| La sorella era, come sempre, stata brusca e sgarbata. Gli diede un altro schiaffo, lui restò immobile, e la guardò impietosito. -Capisco, è agitata per come è, d'altronde c'è da chiedersi per lo meno spiegazioni. Ma lei non cambierà mai, è la solita impulsiva, elettrica e determinata. Non è così positivo, ma spero che magari migliori, vedo che già sta soffrendo, per quel che ha capito. Mio Padre? E tu come... aah Justin avrebbe voluto chiederle come sapesse di suo padre, e cosa ne sapesse, ma l'espressione di Liz era pronta ad informarlo che non ne avrebbe parlato per alcun motivo. Come al solito, lei si teneva per sé le sue cose, e lui le diceva ogni cosa. -Dovrò capire, io voglio almeno sapere di chi si sta parlando. E poi chi lo sa, magari può darmi qualcosa che mia madre non mi ha mai dato: Affetto. Per lei sono il brutto anatroccolo, la macchia nera nella sua famiglia. Eppure io sono così buono e dolce, loro non lo capiscono. Abbassato lo sguardo, aveva riflettuto, poi si sentì dire che come al solito lei non lo avrebbe giustificato con sua madre, ma pensò che se non avesse superato l'ora del gong, sua madre non si sarebbe arrabbiata poi così tanto. In città, da quell'ora c'era il coprifuoco per i minorenni, non era così sicuro tenerli fuori casa così a lungo. -Ma io voglio godermi gli ultimi giorni di vacanza. pensò Justin. Liz gli aveva fatto spazio, e senza pensarci su due volte, uscì di casa. Si incamminò senza pensar troppo alla meta, a testa bassa, gli piaceva osservare quanto la sua andatura fosse coordinata. Il laccio della scarpa destra penzolava, ma per un po' continuò ad osservarlo, era intrigante. Alzò lo sguardo, si ritrovò di fronte ad un palazzo immenso. La strada era super affollata, e si sentiva solo e disorientato. Senza timore, però, poggiò il piede su di un muretto, e si allacciò la scarpa. Rialzato lo sguardo pensò: -Almeno fino ad ora, sapevo quel che dovevo fare. E ora? Il palazzo immenso era proprio sopra di lui, di conseguenza lo aveva perso di vista. Si soffermò ad osservare la gente, sembravano tutti indaffarati, e di colpo gli sembrò che tutti scappassero, come quando si manda avanti il nastro velocemente. Un punto restava immobile, nessuno lo percorreva, o forse non si faceva vedere nel venirne fuori. Era la fessura tra due strutture, formava un'ombra particolarmente oscura. Nessuno vi si addentrava, o ne veniva fuori. -Interessante. Nessuno ha il coraggio di entrarvi, o è un vico cieco? Nessuno ne viene fuori, sarà addirittura letale. Il timore si fece sentire un po' in più, in questa ultima parte del pensiero. Però la curiosità era sempre più forte. Vi si avvicinò, nessuno lo seguì. -Non devo essere considerato come un ragazzo saggio in questo momento. Poi da uno spacco in una tubatura fuoriuscì del fumo. Aveva un colore particolarmente bianco, quasi luminoso. -Are you brave enough to face the challenge? Il fumo si dispose formando questo messaggio. Justin, un po' intimorito, annuì, il fumo si raggomitolò, e presto un nuovo messaggio ne venne fuori: -Be careful, this is not a game. What you see in here is not real. Wow! Esclamò Justin. -You're not the first one trying to face this challenge, but only ONE was able to come out safe from here. Il giovane grifondoro, in quel momento si pentì di essere così curioso, però il suo spirito coraggioso scavalcava la sua razionalità, e così, il fumo si riavvolse, e dopo avergli dato il Ready, GO! lo studente tentennò, ma si addentrò tra lo spazio oscuro. Altro fumo, ancor più luminoso, per le condizioni di luce in cui si trovava. -You can use your magic power, but be careful, mercyless is not allowed. Presto Justin afferrò la bacchetta e pronunciò: Lumos! Si ritrovò, come per incantesimo in