Sesto anno..dracoherm!, FANFICTION

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•°o.OGiññ¥O.o°•
view post Posted on 24/10/2008, 11:46




SPOILER (click to view)
Avviso: questa fanfic non è opera mia però ho pensato comunque di postarla..^^ è su dracoherm ovvio!!


Capitolo 1 -Strani comportamenti-

Il primo di Settembre era sempre un giorno campale al Binario 9 e ¾ della stazione di King’s Cross. C’era una confusione terribile: l’Espresso per Hogwarts sbuffava nuvole di fumo grigio che si srotolavano in forme curiose nell’aria tersa; gli ultimi ritardatari salutavano frettolosamente i genitori sulla banchina, per poi slanciarsi con foga sul treno.
Tra le numerose teste di studenti che si affacciavano ai finestrini ne spiccava una di un biondo quasi argenteo: Draco Malfoy stava scambiando qualche parola con suo padre Lucius; o per essere più precisi, Lucius stava investendo il figlio, che lo ascoltava a capo chino, con aspre parole: “..e infine, Draco, te lo ripeto per l’ennesima volta:ricordati che sei uno studente del sesto anno, un prefetto Serpeverde e soprattutto un Malfoy! Se quest’anno non supererai quell’odiosa mezzosangue della Granger nello studio e quell’idiota sfregiato di Potter nel Quidditch ne sarò molto deluso...e tu sai bene cosa significa”. Lucius Malfoy squadrò brevemente il figlio, e con voce melliflua e velenosa gli augurò “Buon anno scolastico”.
L’Espresso per Hogwarts partì sbuffando e tutte le teste si ritirarono subito negli scompartimenti: tutte tranne una, quella di Hermione Granger. Non vista aveva assistito alla scena, e mentre lentamente rientrava e chiudeva il finestrino non poté fare a meno di sentirsi un tantino dispiaciuta per Malfoy. Suo padre Lucius era davvero un viscido. Era stato rinchiuso ad Azkaban fino ad Agosto per quello che in Giugno aveva combinato all’Ufficio Misteri con altri Mangiamorte. Ma il Ministero dopo poco tempo l’aveva liberato senza dare spiegazioni; forse, riflettè Hermione, perchè era a conoscenza della sua vicinanza a Voldemort, e sperava, controllandolo, di venire a sapere qualcosa di più. E ora Lucius Malfoy si aggirava libero, ostentando un’estrema noncuranza per gli sguardi ostili che il suo passaggio suscitava, e tormentando suo figlio. Draco sembrava tutt’altro che contento mentre ascoltava i rimbrotti del padre, ma Hermione ricordava ciò che aveva detto Harry del suo incontro con Malfoy gli ultimi giorni di scuola l’anno prima: sembrava furioso per ciò che era accaduto a suo padre. Hermione non sapeva davvero che pensare; era inutile stare a rimuginarci sopra. Cominciò a battibeccare con Ron Weasley, e la discussione che seguì ebbe il potere di farle dimenticare ogni pensiero su Malfoy.

* * *

“Buon anno scolastico”. Mentre si ritirava nello scompartimento, Draco Malfoy ripensava alle ultime parole di suo padre: “Ma perchè è così duro e inflessibile persino con me?Non mi tratta da figlio, ma da ‘Erede dei Malfoy’” pensò con una punta di disgusto e di amarezza.
“Ehi Draco, finalmente ti abbiamo trovato!” esclamò una voce ottusa proveniente dalla porta dello scompartimento; apparteneva a Goyle, un enorme ragazzo che con un colosso di nome Tiger che lo seguiva, costituiva la fedele spalla e la guardia del corpo di Draco. I due si sedettero, e mentre il treno cominciava a muoversi Draco li salutò con un cenno del capo, fissò insistentemente fuori dal finestrino e si immerse nei suoi pensieri, cercando di ignorare le stupide chiacchiere dei suoi compagni di viaggio. Poco dopo si alzò, uscì dallo scompartimento e si avviò da solo in corridoio, lo sguardo a terra perso nel vuoto.
Era stanco. Stanco di sentirsi adulare dai Serpeverde solo perchè era un Malfoy; stanco di sentire suo padre fare discorsi interminabili sulla purezza del sangue, sull’importanza della sua famiglia. Quei discorsi gli venivano ripetuti da quando era nato, e cominciava a non poterne più. I Malfoy. Nobile famiglia purosangue. Intollerante verso Babbani, Mezzosangue e Babbanofili, e odiata per questo. Valeva davvero la pena di esserne l’erede? Draco rivolse lo sguardo ai ragazzi e alle ragazze che allegramente chiacchieravano seduti nei vari scomparti. La maggior parte di loro lo disprezzava, e soltanto per colpa sua, se ne rendeva conto ora: aveva trascorso gli ultimi cinque anni ad obbedire a suo padre disprezzando e deridendo i mezzosangue e quelli che non erano delle sue stesse idee, ostentando un volto fiero e spavaldo, e un’espressione di sfida che, poteva ammetterlo con se stesso, erano una maschera...e il risultato era che nei cinque anni trascorsi a Hogwarts si era sentito..solo. ci teneva tanto a diventare come suo padre voleva? Continuò a pensare e a vagare senza meta, verso il fondo del treno. Ad un tratto si sentì chiamare: “Ehi, Malfoy!”.

