L'ultimo anno, FANFICTION

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Mely Weasley
view post Posted on 11/8/2008, 11:52




Capitolo 1

Finalmente buone notizie

Amy non vedeva l’ora di tornare a scuola, o meglio non vedeva l’ora di tornare a scuola per rivedere i suoi amici. Durante l’estate aveva dovuto declinare l’invito di uno di loro perché, dopo il matrimonio di suo zio in un paesino dell’Irlanda, i suoi genitori avevano deciso di restare in quel posto infernale, come era solita chiamarlo Amy, per staccare la spina dal lavoro, o meglio dal resto del mondo!
In quella piccola cittadina l’età media degli abitanti si aggirava intorno ai 70 anni; l’unica eccezione erano le due famiglie che abitavano accanto alla villetta dove Amy soggiornava e che erano entrambe composte da genitori che sembravano usciti da una pubblicità e da quattro marmocchi urlanti a testa. I bambini non facevano altro che urlare per tutto il giorno così Amy, per evitare quelle pesti, cercava di passare meno tempo possibile in casa. Il suo posto preferito, dove restare in santa pace, era un piccolo parco giochi, l’unico della città, dove poteva leggere tranquillamente, senza nessuno che la disturbasse. I ragazzini che abitavano nel suo quartiere, infatti, sembrava fossero gli unici bambini della città e in giro non c’era mai anima viva, fatta eccezione per qualche vecchietta con le buste della spesa.

Quel giorno, un giorno qualsiasi, uno dei giorni tutti uguali che trascorrevano così lentamente che sembrava che qualcuno avesse fatto rallentare il tempo, Amy se ne stava seduta su un altalena, per terra, accanto a lei, una borsa azzurra e l’ennesimo libro letto durante quelle vacanze, forse il ventesimo, quando, con uno stridio, un gufo atterro accanto a lei. La ragazza prese la busta legata alla zampa dell’animale e come aveva immaginato e un po’ sperato non era dei suoi amici, non che un loro messaggio non le avrebbe fatto piacere, ma era la lettera di Hogwarts che aspettava da ormai quasi due mesi, e, se era arrivata, significava che non doveva mancare poi tanto al 1° Settembre. Un po’ più allegra, tornò a casa e accese la televisione per la prima volta dall’inizio della vacanza, se così si poteva veramente chiamarla, e dal telegiornale locale, mezz’ora di notizie sulla straordinaria produzione agricola di quell’estate, apprese che mancava solo una settimana all’inizio della scuola. Rincuorata, dopo che durante la cena i genitori le avevano annunciato che sarebbero partiti di lì a due giorni, salì nella sua camera e cominciò a fare le valigie. Quasi tre ore dopo il baule era ancora pieno solo a metà, era veramente faticoso fare tutto senza magia e dire che ormai era maggiorenne e le sarebbe bastato prendere la sua bacchetta e pronunciare un incantesimo, se non fosse stato che la sua bacchetta si trovava nel suo appartamento di Londra. Essendo ormai mezzanotte Amy decise di andare a letto e continuare il giorno successivo; si preparò e, mentre tirava giù le coperte del letto, un rumore richiamò la sua attenzione. Era come se qualcuno stesse tirando dei sassi contro i vetri della finestra. Si avvicinò e vide che a produrre quel ticchettio era il becco di un piccolo uccello che evidentemente cercava di richiamare la sua attenzione. Aprì la finestra e subito la bestiolina entrò e volò sul letto. Questa volta, invece, erano sicuramente notizie dei suoi amici, il minuscolo gufo, infatti, era Leotordo, l’animaletto di Ron. Amy prese la lettera che l’animale portava, ma aspettò un po’ prima di aprirla. Durante l’estate aveva scritto spesso ai suoi amici e loro le avevano sempre risposto dicendo che era tutto ok, che non vedevano l’ora di rivederla e che non facevano mai niente di che. Amy era convinta che quest’ultima affermazione non fosse del tutto vera, sicuramente dicevano così per non far capire che in realtà si divertivano anche senza di lei. Questo, pensò la ragazza, era assolutamente normale, erano in vacanza e passavano le giornate tra amici e capiva che non volevano darle un ulteriore dispiacere. Se solo i suoi l’avessero lasciata andare alla Tana! Avrebbe trascorso il suo tempo non sui libri, ma giocando a Quidditch con Harry, Ron e Ginny e a chiacchierare con la sua migliore amica Hermione. Alla fine Amy si decise ad aprire la lettera, una calligrafia storta e disordinata, senza dubbio quella di Ron.

Ciao Amy,
come va? Mi è molto dispiaciuto che tu non sia potuta venire a casa mia con gli altri quest’estate. Comunque questa mattina sono arrivate le lettere di Hogwarts e abbiamo deciso di andare a Diagon Alley Venerdì mattina, vieni con noi?
Aspettiamo tue notizie.
Ah dimenticavo, Hermione, Harry e Ginny ti salutano.
Ron

Non appena ebbe finito di leggere, Amy prese un foglio di pergamena dal fondo del suo baule, si sedette alla scrivania e scrisse un messaggio di risposta.