un posto sconosciuto, particolarmente buio. Presto un altra luce venne fuori, sembrava quella di una bacchetta sotto l'incanto di lumos, ma la luce era così lontana, e assunse forma inequivocabile: era la Luna. -Aspetta un po', ma non doveva essere una sfida? Quel che vedi qui non è reale... Oh beh, vediamo un po'. Justin si incamminò. Presto la luce della luna fu forte abbastanza da illuminare l'area che stava perlustrando. Sagome insolite, dovevano essere alberi. Era giunto senza accorgersene in un luogo fantastico. Presto venne fuori dell'altro fumo. -Tell us when you're ready, the challenge is going to get started. Lo studente poggiò il suo zaino ai piedi di un cipresso, aprì il libro che portava con sé, e lesse due tre incantesimi di difesa, dei più importanti. La radura era ampia, ma si incamminò verso il centro. Impugnò la bacchetta e agitandola pronunciò: Ready! Luce rossa ne venne fuori, il fumo svanì, sembrava non accadere nulla. Poco dopo, una strana creatura si fece avanti. Aveva ali di pipistrello, testa da dissennatore, braccia terrificanti, occhi rossi e vivi, corpo fluttuante in aria. Ancora del fumo: -This is your challenge, you can use everything you know, but be careful. Il fumo svanì, e presto la creatura si avvicinò ad egli con aria incombente. Justin pensò che forse sarebbe stato meglio iniziare con qualcosa di leggero. Expelliarmus! pronunciò, e la creatura si fece indietro di qualche passo. Stupeficium! pronunciò poi, e presto la creatura fu scaraventata a qualche metro di distanza. Altrettanto presto, però, questa si rialzò, e con molti sforzi lo studente gli tenne testa per una decina di minuti. Poi la scaraventò di nuovo. Ancora del fumo: -You were really good, but what you did, it wasn't enough. You should use something stronger. Benissimo. Sono spacciato. Disse lo studente. Si allontanò, corse presso il libro. Avendo abbassato la bacchetta, la creatura lo rincorse fino al cipresso. Justin si nascose dietro la pianta, e con timore puntò di nuovo la bacchetta. La creatura si guardò attorno, intravide Justin, e la sua bacchetta. Le piante disposte a cerchio attorno alla radura, si mossero. Vento forte, la creatura era infuriata più che mai. Gli occhi si ingrandirono, e come fiammelle ardenti minacciavano il povero grifondoro. Alzato il braccio destro, indicò una pianta, che presto divampò, senza pietà. -Mio Dio, ora come faccio. pensò Justin. Sfogliava e risfogliava il libro, la creatura aveva alzato anche il braccio sinistro, la pianta che si trovava in quella direzione a sua volta divampò. Justin era terrorizzato, non sapeva più cosa fare. Indietreggiò, lesse sul libro un incantesimo: Aqua Eructo. Non aveva mai provato a farlo. La creatura congiunse le braccia, e l'albero dove era nascosto Justin divampò. Presto divamparono anche tutti gli altri alberi disposti nel semicerchio d'azione, indicate dalle braccia congiungenti della creatura. Justin pronunciò: Aqua Eructo!, le prime volte non funzionò. Poi venne fuori uno schizzo d'acqua. Un lieve getto d'acua, come una fontanella, poi Aqua Eructo Maxima! fece venir fuori un getto d'acua che fosse per lo meno protettivo. Pronunciando quell'incantesimo corse verso l'estremità opposta della radura. Dove gli alberi erano ancora vegeti. Lanciò un sasso nel campo, cercando di disrarre la creatura, ormai disorientata. Essa, però seppe agire, la pietra non dava sospetto della posizione esatta dello studente, però la creatura era potente. Sollevò in aria tutti i sassi che erano al suolo, e le scaraventò verso l'estremità della radura. Disposti a raggio, Justin non aveva scampo. Pochi secondi prima di essere colpito, pronunciò: Protego! Il sasso che avrebbe dovuto colpirlo si frammentò al contatto con la