• Ice age coming •, Asher e Marlène

Puntarle la bacchetta alla gola era stato un grande azzardo. La serpeverde non sapeva bene cosa la trattenesse dal far esplodere la testa di quel fottutissimo arroganye, eppure rimase al suo posto. Il respiro si fece pian piano sempre più pesante e ad un tratto era lei ad avere la schiena contro il muro: la situazione si era capovolta. I suoi occhi brillarono smeraldini come non mai Forse non avrete avuto un'infanzia facile, ma i vostri atteggiamenti danno da intendere tutt'altro. Se io sono una vittimista reietta e con il broncio perenne... Tu sei uno spocchioso che si maschera da stronzo viziatello, per non mostrare il suo vero volto da bravo ragazzo innocente e maltrattato ringhiò a denti stretti, senza muovere le labbra di un centimetro. Caro il mio Asher Lucas Spingles Le unghie della sua mano premevano contro il petto del ragazzo che sembrava di pietra e non si muoveva anch'esso di un centimetro. Erano in una posizione plastica, entrambi impiantati sul loro orgoglio.

La ragazza lo guardò storgendo leggermente la bocca con aria di disprezzo. Aveva le labbra gonfie e rosso fuoco, sembrava quasi che l'avessero presa a morsi per la violenza di quel bacio. Imitò il gesto di lui, scansando a sua volt la bacchetta. Da me? Mi pare stessimo parlando di te, di voi. Io non uso maschere. E poi chi diavolo sei tu per dire cose simili? Ti rigiro la tua stessa frittata, Ahser: non mi conosci affatto. sentenziò provando a staccarsi dal corpo del ragazzo che premeva forte contro il suo, sebbene quella sensazione non fosse affatto spiacevole.

Quella stronza... pensò fra sè la Slytherin mentre veniva immobilizzata al muro. Il corpo del ragazzo era di marmo, insormontabile. Il cuore cominciò a batterle al doppio della velocità normle. Mi era parso di capire che tu e tua sorella non andaste troppo d'accordo, serpe. sibilò in sua difesa mentre escogitava un modo per sottrarsi a quella scomoda situazione. D'improvviso le venne un'idea brillante: come prima aveva fatto lui, così ora a sua volta fece leva sul lato sinistro, stringendo il fianco del ragazzo e premendolo forte contro il suo, per poi effettuare un ribaltamento forzato che la portò nuovamente in vantaggio, costringendo invece il ragazzo contro il muro ancora una volta. I due erano ancora avvinghiati e lui la teneva stretta per la vita, quando lei sopra il suo corpo tentava di sfuggirgli. Non impegnandosi quanto avrebbe dovuto, tuttavia. E poi, Asher, non è necessario usare i vostri trucchetti per capire com'è fatta una persona... concluse alludendo proprio al suo modo di fare.

Marlèene sentì il calore del colpo del ragazzo che la possedeva. Asher smise di opporre resistenza, attuando invece un'altra tattica: quella della seduzione. Mh, t-ti... mh... ti ho già detto che... Era tutto inutile, le labbra perfette del ragazzo erano ormai un tutt'uno con le sue. Stette al bacio, perchè non poteva fare altro. O forse non voleva fare altro, non ne era certa. Sapeva solo che, nel momento in cui il serpeverde si adagiò sul pavimento, lei scivolò su di lui senza il minimo risentimento.
Le sue piccole dita andarono ad allargargli il nodo della cravatta che faceva parte della divisa verde e argentea e pian piano cominciarono a scendere, slacciando uno ad uno tutti i bottoni. Un brivido le corse lungo la schiena, mentre la sua testa pulsava di parole sorde che la avvertivano di stare attenta

Le mille voci nella testa della ragazza si facevano sempre più acute ed insostenibili. In quella posizione era pervasa da un'eccitazione generale, attratta dal corpo del ragazzo, dalla sua anima bastarda. Oddio, sì. tutti i suoi sensi la spingevano in quella direzione, con impulsi di chiaro piacere. Con le labbra ancora infuocate, cominciò a modere il collo del ragazzo, baciandolo poi sulla spalla e scendendo delicatamente sino al petto. Era lì lì per sfilarsi anche la gonna, quando qualcosa di piu grande di lei la trattenne. con un calcio, spinse via Asher e si alzò in piedi raccogliendo tutto ciò che aveva sparso in giro Così non va, Asher, mi hai sentita? Te l'ho già detto, cazzo, tu non PUOI avermi disse a mezza voce, con il fiatone. La sua razionalità aveva avuto la meglio ancora una volta. Non poteva averla con così tanta facilità, non l'avrebbe avuta. Se davvero avesse voluto, avrebbero giocato a quel malsano gioco di inseguimenti e provocazioni. Ma non avrebbe ceduto lei. Non lì, non in quel momento.

Fu solo un istante quello in cui si abbandonò alle braccia del ragazzo, un istante di debolezza. I suoi occhi erano così meravigliosamente profondi... Detto da te Asher suona così meravigliosamente come un complimento. Il punto è che ti ho osservato abbastanza per capire come sei e come usi le ragazze e... scosse la testa violentemente divincolandosi dalle sue braccia Non c'è attrazione tra noi, capito? Ci sei solo tu, tu ed il tuo ego spropositato. Ed io, un giochino più divertente degli altri... Avrebbe voluto piangere ma non aveva abbastanza lacrime. E poi, doveva fingere con se stessa che fisse tutto ok, di non essere rimasta delusa ancora una volta.