Rubeus Hagrid ~ Capo Auror; Custode.Indignato affato, il custode aguzzò lo sguardo, dopo aver
iincassato il colpo. Gli puntò la bacchetta alla gola proferendo:
-
Tu non devi farlo. - con tutta la potenza che aveva, poi, lanciò uno
schiantesimo contro di lui. La luce bianca si fondeva con la nera. E da pochi metri a lì, l'uno
contro l'altro, i due duellanti si lanciarono un incantesimo così forte che la roccia su cui
si trovavano si mosse. E insieme si riportarono al punto di partenza. Almeno Hagrid lo
fece, perchè Raven era sermpre rimasto lì, sebbene aveva creato l'illusione di seguirlo.
A testa alta, poi, Hagrid si avvicinò a lui, gli prese il cravattino e lo minacciò: -
Torna
nel buio dal quale sei emerso. E non azzardarti a tornare mai più. Dimentica questo luogo,
se vuoi che non ti aiuti a farlo. - Con sguardo malizioso, poi, Raven lo guardava in viso,
il suo ghigno malvagio faceva pensare che quesi si stesse trattenendo dal riderlo in faccia.
Ma Hagrid non si faceva impressionare, non erano queste le cose che temeva. Avrebbe potuto
ricorrere alla magia forzata, ed al ministero, se lo avesse ritenuto opportuno, perchè la
magia nera doveva essere combattuta. -
Eccolo che si riprepara. - Pensava, mentre
Raven afferrava la bacchetta e la portava in alto, verso di lui. -
Cosa dovrei fare, tremare? -
Esclamò Hagrid preparandosi al contrattacco. L'attacco fu forte, si, ma il contrattacco lo
fu competitivo. Sebbene riuscisse a drenare la sua forza, però, dopo pochi istanti Hagrid
iniziava ad indietreggiare, il potere di quel mago inizava a stupirlo, i suoi piedi facevano
le fosse sul suolo, per contrastarlo. Interrotto, poi, per un istante il contatto, il custode
lasciò scaraventare quel potente attacco dietro di lui, su di una grossa roccia ricoperta di
piante rampicanti. Le piante, d'impatto con quel fumo nero, si polverizzarono, e la roccia
fece venir fuori un grosso boato. Parte dell'incantesimo, però, aveva colpito il braccio destro
del capo auror. Non lo aveva
invalidato, ma aveva contribuito ad avvantaggiare Raven.
-
Vuole proprio la guerra, bene. - Pensò Hagrid appena si scaraventò al suolo, per
schivare l'attacco, resosi conto di aver subito quel danno fisico. E così, rialzatosi, con la
bacchetta puntata, si faceva avanti verso Raven, guardandolo fisso, pronto ad attaccare
definitivamente. Senza parlare, poi, fece venir fuori da quell baccetta un immenso lampo
di luce bianca, seguito da un vento non indifferente. Raven non poteva contrattaccare, perchè
era
fuori turno, ma tutto dipendeva dal suo concetto di "regola".
«Non è forte colui che controlla le proprie emozioni. I desideri insoddisfatti col tempo si trasformano in sogni che poi smettono di esserlo. »