Diane Loraine Malfoy era come le sue sorelle. Precoce, particolarmente intelligente, sveglia, con un orgoglio smisurato, ma soprattutto aveva un
talento per infrangere le regole.
Come per dimostrare questa tesi, la bimba si era diretta in fretta verso i giardini di Hogwarts, verso le nove di sera, ora in cui, in teoria avrebbe dovuto essere con le sue sorelle a letto.
Eppure la mora non riusciva a dormire da alcuni giorni ormai.
Vedeva zia Faith con un pancione notevole, che racchiudeva una delle persone più importanti per lei, suo fratello Damon.
Beh, non proprio fratello, ma comunque indispensabile per la sua vita.
Ormai Diane era seduta con la schiena poggiata ad un albero.
Damon sta per nascere, quindi fra poco papà dovrà scegliere...Le venne in mente una frase di un autore Babbano che lei adorava:
Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi sa di morire e vorrebbe vivere.
Io non sono triste e di sicuro non voglio morire, ma so che qualcuno fra di noi alla fine sparirà...non possiamo esistere tutte e tre, e la cosa è terribile!La bambina aveva stretto le ginocchia tra le braccia, e poggiato il mento su quest'ultime.
E' triste e doloroso pensare di non poter vivere tutte e tre insieme la nostra vita...come prima.
Siamo state mandate qui per sistemare le cose, ma alla fine, cosa abbiamo sistemato? Papà non ha ancora perdonato del tutto zia Faith, i rapporti tra zia Chanel e papà non si possono definire del tutto risolti...per quando riguarda Mamma, beh, non so cosa pensare.
Continuano a dirci che troveranno una soluzione, ma ne esiste veramente una?I suoi pensieri correvano veloci e come lampi durante un temporale, creavano immagini sfocate dei suoi momenti più belli o più brutti nel futuro.
Lei con le sorelle che si rincorrevano del prato del Manor...lei che seguiva attentamente le lezioni di musica insieme a Eden, accompagnandola con il piano, mentre Alice ascoltava estasiata entrambe...lei che rifiutava l'invito ad un ballo di un ragazzo particolarmente pressante...le discussioni piene di perfidia che le Sisters facevano con certe ragazzine particolarmente odiose...Damon che l'abbracciava quando era triste o pensierosa...
Damon...Nelle situazioni più difficili, in cui lei non sapeva come comportarsi, compariva sempre lui a chiarirle le idee, sapeva in anticipo i suoi pensieri, capiva quando lei aveva bisogno del silenzio e del buio piuttosto che della luce e di tante parole.
Era un punto fermo e sicuro per lei, una delle ancore che le impediva di affondare nella solitudine.
Improvvisamente le venne in mente una csa che molto spesso le ragazzedi Hogwarts le facevano notare.
Nessun ragazzo si è mai interessato a me...sembra che io serva solo quando un ragazzo deve riuscire a conquistare Alice o Eden...ma sarei egoista se non li aiutassi, eppure ogni tanto anche io perdevo la pazienza, diventando fredda e scortese...
scostante.
Una volta le sue sorelle avevano cercato di farle capire come mai non riusciva a farsi tante amiche o comunque perchè i ragazzi non la cercavano continuamente.
Flashback-Non è una questione di aspetto Di, è una questione di atteggiamento. Per chi non ti conosce come noi, tu risulti irraggiungibile...troppo dedita allo studio, alla musica, ai tuoi sport, troppo glaciale per chi ti rivolge la parola. Noi lo sappiamo che sei dolce e assolutamente stupenda, ma da fuori sembri proprio senza cuore. Percorri un corridio senza degnare nessuno di uno sguardo, come se gli altri fossero inferiori...ma in relatà non lo pensi...lo sappiamo che sei un angelo...-
Fine FlashbackSubito dopo lei aveva spiegato alle due perchè si comportava così, e loro capirono...
Lei era come la zia Faith, sensibile, ma anche uguale a sua madre, che da giovane temeva il giudizio degli altri.
Perciò aveva preferito chiudersi nel suo mondo fatato piuttosto che affrontare le voci che la riguardavano, come quella di essere un' insopportabile So-Tutto-Io.
Alla fine però le Sisters l'avevano aiutata a cambiare, e lei era diventata un'altra, circondata da amiche più o meno sincere e da un bel po' di ammiratori.
Iniziava a fare freddo nei cortili e la bambina si addormentò avvolta in un maglione del suo papà, che le faceva decisamente da largo e lungo vestito.
I suoi sogni furono tormentati dai suoi ricordi e calde lacrime le scivolarno da sotto le palpebre chiuse mentre rivedeva ciò che avrebbe potuto perdere se fosse stata lei a scomparire nel nulla per una scelta.