L'impossibile è reale.

Elizabeth Hayden Lovegood


Era buoi ormai la parte del giorno che preferivo dove l'oscurità regnava e si potevano compiere le cose più impensabile senza essere disturbati. Avevo appena visitato il negozio di Magie Sinister ormai sotto nostro comando per organizzare un nuovo attacco agli Auror. Ormai da quando ero diventata una Master Mangiamorte il Signore Oscuro si fidava ciecamente di me e quindi mi assegnava i compiti che richiedevano più energia. Dovevo dirigere e programmare tutto e tutti era stressante, non contando che non ero ben vista da alcuni Mangiamorte la loro era solo invidia pura. Non ritenevano giusto che il Signore Oscuro mi avesse investita di quella carica importante, la cosa buffa e che non avevano il coraggio di parlarne con lui. Rimasi un gruppetto di nuove reclute all'interno del negozio dove li stavo facendo esercitare con la maledizione Cruciatus. Erano così inutili i nuovi arrivati a stento sapevano reggere una bacchetta, ma poco importava visto che li avremmo usati come esche o scudi. Avevo deciso di prendermi una pausa così iniziai ad addentarmi nei vicoli di Nocturn Alley, forse non era destino ma non potevo rilassarmi poiché andai a sbattere contro qualcuno. Prima che potessi dire o fare qualcosa un piccolo barlume di luce illumino il suo volto e dopo qualche istante ciò che aveva fra le mani. Malfoy... pronunciai con un tono dispregiativo faresti meglio a sottrarlo a degli umani vivi le dissi riconoscendo il tipo di sangue. Dopo tutto quel tempo ero riuscita a farmi una cultura in quel campo e vederla trafficare con quel sangue di seconda qualità mi faceva tristezza. Posso offrirtene dell'ottimo, ho appena ucciso uno stupido babbano le dissi notando il viso trascurato. Non avevo notizie di lei da tanto tempo ma non avrei mai pensato che si potesse ridurre in quello stato.



« Nessuno può fissare il sole mentre risplende ma tutti lo guardano durante l'eclissi. »
Code •emma

Elizabeth Hayden Lovegood


La ascoltai poco interessata mentre dichiarava le sue giustificazioni, le trovava così inutili perché era libera di fare ciò che voleva e io per quanto autoritaria non avevo il diritto di dirle ciò che doveva fare. Questo discorso ovviamente era riferito solo a persone come lei, purosangue di nascita e con ambizioni da Serpeverde il resto era gentaglia a cui avrei potuto fare di tutto. Indietreggiai fino ad arrivare al muro che mi faceva da sostegno, mi era sempre piaciuta quella ragazza tanto da voler passare del tempo con lei ma questa idea venne ben presto dimenticata quando iniziò a frequentare Justin. I due per uno strano scherzo della natura all'epoca si fidanzarono, tutt'oggi non ho notizie della loro vita privata anche perché tendono a nascondermi Justin come se fossi un'omicida ma il mio scopo non è quello di ucciderlo ma di torturarlo. Il mio tenero fratellino sai che sei qui? gli chiesi nuovamente con tono dispregiativo.



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La fissai diritta negli occhi cercando di carpire qualche informazioni in più su dove potesse trovarsi mio fratello. Nulla, lo avevano nascosto per bene quasi come se avessero creato un' esercito per questo compito e avevano obbligato tutte le persone che conoscevano Justin a tacere. La piccola ingenua Malfoy però aveva sbagliato a fare i conti, da quando in qua un Auror permette di comprare del sangue? gli chiesi retorica. Le possibilità erano due o Justin era allo scuro di tutto e lei gli aveva mentito oppure il mio tenero fratellino andava contro la legge magica. In ogni caso avrei proceduto di conseguenza rendendo noto tutto l'avvenuto. Malfoy almeno io ho il coraggio di fare delle scelte le risposi alla sua affermazione provocatoria.



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Iniziai a ghignare quando pronunciò il nome di Sonia, un'altra stupida che si ostinava a corteggiare Justin. Notai un certo tono sofferente in quella frase così cercai di infierire come mio solito atteggiamento, te l'ha portato via quella sporca Grifondoro? Le chiesi poco interessata alla risposta, lo avevo fatto per farla per riaccendere quel sentimento di odia che le cercava in tutti i modi di nascondere. Fino a prova contrario quella che sta trafficando con del sangue sei tu e non io le risposi mordendomi un labbro.



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Lanciai una fugace occhiata alla mano in cui teneva le sacche di sangue e mi fuggì un ghigno veloce. Stava esercitando una quantità di pressione notevole sulla sacca di sangue e se non avesse cercato di calmarsi le avrebbe fatte esplodere da un momento all'altro. Malfoy sei una psicolabile le dissi guardandolo dall'alto, non ti accorgi che riesco a farti provare i sentimenti che desidero aggiunsi nuovamente con un tono schifato. Dovresti imparare a controllarti conclusi tornando a sorridere.



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Era lì a sputare sentenza non rendendosi conte che quella che davvero aveva bisogno di aiuto era lei. Malfoy non accetto minacce da una come te le risposi sminuendola per poi vedere le sacche di sangue. Io non prendo in giro me stessa, accetto quello che sono e la rivendico con fierezza controbattei ancora una volta cercando di far realizzare a quella ingenua ragazzina che doveva essere più incisiva.



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