Certo che vango con voi! Non vedo l’ora di rivedervi. Non so come ho fatto a resistere in questo posto, ma per fortuna è finita, dopo domani, o meglio domani ormai visto che è mezzanotte passata, finalmente torno a casa. A venerdì allora. Alle 10 davanti alla Gringott. Un saluto a tutti.
Amy

Si alzò per legare la lettera alla zampetta di Leotordo che non aveva fatto altro che saltellare e strillare per tutto il tempo in attesa della risposta. L’animale volò via nella notte, Amy lo seguì con lo sguardo finché non diventò che un puntolino nella notte e poi venne inghiottito dal buio. Finalmente Amy andò a dormire, stanca ma felice sul serio per la prima volta in due mesi. La mattina dopo parlò di nuovo con i suoi genitori di Diagon Alley; questi le dissero che sarebbe dovuta andare da sola sia Venerdì che il primo Settembre poiché loro avevano un importantissimo incontro di lavoro. Amy risalì nella sua stanza e ricominciò a fare i bagagli. Mentre piegava i vestiti pensò alla sua famiglia. I suoi genitori non le facevano mai mancare niente, o, per precisione, niente che potesse essere comprato. Tuttavia erano dei genitori assenti e, a volte, sembravano quasi indifferenti ad Amy. Per esempio, si erano presi una pausa di due mesi dal lavoro, ma non potevano prendere un permesso per un giorno per andare a salutarla alla stazione il primo Settembre? Ormai, tuttavia, c’era abituata, i suoi lavoravano per un’importante azienda di Londra ed erano sempre via per affari. Vergognandosi un po’, provò una fitta di gelosia per Ron e Ginny che avevano una mamma semplicemente fantastica, ma pensò anche a Harry che aveva pochissimi ricordi dei suoi genitori, morti quando lui aveva appena un anno. Scacciò questi pensieri e finì di fare le valigie. L’indomani, Amy e i suoi genitori, partirono presto e intorno alle 10, dopo poco più di un’ora di volo, erano già a casa. Alle 11.30 i suoi genitori erano di nuovo in viaggio per una conferenza. Le avevano lasciato un bel po’ di denaro per le spese scolastiche e l’avevano lasciata con un semplice
– Ciao tesoro – anche se si sarebbero rivisti solo a Natale. Appena se ne furono andati cominciò a sistemare i bagagli, ma non a disfarli, si limitò a cambiare i vestiti estivi con le uniformi di Hogwarts e qualche vestito più pesante, Venerdì poi avrebbe aggiunto i nuovi libri di testo e tutto il resto. Dopo aver pranzato decise di fare una passeggiata. Camminò per più di un’ora e alla fine, quasi senza volendo, si ritrovò davanti alla “Testa di Porco”. Decise di entrare e prendendo posto in un piccolo tavolino in un angolo si sentì veramente a casa, anche se il posto non era un granché, si sentiva a suo agio, circondata da maghi e streghe. Ordinò una burrobirra e cominciò a leggere “La Gazzetta del profeta”, che aveva trovato già sul tavolo.
Dopo circa un quarto d’ora, entrarono due ragazzi.
- Ciao Amy -
- Ciao Dean, Seamus –
Dean e Seamus erano due compagni, del suo anno, del Grifondoro.
- Come va? – disse Dean
- Tutto bene. Andate a Diagon Alley? –
- Si – rispose Seamus – Tu invece? Hai già comprato tutto? –
- No, vado domani con Ron, Hermione e Harry e Ginny –
Ai nomi Harry e Ginny, Dean aveva fatto una faccia strana, Ginny era stata la sua ragazza, ma parve riprendersi subito e domando – Allora come mai sei qui? –
- Così, facevo un giro, abito qua vicino -
- Ah ecco –
- Bhè allora noi andiamo. Ci vediamo Lunedì sul treno – fece Seamus
- Ciao – aggiunse Dean
- Ciao –
I due ragazzi si avviarono verso il fondo del locale e sparirono dietro ad una porta, dove Amy sapeva che si trovava l’ingresso di Diagon Alley. Avrebbe voluto seguirli, ma non lo fece, convinta che senza Hermione, che le ricordava dei libri e degli ingredienti per le pozioni, avrebbe spesso tutti i soldi per comprare un cappello intarsiato di diamanti o qualcosa del genere. Decise allora di tornare a casa e subito dopo aver cenato andò a letto non vedendo l’ora che fosse domani.
 
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view post Posted on 12/8/2008, 11:33

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complimenti, davvero una bella storia...^^
 
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Mely Weasley
view post Posted on 20/8/2008, 21:24




