo! Se io fossi stato in lui, non solo l'avrei uccisa ma l'avrei seguita addirittura all'inferno! Se fosse stato mio figlio quello in pericolo avrei scatenato tutti gli AGENTI ATMOSFERICI! -
Una cosa che bisognava sapere su Vanity Desideria Lancaster è che anche se sembrava assolutamente senza sentimenti, pultroppo l'istinto materno, c'è l'aveva e anche molto sviluppato.
Vanity si girò vero Haley, calmandosi di botto e sorridendo freddamente.
-Sempre, Haley. Andiamo a Hogwarts e prendiamo più anime possibili.-

Vanity stava ancora guardando jeb storto, quando apparve davanti a lei una splendida bambina.
Non fece una piega.
Si avvicinò alla bambina, lentamente. La bambina la osserva cuorisamente e paorosamente al tempo stesso.
Vanity si abbassò all'altezza della bambina, e per la prima volta, una delle rare volte nella sua vita, sorrise.Un sorriso sincero.
-Ciao Marion, piacere di conoscerti io sono Vanity.- disse strendendo la mano davanti alla bimba.