Kinny che bellina
Hagrid riaprì le balbettanti palpebre, riaffiorò con lo sguardo la sua amica Kinny.
Gli puntava la bacchetta addosso, e veniva fuori una potente luce bianca,
che riflettendosi su tutto il corpo, gli fece sentire di nuovo la forza che possedeva.
Sentiva bruciare sulla fronte, poi mise una mano, e sentì la ferita rimarginarsi.
Poi con l'altra mano, che aveva sotto il corpo, la portò al torace, e si inumidì di sangue.
Si guardò la mano, sconvolto, sentiva quel viscido liquido sulle dita, che si erano addentrate
negli strappi che aveva sulla camicia. Non ebbe neppure il tempo, poi, di riprovare
per vedere se ancora ci fosse del sangue, che tutto si asciugò, e solo gli strappi sulla camicia,
testimoniavano l'impatto esplosivo con quel corpo rovente.
Aperti gli occhi, vide Kinny che implorante si rese felicissima per la sua ripresa.
Sorrise, guardò in faccia Kinny, che gli aveva posto una mano sotto la nuca.
Con il sostegno della sua valorosa Auror, rialzò la testa, poi il busto,
si guardò attorno, ritornò a percepire la posizione in cui si trovava.
Sentiva un rumore provenire esattamente dal fulcro di quel fuoco rovente.
Del fuoco, però, solo il ricordo. Si era infranto in una nube di vapore,
e di scrosciante rumore. Si alzò in piedi, prese il polso di Kinny e la torò via.
Forza, è ora di agire...Kinny allibita pensò che davvero gli era dato di volta il cervello, perchè
il custode imperterrito si era fiondato di nuovo verso quella sorgente di luce.
Il fumo assumeva colori cangianti, ma lenti ad interporsi, tanto da rendere difficile la percezione.
Hagrid dapprima si era scaraventato a passi rapidi e decisi, poi vedendo Kinny
preoccupata, perchè stava tornando a stuzzicare il "drago dormiente"...
Continuò a procedere, con passi rallentati, ma decisi e speranzosi.
Si sentiva scrosciare il vapore, ma se non ci si avvicinava abbastanza,
non si capiva che vi era una piccola sorgente idrica, e che con il fuoco l'acqua stava evaporando.
Il raggio di luce rovente, però, si stava rarefacendo, poi anche il vapore.
Si riusciva ora a vedere l'acqua sgorgare dal suolo, Hagrid si voltò per un istante,
sorridendo guardò Kinny, ma l'espressione della sua alleata fu ancora una volta preoccupante.
Era una cosa di poco conto, però volle fargli capire che l'acqua ora non evapporava,
e che quindi sgorgando avrebbe allagato il tutto. Hagrid con il suo sorriso disinvolto,
infatti, non notò che l'acqua già gli stava arrivando fin sotto i piedi.
Sentì l'impatto con il corpo liquido, e si voltò di nuovo, notò che avrebbero dovuto sbrigarsi.
Di colpo, poi, la percezione di quella sensazione si accentuò.
Un colpo netto, come il taglio di una scure, l'accesso alla scala dalla quale erano arrivati,
fu chiusa, il passamano sul terrazzo, si fortificò, così tanto da non permettere all'acqua di fuoriuscire.
L'acqua, dunque, si stava raccogliendo, e presto aveva raggiunto le suole di Kinny,
se non l'intero spiazzale. Il livello di acqua era crescente, e sempre più inquietante.
Kinny guardò il custode preoccupato, ma come sempre intento a ragionare.
-
Hagrid rifletti! Pensa, pensa, pensa... agire non aiuta mai quanto pensare e agire... vediamo...Afferrando la bacchetta, la rivolse ancora sull'oggetto misterioso che doveva sembrare un pensatoio.
Per la velocità e la potenza in cui lo colì, questo cadde di lato, e toccò il suolo, con un impatto non indifferente.
Hagrid un po' si innervosì per non essere stato in grado di gestire la situazione,
poi però strinse gli occhi e aprì l'ingegno. Riflettè ancora, osservando la posizione in cui era caduto.
-
Aspetta, il bordo destro è tangente al cerchio di roccia sporgente, ben delimitato, della sorgente...Si abbassò, guardò da vicino l'acqua sgorgare, poi notò che l'oggetto caduto era perforato.
Si vedeva la luce che veniva fuori dal lato opposto dell'oggetto. Aveva l'acua sgorgante sotto il muso,
mentre osservava l'oggetto di profilo. Riflettendo ancora, potè notare quanto complementari erano le due estremità.
Incredibile...Proferì a bassa voce, incuriosendo Kinny.
Si spostò, poi, passando con schiaffi sul pelo dell'acqua, dall'altra parte dell'oggetto.
Con una forza sorprendente, gli occhi stretti, e i denti forzati, l'aiuto di Kinny e la luce dell'Aurora,
sollevò l'oggetto e come aveva progettato, lo fece aderire perfettamente alla superficie della sorgente.
L'acqua sembrava non uscire più. Non veniva fuori dal di sotto dell'oggetto.
Qualche istante passò, gli Aurors a colpi di bacchetta cercarono di prosciugare l'acqua.
Quando sembrò che fosse tutto di nuovo agibile, poi, qualcosa di davvero inaspettato si maifestò.
Dalla parte superiore del pensatoio venne fuori acqua, ma quanto bastava per riempirlo, poi si fermò.
L'acqua non cambiava più colore, per quanto lento potesse essere il processo, questa volta non avveniva.
Luce azzurra e cristallina veniva dal profondo, e sembrava attivare un meccanismo importante,
almeno secondo quanto ne aveva capito il caro Capo Auror.
In effetti fu proprio così. Venti concentrici si mossero, azionati dalla forza titanica di quell'oggetto luminoso.
Di colpo l'atmosfera cambiò, il terrazzo si era spostato di ben 180°, ma loro si eccorgevano
a malapena di quel che accadeva velocemente. Così, pochi istanti dopo, l'accesso agli scalini fu riaperto.
Stavolta non gli toccava salirli, ma scendere. Il paesaggio visto dal terrazzo, dalla facciata sul balcone,
non era più lo stesso, non più lagune e acquedotti luminosi, solo grotte e viali già trascorsi.
Kinny fece notare che sembrava proprio di essere già passati per quei luoghi,
Hagrid intanto si guardava attorno, sentendo parlare Kinny, si era rivolto verso le scale,
che ora sembravano poter essere percorse di nuovo, aprendo nuovi orizzonti, però.
Kinny, ricordi la laguna che vedevamo prima?Diceva Hagrid, con il volto irradiato dalla luce, ed un sorriso che faceva trionfare il suo spirito d'avventura.
Guardando quel luogo aspettò che Kinny lo raggiungesse, per scendere le scale e farsi avanti.
Qualcosa di misterioso sarebbe stato svelato, di certo.