Continuai a muovermi dentro di lei beandomi del suo volto in estasi: i capelli color fuoco scompigliati, gli occhi chiusi, le labbra serrate e il volto rotondo contratto in una smorfia di eccitazione.
Poteva esserci visione più estasiante di quella?
La stavo compiacendo, e non poco, lo sentivo e sentirlo mi dava ancora più la forza di continuare, di spingermi oltre per sentire la sua voce dolce chiamare il mio nome in presa al piacere più sopraffino.
Tuttavia anche lei continuò la sua lenta tortura, scendendo con le labbra e lasciando scie infuocate dietro di loro, attraverso il mio ventre, fino al frutto proibito.
Strinsi i suoi capelli rossi con forza mentre sentivo la sua piccola lingua farsi strada nella mia intimità, scetenando in me una scarica ormonale da tempo non vista.
Dio... mormorai in presa all' estasi, così aumentai il ritmo della mano e anche la profondità, ritrovandomi a stuzzicare delicatamente il punto di piacere massimo di una donna: non paga, aggiunsi un secondo dito.
Volevo di più, sempre di più.
« Ti davi un attimo e poi ti nascondevi bene, te la godevi ad occupare tutte le mie fantasie.»