CAPITOLO 2

Diagon Alley


Venerdì mattina Amy aveva messo la sveglia alle 8 in punto per essere in perfetto orario, ma quando questa suonò la spense e si concesse altri cinque minuti di sonno. Purtroppo i 5 minuti divennero 10, poi 20 e infine, quando Amy si svegliò, erano già le 9.30! Si preparò più velocemente che poté e per fare prima chiamò un taxi; la voce della signora del centralino le disse che a causa di un incidente non sarebbe potuto arrivare in meno di 20 minuti. Amy riattaccò e pensò che poi ce ne sarebbero voluti minimo altri venti per arrivare, così decise di prendere la metropolitana.
Scese di corsa verso la stazione, a pochi metri da casa; riuscita a prendere la linea2, il vagone pieno come al solito, arrivò di fronte al “Paiolo Magico” e sempre correndo si recò verso la porta dove il giorno precedente si erano diretti Dean e Seamus.
Si trovava ora in una specie di piccolo cortile dove c’erano due enormi bidoni dell’immondizia; prese la sua bacchetta (betulla e crine di unicorno) e vi colpì un particolare mattone del muro sopra i secchi. Davanti a lei apparve un’arcata e al suo interno una lunga strada ricca di vetrine luccicanti e piena di donne e uomini vestiti con sfavillanti vesti colorate. Anche se in ritardo, Amy non poté fare a meno di fermarsi ad osservare quel mondo fantastico, il suo mondo, il mondo della magia. Affrettandosi verso la banca dei maghi, dove aveva appuntamento con i suoi amici, ripensò a quando era stata a Diagon Alley per la prima volta. Amy aveva scoperto di essere una strega a 11 anni, quando era arrivata la lettera di Hogwarts per la prima volta, infatti i suoi genitori erano entrambi babbani. Ricordò che quando aveva letto la lettera aveva pensato ad uno scherzo, poi però un uomo vestito con una tunica lillà era comparso improvvisamente tra le fiamme del camino del salotto e aveva informato lei e i suoi genitori del mondo magico. Poteva vedersi, una bimba di 11 anni per quelle stesse vie, capelli castano chiaro quasi biondi e occhi nocciola che brillavano, timida e curiosa, un po’ a disagio perché non ne sapeva niente di calderoni e bacchette magiche. Ora percorrendo lo stesso luogo, sei anni più tardi, si sentiva completamente a suo agio e sicura di sé. Aveva presto imparato che essere babbani di nascita non significava niente, che anche i figli di maghi dovevano imparare tutto sin dal principio, e che spesso i primi erano anche più bravi degli altri (come non pensarlo con un’amica come Hermione Granger?!). Amy svoltò un angolo e vide in lontananza l’enorme costruzione di marmo con la sua lunga scalinata ai cui piedi c’erano i suoi amici. Affrettò il passo ancora di più e non appena li raggiunse sentì un coro di – Ciao – e contemporaneamente otto braccia la strinsero tutte insieme.
- Oddio mi sembra un secolo che non ci vediamo – disse Amy e lo pensava davvero; soprattutto Harry e Ron le sembravano diversi, entrambi sicuramente più alti di parecchi centimetri e più, bhè forse affascinanti non era la parola giusta, ma senza dubbio erano molto più carini di quanto ricordasse.
- Anche a me – disse Ginny
- Allora, come sono andate le vacanze? – chiese Harry ridendo
- Sicuramente peggio delle vostre – replicò Amy sorridendo quasi impercettibilmente.
- Io non ne sarei del tutto certa – aggiunse Hermione – Sai Ron non ha fatto altro che rompere le scatole per tutta l’estate. Diceva sempre che non era giusto che tu non stavi con noi – e fece un sorrisetto malizioso.
- Già, ha perfino chiesto un paio di volte a mamma se potevamo venirti a trovare – aggiunse Ginny.
- Bhè, che c’e di male – fece Ron – mi mancava la mia amica; e poi senti chi parla Hermione. Continuavi a dire che non sapevi che fare mentre noi giocavamo a Quidditch e che avresti voluto che Amy fosse con noi – mentre diceva ciò, tuttavia, le sue orecchie si colorarono di rosso.
- Che centra!? È la mia migliore amica – gli rispose Hermione stizzita.
- Non ricominciate a litigare come al solito voi due! A volte sembrate una vecchia coppia sposata. –
Si guardarono tutti e cinque per un attimo, poi scoppiarono a ridere.
Alla fine Harry disse – Andiamo, sono già le undici e la madre di Ron vuole che andiamo al “Paiolo Magico” alle due. Presero a salire i gradini del gigantesco edificio ed Amy sentì Hermione bisbigliarle qualcosa all’orecchio – Devo dirti una cosa importante – ma non seppe cosa la sua amica avesse da raccontarle perché erano arrivati nell’immensa sala della Gringott brulicante di folletti. Ron e Ginny avevano già i loro soldi, così la ragazza accompagnò Harry nella sua camera blindata, mentre il fratello attese che Amy e Hermione cambiassero il denaro babbano.
Dopo circa un quarto d’ora uscirono dalla banca e decisero di comprare, o meglio si convinsero a comprare, dopo un discorso di Hermione il cui riassunto sarebbe stato “prima il dovere poi il piacere”, innanzi tutto il necessario per la scuola e poi, se ci sarebbe stato tempo, avrebbero fatto un giro negli altri negozi.
Per prima cosa acquistarono penne, inchiostro e pergamene, si rifornirono di tutto il necessario per pozioni in farmacia e infine uscirono dal Ghirigoro con le tasche svuotate e le borse decisamente appesantite. Fecero una pausa con un grosso gelato di Florian Fortebraccio offerto da Harry e poi ricominciarono le spese.
I due ragazzi presero dei biscotti gufici per i loro animali, tutti comprarono una nuova veste da Madama McClane e Harry, Ron e Ginny presero del lucidante per scope, facevano parte, tutti e tre, della squadra di Quidditch del Grifondoro.
- Adesso abbiamo ancora mezz’ora – disse Amy.
- Giusto – fece Ron – andiamo da Fred e George.
Amy fu l’unica a notare che, dopo le parole di Ron, Hermione aveva assunto una strana espressione. Possibile che disapprovasse ancora gli scherzi dei gemelli?
Ma prima che potesse chiederle spiegazioni si ritrovarono davanti alle scintillanti vetrine di “Tiri Vispi Weasley”. Su ogni superficie di vetro erano appesi giganteschi manifesti rossi con al centro una “W” d’oro e le scritte “Sconti per tutti gli studenti di Hogwarts, rifornitevi per la scuola” e “Venite a trovarci nel nostro nuovo negozio a Hogsmeade!”
- Hanno aperto un altro negozio? – chiese Amy
- Si, hanno comprato Zonko – rispose Ginny
- Faranno sicuramente un sacco di soldi. – aggiunse Ron – Con tutte le visite degli studenti! - Una volta entrati videro che il negozio era pieno di ragazzi e gli scaffali brulicavano di strani oggetti, caramelle di mille colori e scatole dalle forme più varie.
Amy vide Fred impegnato in un’animata discussione con una bambinetta che voleva, a tutti i costi, acquistare una confezione dei Sognisvegli Brevettati e George dietro al bancone, intento a servire un cliente. Fecero un giro per il negozio, poi Amy si allontanò dagli altri per cercare qualcosa da dare a Harry per il suo compleanno, anche se era già passato; infatti in quel posto infernale, dove aveva passato le vacanze, non aveva potuto comprargli niente, a meno che non avesse voluto regalargli una scatoletta di cibo per gatti o roba simile.
Dopo un po’ trovò una scacchiera stupenda, i pezzi raffiguravano insegnanti e personale della scuola: c’erano Silente, Madama Chips, Piton e Gazza.
Si diresse alla cassa e subito consegnò la scatola del regalo a George per evitare che Harry la vedesse, pagò e gli chiese di mandargliela il giorno seguente via gufo.
Si avvicinò agli altri che stavano chiacchierando.
– Hermione ti stava cercando – le disse Ginny
- Dov’è? –
- Non lo so, è da un po’ che non la vedo. Prova a guardare nella sala dietro la tenda –
Amy avanzò verso la stanza dove i gemelli tenevano accessori e oggetti magici come i mantelli e i cappelli scudo, in grado di proteggere, con un incantesimo, dalle maledizioni minori, ma non c’era traccia di Hermione. Girò per un po’ nella saletta e vide una porta aperta in un angolo, probabilmente quella del magazzino. Certamente Hermione non era là, ma decise lo stesso di entrare per vedere se vi si trovava Fred, non aveva ancora avuto l’occasione di salutarlo. Non appena fu sulla soglia si fermò. Si dentro c’era Fred, ma non era da solo; teneva tra le braccia una ragazza che lo stava baciando con foga: Hermione. Cercò di andarsene senza fare rumore, ma proprio in quel momento:
- Amy? Sei qua? Hai trovato Hermione? - all’urlo di Ron, Fred e Hermione si separarono e voltandosi la videro.
- Ciao Amy! – la salutò Fred, facendole un gran sorriso, mentre usciva dal magazzino.
- Ah eccovi, eravate qua con Fred. Dai andiamo, è tardi, sono quasi le due –
Le due ragazze seguirono l’amico e con Harry e Ginny raggiunsero il “Paiolo Magico” dove li attendevano i Weasley. Amy salutò i genitori di Ron e Ginny e si diede appuntamento con gli altri alla stazione di King’s Cross, il primo Settembre.
- Bhè allora a Lunedì – fece Ron
- Certo, ciao Ron- disse Amy salutando il ragazzo e poi gli altri amici.
Arrivata a Hermione le sussurrò – Ora so qual’era la notizia importante –
- Scusa, volevo parlartene, ma non mi andava di farlo per lettera, comunque non l’ho detto a nessuno -
 
