Il preside la portò in infermeria, lontana dagli altri studenti. L'infermiera le fece una visita veloce, controllando che tutto fosse a posto, per quando una neonata vampira potesse essere a posto.
L'aveva poi fatta sedere su un letto e avevano iniziato a parlare.
Le chiese se conosceva l'uomo che l'aveva aggredita e Amelya negò, ricordava solo la frase che lui le aveva rivolto e basta. Ricordava il tono della sua voce, freddo, impersonale...inumano. Si chiese se anche lei sarebbe diventata così.
Quando il preside si era accorseo che Amelya stava diventando irrequieta a causa della sete che iniziava a tornare, le fece portare un calice pieno di quello che sembrava sangue, ma non lo era.
E' un composto sintetico simile al sangue, ti da energia, forza, ma non dovrai fare del male a nessuno. Finché non sarai in grado di cacciare animali ed arrangiarti, dovrai venire qui e nutrirti di questo. spiegò il preside con pazienza.
Amelya lo bevve velocemente, storcendo il naso perché era disgustoso.
Con tutto il rispetto signore, fa schifo! disse pulendosi la bocca dal liquido.
Lui rise sottovoce.
Mi dispiace signorina Lancaster. In ogni caso, comprenderà che non le è consentito nutrirsi di studenti e insegnanti, ma solo degli animali che circondano il castello. Dovrà imparare a controllarsi e per questo le abbiamo assegnato un tutore, il signor Jason Von Wolfburg. disse il preside guardandola.
A quel punto ad Amelya sembrò le cadessero le braccia.
Lei sta scherzando, non è vero? chiese guardando il preside come se fosse impazzito.
Ovviamente no, signorina. Riposi bene, ora devo andare. detto questo il preside se ne andò, lasciando Amelya in infermeria da sola.
Come aveva potuto cacciarsi in un guaio simile?
Presa dalla rabbia, afferrò un libro e lo scagliò contro il muro, crepandolo.