* * *
Hermione, Ron e Harry si erano immersi in un discorso riguardante l’Ordine della Fenice...e incredibilmente, questo si era trasformato in un acceso dibattito sul Quidditch. Hermione aveva sopportato le discussioni sullo sport tutta l’estate, e ne aveva fin sopra i capelli. Sbuffando, prese il Manuale degli Incantesimi dal baule e cominciò a sfogliarlo distrattamente. Levò gli occhi dal libro proprio mentre Draco Malfoy passava lentamente davanti al loro scomparto, lo sguardo fisso a terra incredibilmente triste. Hermione ebbe come un lampo e ricordò la scena a cui aveva assistito poco prima di partire tra Malfoy e suo padre. Cedendo a un impulso incontrollato e al suo istinto, si alzò in piedi, scavalcò le gambe di Harry e Ron, e fece capolino dalla porta, chiamando: “Ehi, Malfoy!”.

Draco si girò di scatto verso di lei, e quando la vide i suoi occhi per un istante si spalancarono dallo stupore. Trasalì e le chiese con voce aggressiva: ”Che vuoi?”.
Hermione ricambiò il suo sguardo e con voce ferma gli rispose: “Niente. Sei passato davanti a noi con quell’aria assente invece di venire ad insultarci, e così mi chiedevo se tu avessi qualche...”. Si interruppe, come ritornando bruscamente in sè e rendendosi conto di chi fosse la persona che aveva davanti. “Niente. Come non detto.”. E rientrò precipitosamente.
Draco rimase come paralizzato per qualche istante, poi riscuotendosi realizzò ciò che era appena successo: “Quella saccente signorina sotutto che si preoccupa per me? Dev’essere impazzita”. In effetti era proprio così che Hermione, sedutasi al suo posto, il viso scarlatto, si sentiva. Ron e Harry non si erano accorti di niente, dato che non avevano visto Malfoy. Ma lei...che diavolo le era preso? Malfoy non faceva che insultarla ogni volta che la vedeva, cosa le era saltato in mente di rivolgersi a lui in quel modo? ”Aveva un’aria così triste...” disse una vocina dentro di lei. Hermione scosse vigorosamente la testa e se la prese fra le mani, per scacciare via quel pensiero inopportuno. “Che hai?” le chiesero all’unisono Harry e Ron, lo sguardo attonito. Hermione riprese il controllo di sè, sorrise a fatica e rispose: “Niente...ehm...emicrania..”.

 
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Sasigranger
view post Posted on 24/10/2008, 15:46




Bellissima cavolo!! Continuala prestissimooo!!

(Dracoo ti consolo io.. XDXD)
 
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view post Posted on 24/10/2008, 16:55

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Bella...ma chi l'ha scritta?
 
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view post Posted on 24/10/2008, 19:14




L'ha scritta una ragazza che conosco di un forum solo che ha scritto solo i primi tre capitoli e siccome lei non la voleva continuare lo stò facendo io! ^^
 
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view post Posted on 24/10/2008, 19:29




Capitolo 2 -L’inizio-

Quando l’Espresso per Hogwarts si fermò alla stazione di Hogsmeade ci fu la solita confusione. Hagrid chiamava i ragazzini del primo anno per fare con loro la tradizionale traversata del lago. Gli studenti più grandi, dopo aver trascinato giù dal treno i pesanti bagagli, cercavano un posto sulle carrozze che li avrebbero condotti alla scuola. Nel caos generale, Hermione vide i capelli biondi e lisci di Draco Malfoy poco distanti da sè, e cedendo di nuovo a un impulso, allungò il collo e lo guardò con espressione preoccupata. Draco intercettò il suo sguardo, che lei distolse immediatamente, arrossendo. Ma agli occhi plumbei e acuti del ragazzo, la preoccupazione dipinta sul volto di Hermione non era sfuggita.
“E va bene Granger- si disse lui –resti comunque un’odiosa ragazza saccente, ma dal momento che sembri davvero preoccupata, con te cercherò di...trattenermi”. Formulato questo pensiero l’immagine di suo padre gli attraversò la mente; le labbra del ragazzo presero una piega determinata, e si sorprese a pensare: “Non sarò più la tua marionetta!”.

