Justin Mark Lovegood |
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| Justin Mark Lovegood ~ Grifondoro; 7°Anno.Justin era desolato, confuso, infastidito, arrabbiato, rancoroso, snervato, e se vogliamo anche agitato, ma più di tutto questo lui era innamorato. Lui pensava ancora di essere il cinico come lo chiamava sua madre. Lui in effetti non era così propenso a provare sensazioni profonde; ma lui era anche tanto dolce e sensibile: questo lo portava in quel luogo. - Lo so che sbaglio, ma io non riesco a dire a me stesso un «Addio Sonia», con la freddezza di chi ama una persona. Ma io amo una persona, e quella persona mi sta stringendo. Oddio no, ora che lei non c'è, me ne starò sereno e tranquillo con la mia Alice; ma quando verrà dovrò decidermi, o no? - Scuoteva la testa tra le braccia di Alice, ma non si era ancora commosso, stava riflettendo. - No, vuol dire no. Ma no perchè non ci riuscirò mai a... dirle: «Non sei nella mia vita». Anche perchè così non è. Perchè io non potrei subire una cosa del genere e non odiare chi lo dice, sapendo che dopo di quella bocca c'è un cuore, che non concorda con essa. - Agitato, si stringeva forte, perchè era l'unica cosa certa. Qualche minuto dopo, poi, dopo esser restato a riflettere tra le braccia della sua dolce e amata Alice, pensò: - Con lei penso di essere felice, ed ora sono con lei. Perchè non sono felice, dunque? - pensando di conoscere la risposta, poi, le prese le guance, e la baciò. «Non stai mentendo se ti fanno mentire; Se la sola realtà che accettano è la loro. Quel ragazzino dolcissimo e cocciuto in qualche modo ha fatto breccia nella tua armatura.»
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