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(:_> KiArA <_:)
view post Posted on 22/8/2008, 17:45




è stupenda!! complimenti davvero!! ^^
 
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Mely Weasley
view post Posted on 14/9/2008, 20:27




CAPITOLO 3

Finalmente a Hogwarts

Lunedì arrivò in un lampo e la mattina del 1° Settembre, alle 10.45, quindi in perfetto orario, Amy, Hermione, Ron, Harry e Ginny stavano attraversando la barriera del binario 9 e ¾ dove li attendeva la sfavillante locomotiva dell’espresso per Hogwarts. Caricarono i bauli e riscesero dal treno per salutare i Weasley. Quando un suono acuto avvisò che il treno era in partenza, risalirono a bordo. Entrarono in uno scompartimento vuoto, a parte le loro valigie, e si sedettero cominciando a chiacchierare. Alcuni studenti, tra cui Neville e Luna, il compagno maldestro del Grifondoro e l’amica strampalata di Corvonero, entrarono a salutarli. A mezzogiorno, come al solito, passò la grassa signora che spingeva il carrello pieno di dolci e bibite rinfrescanti. Comprarono del succo di zucca e svariati dolci a testa; Amy inoltre acquistò un’enorme scatola di Cioccorane e una di Gelatine Tutti i gusti + 1 che divise con gli altri.

Mentre scherzavano e assaggiavano le caramelle dai sapori più strani, il treno arrivò in aperta campagna e piano piano il cielo si fece sempre più buio. Alla fine, quando mancava si e no un’ora all’arrivo, Amy diede ad Harry il suo regalo.

- Harry, tieni, questo è per te. Anche se un po’ in ritardo, per il tuo compleanno. -

- Grazie, non dovevi. –

- Su aprilo! – disse Ron e Harry cominciò a scartare il regalo.

- Wow, è bellissima. Grazie ancora. –

- Dove l’hai presa? – domandò Ginny

- Al negozio di Fred e George –

- Dai Amy proviamola – fece Harry

- Si certo – la ragazza però vide la faccia di Ron; un’espressione sbalordita era impressa sul suo volto, probabilmente stava pensando all’abilità dei fratelli, e contemporaneamente sembrava non stare nella pelle di provarla. – Anzi guarda, gioca con Ron. Io mi diverto più guardandovi e poi lui è più bravo di me a scacchi – Hermione le lanciò una strana occhiata.

- Davvero? Posso? – chiese Ron

- Certo –

Il ragazzo prese posto accanto ad Harry e Ginny si spostò vicino alle ragazze.

- Vai Ron, tocca a te -

- Aspetta, sto pensando –

- Così ti farai mangiare l’alfiere! – esclamò Amy, che non riuscì a trattenersi notando che Ron aveva fatto una mossa proprio stupida.

- Lo so – un sorrisetto spuntò sulle labbra del ragazzo.

Dopo la mossa di Harry, ci fu una specie di urlo e la torre del ragazzo distrusse l’alfiere di Ron, Piton, che si sgretolò in mille pezzi con un gemito soffocato. Tra le risate generali i ragazzi finirono la partita, poi tutti si prepararono a scendere dal treno e indossarono le divise della scuola.