* * *

Il banchetto d’inizio anno era appena terminato; un dolce torpore aleggiava fra gli studenti, che non aspettavano altro che il preside li lasciasse andare a dormire. Albus Silente si era alzato in piedi, la veste smeraldo e argento che riluceva (“Cos’è, un omaggio ai Serpeverde?” mormorò Ron a Harry). Si schiarì la voce e cominciò: “Come tutti sapete, nel corso dell’estate il Ministero della Magia ha mandato i suoi migliori Auror alla ricerca di Voldemort. Pensiamo che si sia rifugiato in un luogo molto lontano da qui, forse addirittura fuori dall’Inghilterra, allo scopo, crediamo, di radunare il suo esercito per scagliare l’attacco. Come vi ho già detto in passato, per combattere Voldemort i maghi devono unire le forze, a partire dai giovani come voi. E’ ora che impariate a cooperare. E’ ora di mettere da parte ostilità e pregiudizi”. Nel dire quest’ultima frase, lo sguardo di Silente si soffermò sul tavolo dei Serpeverde, per poi fissarsi su un punto preciso. Draco si sentì arrossire, e distolse lo sguardo dal Preside. Il discorso terminò con la consueta presentazione del professore di Difesa contro le Arti Oscure: incredibile ma vero, quell’anno il professor Piton era finalmente riuscito ad ottenere quel posto, in aggiunta all’insegnamento delle Pozioni. Draco sorrise compiaciuto alla notizia, che come potè notare, non era stata presa bene da tutti i Grifondoro.
Poco dopo il Preside li lasciò andare, e Draco, sbadigliando, si alzò diretto alla porta d’ Ingresso, con gli altri Serpeverde al seguito. Nel varcare la Porta andò a sbattere contro Hermione Granger. “Scusa” le borbottò riavviandosi. “Perchè non guardi dove vai, stupida mezzosangue?” disse la voce sprezzante e beffarda di Pansy Parkinson, una Serpeverde invaghita di Draco senza speranza di essere ricambiata. Il ragazzo udendola si irrigidì, si fermò e si volse verso di lei, che fronteggiava Hermione fissandola con arroganza. Con tono secco, la pelle candida del viso cosparsa di un lieve rossore, le disse: “Le ho chiesto io scusa, e ciò significa che sono stato io a non guardare dove andavo. Lasciala stare.”. Si girò e se ne andò verso i sotterranei con ampie falcate, la figura slanciata ed elegante. Pansy Parkinson lo guardò con gli occhi sbarrati, esterrefatta, ma si affrettò a seguirlo. Hermione era rimasta immobile, incapace di articolare un suono dallo stupore. Anche Harry e Ron, di fianco a lei, sembravano fulminati. Alla fine Harry ruppe il silenzio, e balbettò: “Ma che...diavolo...gli sta succedendo?”.
 
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view post Posted on 24/10/2008, 20:41

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bellissimo... ^^
 
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view post Posted on 25/10/2008, 11:54




