La voce gracchiante e compiuterizzata di donna, si propagò per l'abitacolo.
"
Ministero della magia. Dove desiderate andare?"
Un paio di occhi blu cobalto si alzarono al soffitto, come se la voce provenisse da lì.
Un ghigno stirato passo sul volto della giovane donna, in piedi dentro l'ascensore.
-
A prendermi la fottuta eredità che mi spetta...- bisbigliò pianissimo.
"
Dove desiderate andare?"
La voce irritante e gracchiante della donna di propagò, di nuovo, nell'abitacolo.
-
Ufficio Ministro della Magia.-disse questa volta ad alta voce la donna.
Finalmente la voce gracchiante sparì. La giovane donna fece un profondo respiro.
I lunghi capelli neri boccolosi era lasciati liberi, se non per due pinzette ai lati. Gli occhi blu cobalto infiammati. Sul viso una maschera di freddezza. Così Faith Angelica McCollyns si presentò quella mattina del 4 Maggio al Ministero della Magia.
Tutti gli sguardi erano per lei. La dolce adolescente diventata orfana, prematuramente. A soli diciasette anni.
Faith lanciava sguardi pressocchè per educazione e rispondeva un semplice "grazie" alle condoglianze che il tutto il Ministero le fece.
Loro non capivano.Finalmente arrivò al piano dove si trovava l'ufficio del Ministro della Magia. Le ante dell'ascensore di aprirono e Faith, agile e scattante, uscì. I suoi tacchi risuonarono immediatamente per tutto il corridoio.
Deserto.I lunghi pantaloni di seta nera svolazzavano sulle gambe toniche e snelle. La camicia di raso rosa antica era coperta da una giacchetta sempre in seta, faceva pandant con i pantaloni. I decolletè, neri e perfetti, finivano l'abbigliamento della ragazza. In fondo era in lutto. Ora era da sola.
Arrivò davanti alla porta del Ministro. Stava per bussare,quando qualcuno le urlò da dietro di fermarsi.
Faith si girò con un sopracciglio alzato.
La
cosa che le aveva detto di fermarsi era una donna. Bionda, tacchi,vertiginosamente alti, occhi azzurri e ...del tutto rifatta.
-
Hey,Lei! Dove crede di andare? Quello è l'ufficio del Ministro non si può entrare lì.E'...- la donna si bloccò di colpo.
Faith non seppe se per il lungo sguardo d'odio e di disgusto o per i semplice fatto che quando Faith si era girata, alla ragazza non era rimasto altro che boccheggiare.
-
E'...?- la sollecitò Faith.
La bionda siliconata e rifatta deglutì.
-
Oh, mi perdoni, Lady McCollyns. Non avevo visto che era lei. Il Ministro l'aspetta. Vada pure.- disse la donna e poi sparì.
Gli occhi di Faith si allargarono un po'.
Lady? Da quando era diventata una signora?
Decise che per quel dilemma ci avrebbe pensato più avanti.
Riprovò di nuovo a bussare. Ma si bloccò di nuovo, ma questa volta, era perchè Faith aveva paura.
Era lì.
Da sola. Ed era lì per farsi dire da un vecchio idiota che sua madre, la sua tenera ed esuberante mamma, e suo padre, il suo stronzo papà, erano morti per circostanze ancora vacue.
Stronzate. Emerite stronzate.Faith prese un bel respiro profondo. Bussò. Dall'altro capo della porta si senti una voce possente rispondere "Avanti!"
Faith entrò. Lo studiò del Ministro era come se lo era sempre immaginato. Grande, bianco, pieno di carte e fogli. Ma infondo era
vuoto.Non c'era un minimo di sentimento in quella fottuta stanza, che riuscisse a dare a Faith un senso di tranquillità. Niente. Meno di zero.
Il Ministro sedeva alla poltrona dietro all'enorme scrivania nera.
Appena la vide entrare alzò subito lo sguardo sulla sua figura.
Era vecchio il Ministro, notò Faith. Avrà avuto si e no una sessantina d'anni.
Era alto, magro con un sorriso rassicurante, e un paio di occhi marroni, caldi.
Faith salutò il Ministro. Lui le fece segno di accomdarsi.
Faith si accomodò alla poltrona davanti alla scrivania.
Il Ministro si avvicinò al tavolino dei drink.
-
Desidera qualcosa Lady McCollyns?-
Faith alzò lo sguardo verso di lui e muovendo fece cenno di no con la testa.
