Lucifer si mostra

Yvonne quella notte non riuscì a dormire al ricordo di quell'incontro che in qualche modo l'aveva scossa...Più il suo pensiero cercava di filtrare quelle immagini così chiare più la curiosità aumentava, decise allora di andare a cercare quella verità così facile da trovare, ma difficile da raggiungere.
Uscì dal dormitorio, trafelata, ansiosa di avere delle risposte.
I corridoi a quell'ora sembravano strade prive di vita dove l'unica cosa che regnava era il silenzio.
Yvonne si ritrovò davanti ad una rampa infinita di scale, cominciò a salire i gradini tenendo le mani strette al corrimano gelido che scivolava tra le sue dita e alla fine si ritrovò davanti ad una porticina in legno...La Torre Dell'Orologio
Appena tirò la maniglia scoccò la Mezzanotte, entrò senza far rumore e una luce l'accecò...
"Il tuo araldo ti chiama" disse una voce, a quelle parole qualcuno rispose "Vieni"
Il cielo tuonò e il ragazzo che credeva di conoscere, si, colui che per tanto tempo le era stato accanto si mostrò per quello che era...

Lucifer a quel richiamo annuì, si strinse il petto come preso da forti dolori, il suo viso cambiò, le mura della torre sembravano tremare per le urla strazianti di Lucifer che cadde sulla sua faccia.
Improvvisamente dalla sua schiena cominciò a grondare sangue , il suo respiro si fece pesante, i suoi capelli cominciarono a cadere, ma più ne cadevano più ne crescevano, neri...
I suoi denti cominciarono ad allungarsi, affilati, le sue unghie come lame graffiavano il pavimento gelido.
Si rimise in piedi, si sbarazzò dell'abito che aveva in dosso, per lui segno di vergogna.
Le cicatrici continuavano a sanguinare e ad un certo punto si aprirono di più per far spazio ad una paio di ali nere come la pece...A trasformazione compiuta Lucifer si guardò attorno spaesato, poi si rivolse ad uno specchio posto in fondo alla stanza
"Salve" disse al suo riflesso ghingnante nello specchio "finalmente ci incontriamo di nuovo"
"A te appartengono i miei servigi"
gli rispose lo specchio
"Come va la ricerca?"
la sagoma rispose "Tutto è compiuto"