Alla stazione di Hogsmeade li attendevano le grandi carrozze trainate dai Thestral, gli spaventosi ma innocui animali neri. Salirono su una di queste e, attraversando la notte stellata, arrivarono ai piedi dell’enorme e splendido castello di Hogwarts. Una luce soffusa usciva dalle finestre e rischiarava appena il buio che circondava l’edificio.

La Sala Grande era, come sempre, illuminata da candele che si consumavano lentamente, galleggiando a mezz’aria.

Dopo che tutti gli studenti ebbero preso posto attorno ai quattro grandi tavoli, con a testa la McGranitt, un gruppetto di ragazzini spaventati entrò nella stanza e avanzò al centro della sala, dove la professoressa aveva adagiato un vecchio cappello su di uno sgabello. Nel Cappello Parlante si formò uno squarcio e questo fece, come ogni anno, il suo discorso che parlava di lealtà, fiducia e collaborazione tra le Case. Quando ebbe terminato, Jenny Austen, una graziosa bambina, venne assegnata a Grifondoro, mentre Carl Beker con il suo minaccioso cipiglio finì a Serpeverde. Dopo che finalmente anche l’ultimo bambino venne assegnato ad una delle Case, montagne di cibo comparvero magicamente su ogni tavolo. Pasta, risotto, porridge, polpettone, patate fritte, arrosto e ogni sorta di prelibatezze.

Infine i dessert: budino, crostata, torte alla panna, alla crema, al cioccolato e gelato alla fragola, al limone…

- Gli elfi domestici si sono dati proprio da fare quest’anno – fece notare Ron. Hermione, particolarmente suscettibile riguardo all’argomento elfi domestici, lo fulminò con lo sguardo e sembrava pronta a ribattere, ma…

- Cari studenti – cominciò Silente – ben venuti e ben ritrovati. Sta per cominciare un nuovo anno scolastico e spero che ognuno di noi faccia del suo meglio. Naturalmente, come mi auguro che sappiate, il vostro comportamento e le vostre azioni influenzeranno il punteggio della vostra Casa, quindi mi aspetto impegno e costanza da parte di ciascuno studente. Ancora vorrei informare i nuovi studenti, e ricordarlo agli altri, che la Foresta Proibita è, come dice la parola stessa, proibita e che l’accesso ad essa è vietato a chiunque. Inoltre Mastro Gazza vuole che sappiate che gli oggetti proibiti sono circa 300 e che la lista e consultabile nel suo ufficio. Ed ora che siamo tutti sazi, ma stanchi, credo sia il momento di congedarci e andare a letto. –

Scoppiò un forte rumore, quello di centinaia di persone che spostavano le panche per alzarsi e parlando si dirigevano nelle rispettive sale comuni.

Amy e gli altri, dopo aver salutato Hagrid, salirono verso i loro dormitori passando però in corridoi quasi deserti il cui ingresso era nascosto da arazzi e armature e che quindi solo alcuni degli studenti più anziani conoscevano.

Arrivarono di fronte al ritratto della Signora Grassa con il suo svolazzante vestito rosa.

- Parola d’ordine? -

- Fenicottero –

Il quadro si aprì per farli entrare. Camminarono nello stretto passaggio e una volta all’interno della sala comune, una confortante e accogliente stanza circolare, si sistemarono, anche se un po’ stretti, su un divano e una poltrona vicino alla finestra, gli unici rimasti liberi, dai quali potevano vedere, in lontananza, la luce della capanna del guardiacaccia.



Dopo circa mezz’ora Hermione era immersa in un enorme libro, Trasfigurazione avanzata, mentre Harry e Ginny se ne erano andati dopo uno scambio di battute non proprio amichevoli tra la ragazza e il fratello. Ginny aveva preso per mano Harry, gli aveva sussurrato qualcosa all’orecchio, e si stavano dirigendo verso l’uscita della sala comune.

- Ehi dove state andando? – aveva chiesto Ron

- In giro – aveva risposto Harry con uno sguardo eloquente

- A quest’ora? – aveva ribattuto Ron – perché? Restate qui con noi, no? Che andate a fare? –

- Ron – era intervenuta Amy, posando una mano sul braccio dell’amico per tentare di calmarlo, poiché era chiaro che si stava agitando, - dai lasciali fare, vogliono solo stare un po’ da soli. Dopotutto sono fidanzati. – Queste parole parvero sortire l’effetto opposto che la ragazza aveva sperato.

- Fidanzati?! – aveva ripreso Ron – Ginny ha solo sedici anni e.. –

- Ron io ho sedici anni e allora? Tu ne hai solo uno più di me e poi non mi sembra che io venga a dirti cosa devi o non devi fare –

- Beh no, ma –

- Ma cosa Ron? Cosa? –

- Tu sei una ragazza e –

- Si, sono una ragazza e no vedo come questo cambi le cose.

Io faccio quello che voglio e con chi voglio – aveva replicato Ginny con voce inferocita, chiarendo che la discussione era finita.

La ragazza era uscita quasi correndo, seguita da Harry che, dopo un’occhiata a mo’ di scusa, l’aveva raggiunta.

Ora, mentre Hermione leggeva, Amy guardava Ron che, imbronciato e arrabbiato allo stesso momento, stava lucidando il suo manico di scopa con tanta forza che probabilmente avrebbe finito per rovinare il legno. Alla fine, dopo quasi un’ora di quel lavoro durante il quale la scopa era diventata così lucida che ci si poteva specchiare, il ragazzo era andato a letto, sbattendosi la porta del dormitorio alle spalle.

Dopo pochi minuti Harry e Ginny erano tornati e si erano seduti nella poltrona occupata prima da Ron.