barriera magica. L'incantesimo, però, fece luce, e la creatura potè focalizzare la posizione dell'avversario. Il sasso che era stato lanciato da Justin, di colore rossiccio, era ancora in campo. La creatura lo sollevò in aria, Justin appena riuscì a capire cosa stava succedendo. Il sasso fu scaraventato sullo studente, il quale lo vide giungere sempre più vicino, tentò il protego, ma non fu efficace. A mala pena ricordava sua sorella usare gli incantesimi, ma non poteva dimenticare quando usava il reducto per rimpicciolire gli oggetti ed infilzarli nella borsetta. Così mentre il sasso arrivava, pronunciò: Reducto!, sebbene avesse agito d'istinto, l'incantesimo fu efficace. Il sasso si rimpicciolì di molto, ma colpì comunque il giovane studente alla fronte. Justin cadde al suolo, verso dietro. Spalle a terra, bacchetta stretta tra le dita, denti stretti, capelli sconvolti, occhi chiusi, ma non aveva la forza di agire, sebbene ne avesse il cuore ed il fegato pieno di voglia. La creatura si avvicinò, sempre più si sentiva la potenza incombere sulla vita in pericolo di Justin. La creatura era abbastanza vicina, aveva entrambe le braccia puntate sulla vittima, gli occhi roventi, ed era pronta a finire lo scontro. Justin, in quel momento stava ancora raccogliendo le forze. Un rovente divampo si sentì, Justin era al suolo, aprì gli occhi e vide la luce avvicinarsi, la bacchetta era in pugno, la alzò e pronunciò: AQUA ERUCTO MAXIMA! Le fiamme incontrarono l'acqua. L'incantesimo era riuscito al momento giusto. Potenti, le due forze si contrastarono, Justin si alzò piano, e alzò la mira. Dopo un lungo scontro, l'acqua ebbe la meglio sul fuoco, ed al solo contatto con la creatura, creò profonde spaccature sul suo corpo. Come pietrificata, la creatura restò immobile, fluttuava ancora, ma profonde erano le spaccature sul corpo, e dal suo rovente corpo veniva fuori fumo ed uno strascicare, come quando si immerge un ferro rovente in acqua. La creatura cadde al suolo, le spaccature erano sempre più profonde, il corpo si decomponeva, lo studente però puntava ancora la sua bacchetta, in caso ce ne fosse bisogno. Dal corpo della creatura venne fuori una grossa luce rossa. Brillante si innalzò, più forte della luce lunare, illuminò l'area. Justin a quel punto alzò la bacchetta, puntandola verso la luce. La luce si avvicinava, sembrava voler colpire lo studente. -Mio Dio, è Imbattibile, è inutile non ce la farò mai. E ora contro questa luce cosa dovrei fare? Protego! Neanche questa volta sembrò efficace. La bacchetta era in alto, La luce si avvicinava. Al contatto con la bacchetta si rimpicciolì, incantevole. La luce penetrò la bacchetta, e illuminò tutto il corpo dello studente. Alzata la bacchetta, poi, ancora del fumo. -Congratulations! You were really good. Be proud, you were very fearless brave. Il fumo si riavvolse, poi: -The light you saw is power, since you won the challenge, you've become stronger Justin esultò, aveva vinto la sua gara. Tutto merito del suo coraggio. E la luce che aveva assobito lo aveva reso più forte. Corse a prendere la sua borsetta, trascurando il messaggio di fumo che era apparso: -You will be back to London, out of here you'll find the only one who was able to come out safe. Si voltò, poi, e lesse: -The way out of here lies right to your back. Una luce bianca tra gli alberi che si stavano rigenerando, apparve. Justin senza esitare, con lo zainetto sulle spalle si addentrò tra la luce, e pochi istanti dopo si materializzò a Londra, esattamente dove era prima, solo tre ore dopo. Ad aspettarlo, però, c'era qualcuno che non si aspettava. Il solo che, prima d'egli era riuscito a venir fuori da quella sfida.
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