Il Ministro, dopo essersi preso del Whisky, alcolico un po' forte per un momento del genere, si sedette davanti a lei.
La fissò per un lungo istante.
-
Somigliate moltissimo a vostra madre. L'unica cosa diversa sono gli occhi i vostri sono blu cobalto. I suoi erano un bel grigio...-
-
Magnetico e profondo.-finì Faith per lui.
Vide che sul viso del Ministro si dipinse un volto pieno di ricordi.
-
Mi dispiace molto Lady McCollyns. Sono veramente molto addolorato per la vostra perdita. Immagino che state soffrendo molto...-
Faith non rispose, ma fissò intesamente l'uomo ch aveva davanti.
-
per la morte di vostra madre.- finì il ministro. Faith annuì.
Il ministro sospirò. Si alzò dalla sua enorme sedia e si diresse verso un scaffale pieno di cartelle. Dalla cartella con la lettera "M" impressa con la cera, ne tirò fuori un fascicolo.
Rimase lì a fissarlo per un lungo momento fino a quando non ritornò alla sulla sedia e aprì il fascicolo.
Il fascicolo aveva impressoon la cera una cosa che fece gelare il sangue a Faith.
Eva e Richard McCollynsL'uomo davanti a lei fece un altro sospiro.
Porse i fogli a Faith. Essa notò, a occhi e croce, che erano una decina.
Li prese con mano tremante. Lesse la prima pagina.
Testamento.Il suo cuore perse un battito.
Lei non voleva il testamento. Lei voleva solamente i soldi che le spettavano.
Alzò lo sguardo verso l'uomo davanti a lei.
-
Io sono qui solo per la parte di soldi che mi spettano. Non voglio leggere o avere nient'altro.-
Il Ministro della Magia le sorrise
paterno.-
Faith, leggi per favore.-
Faith deglutì abbassando lo sguardo su quella miriade di fogli.
Incominciò a leggere.
Era stato fatto il giorno della sua nascita.
4 Giugno 1991Iniziò a leggere:
Noi sottoscritti Eva e Richard McCollyns, lasciamo tutto alla nostra unica figlia Faith Angelica McCollyns. I varie proprietà dei McCollyns, tutti gli averi. Tutto.Poche parole. Gli altri nove fogli erano solo delle cartacce che i suoi genitori avevano dovuto firmare.
Fait era sbalordita. Era suo. Tutto suo fin dall'inizio. Fin da quando era nata.
Ridiede i fogli al ministro che li richiuse nella cartellina e con la magia la rimise a posto.
Calò il silenzio.
-
Dimenticavo una cosa che i tuoi avrebbero voluto che tu ricevessi, quando loro se ne sarebbero andati.-
Dopo pochi minuti un enorme libro si poggiò sulle ginocchia di Faith.
Faith lo prese tra le mani.
Eva e Richard 12/03/79 - Album fotografico.Faith se prima era bianca , ora era diventata pallida come un fantasma.
Era l'album del matrimonio dei suoi genitori.
-
Avrebbero voluto che lo avessi tu.- sussurrò il ministro.
Faith annuì solamente e si strinse al petto quell'unico oggetto che la legava ai suoi genitori.
-
Allora accetti tutta l'eredità dei tuoi genitori?- le chiese il ministro.
Faith annuì solamente. Capì e ora poteva andarsene.
Si alzò lentamente dalla sedia, fece evanere nella sua stanza il suo album e saluto con un cennò e un ringraziamento il ministro.
Stava per uscire quando una cosa detta dal Ministro la fece sogghignare.
-
Non mi dirai mai chi ha ucciso tuo padre, vero? Tu lo sai.-
Faith aprì la porta dell'ufficio e senza voltarsi si chiuse la porta alle spalle. I suoi tacchi risuonarono di nuovo per il corridoio deserto.
Si fermò davanti all'ascensore e dopo averla chiamata, le ante si aprirono e vi entrò.
Pigiò il tasto per l'ingresso. Verso l'uscità.
Negli occhi il nome della persona che veva ucciso suo padre.
Avrebbe mai detto al Ministro della Magia il nome della persona che aveva ucciso suo padre?
No, mai.
Anche perchè poi avrebbe dovuto uccidere il Ministro della Magia.
Non avrebbe mai fatto il nome dell'uomo che amava e che odiava con tutta se stessa.
Edited by [_*Yuuki Cross*_] - 5/5/2009, 17:02