- È andato a letto? – chiese il ragazzo

- Si – rispose Hermione, chiudendo finalmente il suo libro.

- È ancora arrabbiato? –

- Direi di si, ma più che altro credo sia dispiaciuto –

- E per quale motivo? –

- Non capisci Ginny? – fece Amy - È dispiaciuto perché avete litigato. Ron ti vuole davvero bene e si preoccupa per te.

Sei fortunata ad avere qualcuno che ti vuole così bene! -

- Si hai ragione – ammise Ginny – è solo che a volte esagera un po’ e io no riesco a trattenermi. Deve capire che so badare a me stessa e per di più dovrebbe fidarsi di Harry. –

- Lo fa, si fida di me, ma non quando sto con te. Sa che in tua presenza sono vulnerabile perché ti amo troppo. Inoltre essendo un ragazzo anche lui, sa cosa un ragazzo vorrebbe fare con la ragazza che ama. – disse Harry in imbarazzo.

- Ok. Penso che questo sia un discorso che dovreste affrontare in privato quindi io me ne vado a dormire. – disse Hermione alzandosi.

- Aspetta, vengo anche io. Ehm a domani ragazzi, buonanotte –

e Amy seguì l’amica su per la scala a chiocciola che conduceva al dormitorio femminile, lasciando Harry e Ginny a fissarsi, ora l’uno in piedi di fronte all’altra.
 
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view post Posted on 14/9/2008, 20:41

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bellissima davvero!!!^^
 
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Mely Weasley
view post Posted on 1/10/2008, 18:18




CAPITOLO 4

Confessioni


- Sai è soprattutto per evitare scenate del genere che non ho detto niente –

- No, scusa Hermione non ti seguo –

Mentre stavano andando nel loro dormitorio, Hermione aveva deciso di confidarsi con Amy.

- Di me e Fred. Voglio dire che non l’ho detto a nessuno che stiamo insieme per evitare una scenata simile a quella di qualche ora fa. Non so come reagirebbe Ron -

- Secondo me dovresti dirglielo, siete amici e poi lui e Fred sono fratelli; non penso se la prenderebbe. E poi scusa, ma non credi che prima o poi verrebbe a saperlo? -

- Si, forse hai ragione. Meglio che lo sappia da me che da altri. –

- Non so come fai Hermione, a tenere tutto nascosto voglio dire. Io vorrei farlo sapere a tutti –

- Beh qualcuno lo sa, a parte te voglio dire. Fred mi ha chiesto se poteva farlo sapere a George, perché sono molto uniti e voleva che il fratello fosse a conoscenza di una cosa così importante –

- Wow! È già una cosa importante? –

- Più o meno. A me piace sul serio e credo che la cosa sia reciproca. Se solo potessimo vederci più spesso –

Le ragazze erano arrivate nel dormitorio e si erano preparate per la notte. Hermione stava per mettersi a letto…

- E no mia cara, non pensare di cavartela così. Ora devi raccontarmi tutto, com’è successo? Come vi siete messi insieme? – Amy si avvicinò all’amica e la fece sedere sul suo letto. Con un gesto della bacchetta fece comparire due tazze di cioccolata calda e prese dal cassetto del comodino un sacchetto di piume di zucchero.

Hermione fece un grande respirò e cominciò.

- Ok, partiamo dall’inizio. Durante l’estate Fred e George avevano molto da fare per l’apertura del nuovo negozio e così venivano sempre a cena alla Tana. A volte si fermavano anche il pomeriggio per provare gli effetti di strane caramelle sui vari membri della famiglia, oppure per collaudare nuovi fuochi d’artificio nel cortile della casa -

Amy ascoltava con interesse l’amica che, anche se all’inizio sembrava non volesse parlare, ora si era lasciata andare: aveva veramente bisogno di confidarsi con qualcuno.

- Quindi – riprese Hermione – durante l’estate ho parlato e passato molto tempo con Fred e anche con George. Cenavamo tutti insieme in giardino dove i gemelli, dopo aver mangiato, ci mostravano i fuochi o altre nuove invenzioni. Un pomeriggio Ron, Harry e Ginny sono andati su una collina nascosta dagli alberi per giocare a Quidditch e i gemelli li hanno raggiunti; di solito io stavo là a guardarli, ma quel giorno non ne avevo proprio voglia, così sono restata alla Tana. Mi sono messa a leggere sotto a un grande albero e… - Ci fu rumore strano, come uno schiocco, Amy aveva tolto dalla bocca la piuma di zucchero che stava mangiando.

– Ops, scusa. Continua -

Le due ragazze si guardarono intorno per vedere se le compagne, tutte già addormentate quando erano salite in camera, dormissero ancora.

- Dicevo che stavo leggendo all’ombra di un albero, dopo un po’, all’improvviso, qualcuno mi è arrivato alle spalle, senza farsi sentire, e mi ha messo le mani sugli occhi. Pensavo fosse Ginny, ma dato che non diceva niente, credevo di aver sbagliato e che fosse Harry, o Ron.