Capitolo 3 -Pensieri-

I giorni cominciarono a scorrere nel modo consueto, e in men che non si dica passarono placidamente i mesi di Settembre e Ottobre. A metà Novembre cominciò a nevicare, e Hogwarts si imbiancò come un dolce coperto di zucchero.
In confronto all’anno precedente, che era stato massacrante per via dei G.U.F.O., gli studenti del sesto anno trovavano che tutte le lezioni fossero piuttosto leggere; anche se per i Grifondoro avere Piton per tre ore di seguito al Lunedì mattina (Pozioni e DCLAO) non era precisamente riposante. L’insegnante sembrava arrabbiarsi moltissimo ogni volta che era costretto a dare voti molto alti ai Grifondoro in DCLAO (cosa che accadeva quasi sempre). Tutto sommato però la vita a Hogwarts continuava tranquillamente, anche se qualcuno faceva buon viso a cattivo gioco, e tentava di apparire normale mentre in realtà si sentiva confuso e agitato.
Draco Malfoy e Hermione Granger continuavano a pensare l’uno all’altra.
In presenza di altre persone Draco appariva come al solito, con quella sua aria altezzosa e annoiata di sempre; Hermione continuava a fare incetta di ottimi voti e a tenere a bada Harry e Ron. Quando si incontravano lui le lanciava occhiate penetranti, ma non apriva bocca. Lei ricambiava il suo sguardo con freddezza. Ma entrambi erano turbati da continue riflessioni e pensieri insistenti: talvolta nella Sala Grande tra i due correva un’occhiata nervosa, anche se non sospettavano minimamente di ciò che ognuno pensava dell’altro.
Draco non sapeva più cosa dire di se stesso. Le parole che aveva detto in difesa di Hermione Granger il primo giorno di scuola lo stupivano ancora immensamente, e nel ripensarci non poteva fare a meno di arrossire lievemente: lui, Draco Malfoy, difendere una mezzosangue?E quale mezzosangue oltretutto!! Soltanto con una piccola parte della sua mente il ragazzo ammetteva con se stesso di aver trovato, solo per qualche istante, quando le era finito addosso, che Hermione era veramente molto carina. “Beh, dannazione- pensava, arrossendo furiosamente –non mi ero mai accorto di quegli occhi!”. Vedeva gli altri Serpeverde guardarlo con espressioni preoccupate e diffidenti. “Che sta succedendo a Draco Malfoy?” dicevano quelle facce. In effetti sempre più spesso il ragazzo nella sala comune si isolava e se ne stava da solo a riflettere; inoltre, anche se non se n’era accorto, non pronunciava più la parola “mezzosangue”, e si mostrava infastidito se lo facevano gli altri.
Anche Hermione, quando credeva che nessuno in sala comune le badasse, passava molto tempo da sola seduta accanto alla finestra per guardare i fiocchi di neve e per pensare. Non aveva più parlato con Harry e Ron dello strano comportamento di Malfoy dai primi giorni di scuola; i due ragazzi comunque si erano limitati a fare commenti sarcastici del tipo: “Forse si è reso conto che la Parkinson è solo una stupida gallina adulatrice, e non riesce a sopportarla più neanche lui!”. Ma Hermione non aveva detto niente ai suoi amici della scena avvenuta sul treno, e nemmeno dell’impercettibile rossore che aveva scorto sul viso di Malfoy quando l’aveva difesa.. Inoltre aveva notato con stupore, anche se naturalmente non le dispiaceva affatto, che lui non la insultava più da mesi, limitandosi a farlo con Harry, Ron e Neville. E poi incredibilmente lo aveva sorpreso parecchie volte a fissarla, e non col ghigno sprezzante degli anni precedenti, ma con un’espressione molto seria.
Il suo turbamento doveva leggerlesi sul volto, perchè una sera di fine Novembre in cui Ron e Harry erano andati a far visita ad Hagrid (lei aveva finto di stare male per poter rimanere sola) le si avvicinò Ginny, che con la dolcezza del suo carattere e la sua sincera preoccupazione per lei, riuscì a farla sfogare, venendo a conoscenza di tutto ciò che Hermione aveva rimuginato dentro di sè fino a quel momento. Alla fine del racconto Ginny era davvero dispiaciuta per l’amica, perchè comprendeva bene lo smarrimento che doveva provare. “Non che io sia dispiaciuta per questo cambiamento,anzi, ma mi sembra così inverosimile...falso...tutte quelle occhiate...non vorrei mai che...” Hermione lasciò la frase sospesa a mezz’aria. “...si stia interessando a te?” completò per lei la piccola Weasley. “Ginny, non voglio neanche pensarci, io detesto quel ragazzo, sono cinque anni che mi insulta e non voglio che mi dia motivo di non odiarlo più!!” disse impetuosamente. Ginny sospirò, e rispose: “Ti dirò solo una cosa Herm. Ricordi le parole di Silente la sera del nostro arrivo a Hogwarts? Qualcosa tipo ‘mettiamo da parte i pregiudizi’. Se Malfoy lo sta facendo, perchè tu non dovresti riuscire a perdonarlo? Lo so che sembra una follia trattandosi di lui, ma...è umano come noi, no?”. Hermione sorrise e ringraziò Ginny con un abbraccio, e dato che con tutto il turbamento provato non si sentiva bene sul serio, decise di andare a dormire. Sotto le coperte le si affacciò alla mente l’immagine di Draco: i lisci capelli biondi che incorniciavano il viso affilato, le labbra vermiglie che spiccavano sul candore della pelle, gli occhi grigi che mandavano bagliori argentei...Hermione vedeva l’immagine di colui che detestava...ma sorrise a quell’immagine, suo malgrado.

