A riflettere..

Kin, decisa a scordarsi un attimo di tutto, di prendersi un attimo di vacanza dalla sua mente, si diresse verso l'estremità della torre.
Da lassù poteva scrutare tutto, si sentiva padrona di quel piccolo spazio che vedeva dal vetro.
Il panorama era spettacolare.
Gli ultimi raggi di sole filtravano dall'ampia finestra, come fossero lì per lei.
Poggiò una mano, con delicatezza, su un'asse di legno che reggeva la vetrata.
Osservò il suo palmo distinguendo ogni minimo particolare, sua madre glielo diceva spesso che avevano le mani identiche.
Sua madre.
Luce in fondo ad un tunnel buio.
L'unica che la capiva veramente.
Alzò gli occhi al cielo, come per salutarla.
Una lacrima scese piano piano dagli occhi chiari, bagnando le sue guance rosa pallido.
Ti vendicherò..
Pensò stringendo i pugni.
Lo ucciderò io, per tutto, per te e il male che ci ha fatto!
La rabbia cominciò a salirle, i capelli fluttuando la sprigionavano.
Un ghigno sulle sue labbra.
Hai le ore contate..
D'un tratto si calmò, aveva sentito dei passi.
Era in compagnia, di chi non lo sapeva, ma la era.

Mi ricordo bene questa parte del castello..
Quante ci nascondevo la divisa di quel tasso..
Una risata, silenziosa.
Una scala un pò trasandata, vecchia.
Si accinse a salire.
Una volta arrivato in cima, si accorse di non essere il solo in quella stanza.
In piedi dietro le vetrate c'era una ragazza, bionda, bellissima.
Accidenti..
Non sapeva se presentarsi, o andarsene.
Quando la ragazza si girò, capì di non avere altra scelta, e si avvicinò a lei.
-Tutto sola in un posto del genere?-
Disse, guardando in profondità di quel viso, illuminato dagli ultimi raggi di sole.
Non sapeva come avrebbe reagito la ragazza, e aspettò.

Quando Kin si voltò, un bagliore accecante portò la ragazza a coprirsi gli occhi con una mano.
Il bagliore finì quando si spostò di lato.
Un ragazzo.
Un nuovo Slytherin..
Pensò osservando i colori del mantello che portava sopra una camicia aperta abbinata con dei pantaloni a dir poco favolosi.
Il suo fisico era scolpito, un gran bel ragazzo in poche parole.
-E tu saresti..-
Non finì la frase, consapevole che da lì a poco avrebbe avuto una risposta.

-Potrei farti la stessa domanda-
Guardò dritto negli occhi della ragazza, il suo sguardo era molto seducente.
Nella sua mente mille pensieri.
Cose che avrebbe voluto fare, ma non poteva, non ancora.
Scrutò la ragazza da capo a piedi, mentre questa le lanciava occhiate indagatrici.
Voleva possederla in tutto e per tutto, ma restò calmo.
Non ancora Peter, non adesso
Continuava a ripetersi, mentre cercava di capire perchè lo attraeva così tanto.
Il suo cuore era più veloce ora, lo sguardo puntato sulle labbra della creatura che guardava.
Il cacciatore era in attesa di una risposta.

-Cosa.. Sei tu che mi hai raggiunto Slytherin!-
Disse.
Fredda come il ghiaccio.
Non avrebbe voluto rispondere così, ma i serpeverde prepotenti non li sopportava.
-Sei uno Slytherin, che altro vorrei sapere? Il nome per esempio-
Disse, avvicinandosi a lui, elegantemente.
Gli occhi la guardavano da capo a piedi, si sentì d'un tratto a disagio sotto il suo sguardo così penetrante.
Fece un passo indietro.

-Hai un bel caratterino.. Giustamente certo.. Non mi conosci.. Non ancora-
Le ultime due parole le disse quasi sottovoce, con fare sensuale.
La voleva.
Sua.
Si avvicinò a lei, mettendosi una mano tra i capelli.
Si avvicinò alle sue labbra sempre più e pronunciò
-Peter Marc Avance, signorina-
Sentì un tremolio, provenire dal corpo di lei.
Si allontanò un poco aggiungendo
-E tu? Qual'è il tuo nome bellissima creatura?-

Un tremolio percorse il suo corpo al suono della sua voce.
Le sue labbra così vicine.
Un desiderio improvviso, quello di toccarle, che trattenne.
Un passo in avanti, per farsi notare.
-Kat..-
No
-Kinny Loyal, Kin lo preferisco-
Uno sguardo agghiaciante.
Lei in tutta la sua perfezione.

Il suo nome.
Ispirava allo Slytherin un non so chè di familiare.
-Kin-
Disse con un sospiro, dolce.
-Ti hanno mai detto che sei una stupenda ragazza?-
Aggiunse appoggiandosi al muro con la schiena, le mani in tasca, e lo sguardo fisso sulla creatura.
-Potrei farci un pensierino, sai?-
Detto questo una risatina uscì dalle sue labbra, una risata sottile, quasi sottovoce.
-Ma sono un gentiluomo, quindi mi chiedo solo se una di queste sere tu venissi a cena con il sottoscritto-
Non lo aveva mai fatto.
Ma voleva conoscere a fondo la ragazza da quegli occhi azzurro turchino, quasi come il ghiaccio.
Attese una risposta.