Poi, alla fine, ha detto “No, riprova” e allora ho riconosciuto la voce di Fred. Si è seduto vicino a me, mi ha tolto il libro dalle mani e l’ha chiuso dicendo “Basta leggere signorina Granger”. E non so come ci siamo ritrovati a fissarci, a guardarci negli occhi. Fred ha cominciato ad avvicinarsi e ho pensato “ma che cavolo sta facendo, adesso mi scanso”, ma… -

- Non ti sei mossa- concluse Amy

- Già, ho lascito che mi baciasse –

- E come è stato? –

- Cosa? –

- Come cosa? Il bacio? –

- Mah, un bacio – Amy la guardò in modo strano. – Ok, ok. È stato molto bello. Non un bacio, come dire, passionale, ma leggero, delicato e dolce –

- Wow, non so proprio che dire, sembra un film –

- Peccato che sia arrivato Ron per cercarci per la cena. Per fortuna non ci ha visti –

- Io invece si… -

- Amy, ti giuro che te l’avrei detto –

- Si, si, lo so. Però devi comunque farti perdonare, raccontami tutto –

- Ti ho già raccontato tutto –

- Non direi, mi hai raccontato la prima volta che vi siete baciati, io ti avevo chiesto come vi siete messi insieme. –

- Non vale, mi hai imbrogliato io… - Hermione disse queste parole, ma lo fece sorridendo e non riuscì a trattenere una risata, rischiando di svegliare tutte, quando Amy si mise in ginocchio e cominciò a pregarla.

- Ve bene, dai alzati. Allora, dopo che è arrivato Ron… -

- Guastafeste, sempre in mezzo – commentò Amy

- Siamo andati a cena- riprese Hermione – e i gemelli subito dopo sono andati via perché avevano un incontro di lavoro. La mattina dopo mi è arrivata una lettera di Fred che… Aspetta. –

Hermione scese dal letto, rovistò nel baule, tirò fuori un enorme libro con la copertina marrone e lo diede ad Amy.

- Cosa dovrei farci? -

- Pagina dodici, il 12 Agosto è il giorno che mi è arrivata la lettera –

Amy aprì il libro e, a pagina dodici, trovò un foglio di pergamena accuratamente piegato. In una calligrafia un po’ storta, molto simile a quella di Ron, la lettera diceva

Cara Hermione,

mi dispiace per ieri sera, ma dovevo sbrigare un affare importante e non sono proprio potuto restare. Volevo parlarti di quello che è successo nel pomeriggio in giardino… Non so perché l’ho fatto, no bè lo so, ma non avrei voluto farlo così, prima avrei voluto parlarti; poi però ti ho visto là, da sola, e non ho potuto fare a meno di baciarti. Durante questo mese ti ho conosciuta più di quanto non abbia fatto in cinque anni a Hogwarts. Penso di aver scoperto un po’ della vera Hermione. Non so come ho fatto a non accorgermene prima, non sei solo la ragazza rispettosa delle regole e studiosa che pensavo, in te c’è molto di più. Sabato vengo a cena alla Tana con George, intorno alle 8, ma se vuoi possiamo vederci un po’ prima. Se vuoi, fai in modo di trovarti sotto all’albero di ieri verso le 7 così possiamo parlare faccia a faccia.

Baci, Fred



- Wow! Non so che dire Hermione è semplicemente stupenda -

- Lo so, è un lato di Fred che non conoscevo. Comunque, quella sera ci siamo incontrati e abbiamo parlato. Lui mi ha ridetto le cose che aveva scritto nella lettera e mi ha chiesto se mi andava, ogni tanto, di uscire con lui. –

- Naturalmente hai detto si –

- Certo. Per il resto dell’estate ci siamo visti quasi tutti i giorni, anche se in pratica non siamo mai veramente usciti insieme. Lui si materializzava nella camera che apparteneva a lui e George, dove io lo aspettavo e stavamo lì fino a quando qualcuno non si accorgeva che ero sparita e veniva a cercarmi. –

- Insieme, da soli, in camera da letto. Non me lo sarei mai aspettato da te Hermione – disse maliziosamente Amy.

- Guarda che non abbiamo fatto niente. Bè non proprio niente, qualcosa facevamo, ma non quello che pensi tu. Per ora ci siamo solo baciati, niente di più. Il giorno che siamo andati a Diagon Alley, quando ci hai visto, mi aveva appena chiesto di mettermi con lui –

- E da quello che ho visto la risposta è stata si –

- Si - confermò Hermione – Fine della storia. Ora direi che è davvero tardi, quindi buonanotte –

- Notte Hermione –

Le ragazze si stesero nei propri letti, Hermione pensando a Fred, Amy pensando all’amica; era veramente felice per lei e per il fatto che si fosse confidata e finalmente le avesse raccontato tutto.
 
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---Ginny---
view post Posted on 1/10/2008, 20:17




Bellissima!! complimenti!! ^^
 
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Mely Weasley
view post Posted on 11/10/2008, 16:28




Capitolo 5

Segreti e incomprensioni (prima parte)



Il mattino seguente Ginny e Ron si parlavano normalmente, come se la sera prima non avessero affatto litigato. La ragazza sapeva che il fratello aveva detto quello che aveva detto solo perché le voleva bene e si preoccupava per lei, mentre il ragazzo aveva capito di aver esagerato e che doveva avere un po’ più di fiducia nella sorella.

A colazione la McGranitt distribuì gli orari; quello di Ginny era naturalmente diverso, dato che lei frequentava ancora il sesto anno.

Gli altri seguivano invece le stesse lezioni, con l’eccezione che Amy e Hermione frequentavano anche Storia della magia, in cui i ragazzi erano stati bocciati, e quest’ ultima anche Antiche rune e Aritmanzia.

- Ma ci pensate? – disse Hermione, mentre si versava una tazza di caffé

- questo è il nostro ultimo anno a Hogwarts –

- Significa che dobbiamo godercelo e divertirci vero? – chiese Ron speranzoso

- No. Significa che abbiamo i M.A.G.O., quindi quest’anno dobbiamo studiare sul serio –

- Perché scusa gli altri anni che abbiamo fatto Hermione? –

- È diverso, dobbiamo impegnarci ancora di più –

- Smettila, per te saranno una passeggiata, sei bravissima! –

- Dai Ron, anche noi ce la faremo – intervenne Amy

- Te sicuramente. Non so perché ma anche se studi quanto me e Harry alla fine prendi sempre voti migliori dei nostri –

- Non è colpa mia se sono più intelligente –

- Finitela qui – si intromise Harry – guardate, alla prima ora abbiamo Erbologia, ci vorrà un po’ per arrivare alle serre, andiamo –

Ginny, che era stata insolitamente zitta per tutta la colazione, si alzò con loro e li accompagnò al portone di quercia e dopo averli salutati, Harry con un bacio, tornò verso la Sala Grande per andare poi anche lei a lezione.