 
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Sasigranger
view post Posted on 25/10/2008, 13:06




*me si commuove*

tra rose e fioooooooor.. e tulipaaaaaaaaaan..
draco ed hermione si vanno a sposaaaaaaaaaar..

ohi che bellu..

aggiorna presto!!
 
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view post Posted on 25/10/2008, 14:00

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bellissimo, ho le lacrimucce agli occhi ^^
 
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view post Posted on 25/10/2008, 14:15




bellissima davvero...
draco/hermione 4ever!!!!!!!!!!! ^^
 
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view post Posted on 25/10/2008, 19:29




Sono contenta che vi piaccia..d'ora in poi gli altri capitoli li scriverò io, li posterò al più presto..intanto ecco il primo! Spero vi piaccia!!

Capitolo 4 -Il cambiamento-

All’inizio di dicembre i fiocchi di neve che cadevano lenti ma abbondanti su Hogwarts avevano lasciato il passo a vere e proprie bufere, e nel castello erano stati accesi perfino i camini in disuso da anni. Nessuno ricordava un inverno freddo come quello.
Draco Malfoy si rigirava nel letto tentando di prendere sonno, ma non ci riusciva. Non era il freddo pungente a tenerlo sveglio...era l’immagine di Hermione Granger che gli si affacciava alla mente ogni volta che chiudeva gli occhi. Poteva vederla in tutti i suoi particolari: snella, slanciata, i lunghi capelli castani che le scendevano sulle spalle e sulla schiena come una cascata emanando bagliori dorati, il volto ridente illuminato da due splendidi occhi nocciola e da un sorriso luminoso. La vedeva seduta a lezione nel sotterraneo di Piton, mentre prendeva appunti concentrata, mordendosi il labbro inferiore; la vedeva aiutare Paciock con un’aria quasi materna, e fulminare con lo sguardo Potter e Weasley se non stavano attenti. Risentiva sulla pelle del viso la morbidezza dei suoi capelli, che aveva sfiorato quando si erano scontrati...risentiva il loro sottile profumo di vaniglia...e si perdeva nel pensiero dei suoi occhi grandi e scintillanti. “Hermione...” risuonò una voce nel silenzio della stanza.

La mattina dopo Draco si svegliò di soprassalto; nella sua mente spiccava ancora, vivida, l’immagine di Hermione. Si passò una mano tra i capelli, e poi se la appoggiò sugli occhi, riflettendo: ormai aveva capito che desiderava essere guardato da Hermione in un modo diverso dalle solite occhiate cariche di odio...ma realizzò anche di volere una cosa impossibile. Sapeva che lei lo disprezzava più di ogni altra cosa, e non poteva darle torto: per tutte le idee che suo padre gli aveva messo in testa fin dalla nascita, in cinque anni non aveva fatto altro che insultarla e deriderla davanti a tutti. Scostò le coperte di scatto, si alzò e si diresse in bagno. Mentre si spruzzava il viso di acqua gelida, pensò a ciò che il resto della scuola avrebbe detto se avesse saputo che a lui, Draco Malfoy, piaceva una mezzosangue. I suoi compagni di Serpeverde...l’avrebbero accettato o trattato da traditore? E i Grifondoro, i Tassorosso e i Corvonero? Beh, non c’era nemmeno da chiederlo, l’avrebbero deriso e avrebbero goduto del loro trionfo. Un lampo d’ira gli attraversò le iridi plumbee: “ Quando mai un Malfoy si preoccupa di cosa pensano gli altri? Se riuscirò a conquistare Hermione non avrò bisogno di nessuno!”. Vero è che al pensiero di suo padre la sua fermezza tremò...ma subito reagì: “Non può fare a meno di me, sono il suo unico figlio e i Malfoy non hanno altri eredi...non mi toglierà Hermione, dovesse torturarmi fino allo sfinimento!”. In quell’istante, nella penombra della stanza, Draco Malfoy prese la decisione più importante della sua vita, che rinnegava tutto ciò in cui aveva creduto ( o gli avevano fatto credere) fino ad allora: Hermione Granger, quella strega di origini babbane che faceva digrignare i denti dal disgusto a suo padre, l’aveva inconsapevolmente incatenato a sè...e lui avrebbe fatto di tutto per dimostrarle di essere diverso da ciò che lei detestava tanto, e che tutti credevano che fosse.

