Si dice che c'è sempre un modo nella vita per correggere errori del passato.
Ma sarà sempre vero? A quanto pare,si.
Quando era solamente una bambina di quattro anni, era finita catapultata nel passato, dei suoi genitori.
Era stata mandata per riparare all'errore più grande della vita di sua madre, e a far capire a suo padre che in fondo sua madre non aveva cattive intenzioni.
Fin da quando incominciò a capire e parlare, molto spesso in casa sua, sua madre e le sue zie, madri delle sue due sorelle, parlavano sempre di un
diario.Sua madre quando andava ad Hogwarts, scriveva un diario.
Nessuno,e sottolineiamo
nessuno, sapeva dell'esistenza di esso.
Angelica Faith McCollyns, aveva un diario di cui esistenza era ignota a qualsiasi essere della terra.
Almeno lei pensava che nessuno sapesse dell'esistenza di esso. Invece, Chanel Nicole Montague e Elyon Silente, ne erano al corrente. Beh, era logico essendo le migliori amiche di sua madre.
Quando aveva più o meno sei anni, Alice Haley Malfoy, degna figlia di suo padre, aveva iniziato ad indagare.
Una sera, di inizio estate, aveva deciso di intrufolarsi nella camera dei suoi genitori e mettersi alla ricerca del diario.
Essendo una vampire e scalza per di più, non fece il minimo rumore.
Il pigiamino di seta, le svolazzava sul corpo, e i capelli neri lunghi scendevano in boccoli sulla schiena.
Sua madre e suo padre erano andati a una festa dell'alta società, per non essere indiscreti in quanto erano stati invitati da una coppia fresca di matrimonio che non aspettava altro che avere persone importanti in casa.
Alice era rimasta a casa con suo fratello.
Damon Matthew Malfoy si prendeva già cura di lei.
Appena era nata, si era subito innamorato di lei, e lei di lui. Il loro amore fraterno era qualcosa che superava tutto.
Entrata nella camera senza farsi scoprire da Damon, si mise a perlustrare la stanza.
Cercò sotto il cuscino, sotto il materasso, nell'enorme armadio di sua madre, nel suo comodino, nelle sue svariate borse...ma niente.
Nada. Tabula Rasa.
Alice aveva sbuffato, e si era appoggiata al muro.
E forse il destino quella volta ci mise lo zampino.
Alice cadde all'indietro,
dentro il muro.
Un passaggio nascosto dal muro?
Alice si ritrovò in una stanza, piccola di per sè.
Aveva un materasso per terra, al centro della stanza, Sopra di esso, erano sparpagliati cuscini, foto, penne, colori, fogli, disegni.
Il disordine di sua madre, che lei adorava chiamare il
suo ordine organizzato.
C'era un comodino, piccolo a fianco al materasso e infine le quattro minuscole mura della stanza erano, piene, tappezzate di foto. Di tutti i tipi.
Foto, foto dappertutto.
Si mise a guardarle tutte. Una per una.
Erano la storia di una vita quelle foto, riconobbe.
C'erano foto di sua madre da piccola, il un giardino, in una culla, su un'altalena.
Poi il soggetto cambiava radicalmente...piano piano cresceva.
Faith nei suoi anni ad hogwarts, il primo anno mentre il cappello la smistava
La sua prima sbronza.
erano più o meno così fino al settimo anno.
Il settimo anno, le aveva raccontato sua madre fu il migliore per lei.
Infatti un'intera parete era piena di foto di Faith, Andrew, Chanel, Elyon...era pieno.
Solo verso la fine Damon, compariva nelle foto. In fasce.
Alice si perse in quel strano mondo.
-
Oh.- Si lasciò sfuggire la bambina.
Alice non si ricordò quanto rimase in quella stanzina.
Si sentiva in pace e al sicuro lì dentro, forse perchè portava il profumo della sua mamma.
Ci ritornò per anni, in quella stanza. Fino al giorno in cui trovò finalmente il diario di sua madre.
L'ultima volta che aveva scritto, era stato l'ultimo giorno del suo ultimo anno ad Hogwarts.
Usci di nuovo dalla stanza diretta nella sua.
-
Mammaaaaa, ho trovato il vestito. Grazie, te lo rido, poi stasera.- urlò verso le scale.
Faith le aveva urlato qualcosa, non sapendo cosa sua figlia in realtà avesse tra le mani.
Un ticchettio, si propago per il corridoio.
Un ragazza, snella e slanciata. I capelli neri lunghissimi e gli occhi dorati, emerse dalla sua oscurità.
Camminava a passo veloce, in mano aveva un libricino.
Era un diario.
Arrivata davanti alla stanza delle necessità, fece tre volte avanti e indietro fino a quando la porta della stanza delle necessità, non si mostro davanti a lei.
Vi entrò e non si stupì che la stanza aveva ricostruito la stanza di Malfoy Manor a casa sua.
Alice, ora sedicenne, si mise su quell'enorme materasso.
Rimasi lì, per ore. Forse addirittura un giorno.
Non le importo. Leggere,
sentire, rivivere, i sentimenti che una Faith aveva provato da adolescente, era come il miele per le api. Fondamentale.
Lesse, di Nathan...il primo amore di sua madre.
Lesse, dei vari uomini con cui sua madre si era divertita, mentre aveva Damon in grembo.
Poi, infine, metà del diario era interamente dedicato a suo padre.
Lesse tutto, d'uno fiato veloce.
Arrivata all'ultima pagina, una cosa la fece sorridere di cuore.
Lesse ad alta voce.
-La prima volta che Andrew rise nel sonno avrei dovuto svegliarlo e rompere con lui su due piedi. Nessuno merità di essere così felice.
Invece mi sono rannicchiata contro di lui, facendo aderire bene la pancia alla sua schiena per assorbire le vibrazioni. Qualsiasi cosa lo facesse sentire così spensierato, così puro, speravo fosse contagiosa. -
Ultima frase: @ Vorrei che fosse amore.