Aveva un’aria strana, sembrava pensierosa. Arrivati alle serre, la professoressa Sprite, così come più tardi Piton e Vitious, fece un discorsetto sui M.A.G.O. Tutti i professori sembravano essere d’accordo con Hermione sul fatto che avrebbero dovuto studiare più di quanto non avessero fatto fino a quel momento.

E tutto ciò sembrava essere proprio vero. A ora di pranzo avevano già due temi, una ricerca e dovevano esercitarsi a far apparire oggetti dal nulla, cosa che durante la lezione era ovviamente riuscita solo ad Hermione.

Ginny raggiunse gli amici al tavolo di Grifondoro e sebbene chiacchierasse tranquillamente sembrava ancora che qualcosa la turbasse.

Dopo aver mangiato Amy ne parlò a Hermione mentre andavano a Storia della magia.

– Senti Hermione, non hai notato niente di insolito in Ginny? -

- Non, mi sembra stia bene, perché? -

- Non lo so, mi è sembrata un po’ strana. Forse mi sono sbagliata –

Le ragazze raggiunsero la classe del professor Rüf e presero posto in un banco vuoto accanto alla porta.

- E con Fred? Come va? -

- Direi bene – rispose Hermione sorridendo – ha detto che fra qualche giorno viene a trovarmi –

- Come fa ad entrare a Hogwarts? Cioè non penso che gli daranno un permesso per venire a trovare la sua ragazza –

- Certo che no, ma lo sai com’è fatto Fred. Lui e George conoscono un sacco di passaggi segreti, probabilmente ne userà uno per entrare di nascosto. Non lo so, per ora mi ha detto solamente che sarebbe venuto. –

- Bè è semplicemen… -

- Shh, la lezione –

Hermione era irremovibile, a meno che non si trattasse di qualcosa di molto importante, iniziata la lezione si smetteva subito di parlare.

Amy voleva bene alla sua amica, ma pensava che a volte fosse stato veramente esagerata e irritante, sempre così rispettosa delle regole… Quando aveva saputo di lei e Fred era rimasta molto sorpresa. Quei due erano così diversi!

Dopo un’interminabile ora sulla guerra dei Troll contro i Folletti, o i Goblin? Boh, i Troll c’entravano sicuramente qualcosa, Amy decise di raggiungere Harry e Ron nella Sala Comune, mentre Hermione andava ad Antiche Rune. I due ragazzi avevano avuto libera anche l’ora precedente e si trovavano comodamente seduti su due poltrone vicino al fuco, una partita a scacchi abbandonata a metà, intenti a chiacchierare liberamente.

Non appena Amy si avvicinò, però, tacquero all’istante.

- Ciao -

- Ciao – la salutarono i ragazzi

- Com’ è andata Storia della magia? – chiese Harry

- Noiosa come al solito. Di che stavate parlando? –

Harry guardò Ron.

- Oh niente – rispose Ron arrossendo – niente di importante, Quidditch e cose così –

Era evidente, soprattutto dal colore della sua faccia, che stava mentendo.

- Ron, se non volete dirmelo non importa, non c’è bisogno che ti inventi qualcosa -

- No, è che… - cominciò il ragazzo diventando, se possibile, ancora più rosso.

- Ti ho detto che non fa niente. Piuttosto, dov’ è Ginny? –

- Doppie pozioni - la informò Harry

- La scuola è appena iniziata e già non vedo l’ora che sia sabato – disse Amy sedendosi sul bracciolo della poltrona di Ron.

- A chi lo dici. Ah e a proposito di sabato – aggiunse Harry – ci sono i provini, le selezioni di Quidditch per i nuovi giocatori. Se a te e Hermione va di venire a dare un’ occhiata... –

- Certo. Hermione non lo so, già non fa altro che studiare, comunque io ci sarò di sicuro –

- Perché non fai il provino? – domandò d’un tratto Ron

- Chi io? Perché non so giocare –

- Ma se sul treno mi hai detto che non vedevi l’ora di fare un giro sulla scopa! –

- Ok, ok, so giocare ma non sono così brava da poter entrare in squadra –

- Almeno prova –

- Grazie della fiducia ma non me la sento proprio –

- Va bè fai un po’ come vuoi – rispose Ron, assumendo un’espressione tra il dispiaciuto e l’arrabbiato.

- Ron mi dici che diavolo ti è preso adesso? Ho detto qualcosa? –

- No, niente, lascia perdere, non puoi capire –

- Che cosa? Come fai a dire che non posso capire se neanche provi a spiegarmi! – ma il ragazzo aveva mormorato – Scusatemi devo andare – ed era uscito dalla Sala Comune.

- Cosa cavolo gli è preso? Tu ne sai qualcosa Harry? –

- Niente, e non voglio intromettermi –

Amy capì che in realtà Harry sapeva qualcosa e uscì anche lei dal buco del ritratto. Non appena fu nel corridoio incontrò Ginny

- Ehi Amy, ho appena visto Hermione, è in biblioteca, ci aspetta dopo in Sala Grande per la cena -

- Ok. Senti Ginny posso parlarti? –

- Certo – e le due ragazze si avviarono parlando verso il parco
 
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8 replies since 11/8/2008, 11:52   112 views
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