Forte della sua decisione, Draco cominciò a comportarsi decisamente bene in presenza di Hermione: si mordeva le labbra fino a farle sbiancare per trattenersi dall’insultare gli altri Grifondoro a Pozioni e a Cura delle creature Magiche, e cercava in ogni modo di evitare che lo facessero gli altri Serpeverde; e se non ci riusciva, non si univa ai loro insulti. Intanto cercava l’occasione buona per parlarle: nonostante la fama che si era guadagnato presso tutti quelli che non conoscevano il suo vero io, Draco sapeva essere tenero, gentile e affascinante. Lui, che aveva sempre mascherato questo lato di sè e che rivelava solo quando era con sua madre, ora era ansioso di farlo conoscere anche a Hermione.
L’ occasione si presentò in un pallido, gelido pomeriggio di Dicembre, durante una lezione di CDCM. Hagrid aveva portato ai ragazzi una cesta piena di palle di pelo ronzanti color crema: li invitò tutti a prenderne una in mano, ma prima che potesse aprir bocca per dire cosa fossero, la creatura di Hermione si alzò in volo, dirigendosi verso il gruppo dei Serpeverde. La ragazza incominciò a correrle dietro, ma Draco, fulmineo, la afferrò prontamente. Hermione si fermò di botto, pensando con irritazione che avrebbe dovuto ringraziare Draco Malfoy ; il ragazzo si mosse lentamente verso di lei, incatenando il suo sguardo nel suo. Hermione non lo aveva mai visto fissarla in quel modo, così intensamente da toglierle il respiro...tutti i suoi compagni, anche Hagrid e le creature, erano spariti...c’erano solo quegli occhi d’argento che scintillavano nei suoi. Hermione si riscosse quando Draco le porse la palla di pelo che teneva stretta in mano; sempre fissandolo negli occhi gli sussurrò “Grazie”, e riscuotendosi poi del tutto, fece per tornare verso i Grifondoro. Il ragazzo la trattenne per il polso, e la fece girare mormorando: “Hermione, aspetta...”; lentamente, Draco alzò una mano verso il viso di lei, e con un tocco più leggero della neve le scostò dagli occhi una lunga ciocca ondulata. Poi con un ultimo sguardo si girò per tornare tra i suoi compagni, lasciandola incredula ed esterrefatta a guardarlo. L’effetto che il suo comportamento sortì fu immediato, anche se lui non diede segno di accorgersene: Grifondoro e Serpeverde, e perfino Hagrid, erano rimasti a bocca aperta, con espressioni stupefatte e terrorizzate in volto.
Alla fine della lezione, mentre tutti insieme si incamminavano verso il castello, esplose un fiume di chiacchiere da entrambe le parti, anche se i Serpeverde parlottavano sottovoce lanciando occhiate nervose a Draco. Pansy Parkinson sembrava furiosa.
Hermione era come in trance: non sentiva nemmeno uno dei commenti stupefatti di Harry e Ron, e delle frecciatine di Calì e Lavanda. La sua mente era come divisa in due: a tratti riusciva solo a ricordare gli occhi di Malfoy, e il suo tocco sul suo viso, così leggero, così...tenero...si era sentita incatenata al suo sguardo, aveva avuto l’impulso di avvicinarsi a lui e di cercare un contatto...nessuno l’aveva mai fatta sentire così prima d’ora. Ma poi la parte razionale della sua mente prendeva il sopravvento, si arrabbiava per quello che aveva appena pensato e si ripeteva: “ E’ Malfoy, è solo Malfoy!”.
Raggiunta la Sala d’Ingresso i due gruppi si separarono, e Hermione potè tirare il fiato: per tutto il tragitto si era sentita addosso lo sguardo penetrante del ragazzo.

 
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view post Posted on 26/10/2008, 08:28

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Bellissimo!!! ^^
 
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Sasigranger
view post Posted on 26/10/2008, 13:13




*me si commuove*

continua presto!
 
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view post Posted on 26/10/2008, 13:28




Grazie a tutte..! ^^
 
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ÃñGïØLêt¯|¯Õ ¬.¬ RïßëLl€
view post Posted on 26/10/2008, 16:10




Favolosoooooo!!!!!! :ç_ç: :innamorato: :innamorat: :occhioni:
 
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