McCollyns House- Fantasmi

Il cielo grigio chiaro, il silenzio innaturale. Londra, o più semplicemente McCollyns House.
Dal cielo scendevano dei fiocchi, leggeri e candidi, di neve.
La neve aveva imbiancato tutto il perimetro, dentro e fuori i territori dell'enorme casa.
McCollyns House sorgeva su una proprietà enorme. Interi campi di prati e giardini si stendeva all'infinito.
Il giardino privato di Eva Meyer era sommerso dal bianco.
Un capannone enorme, si stanziava alla sinistra della villa. Una scuderia.
Nel silenzio innaturale si potevano sentire i nitriti dei cavalli e il loro agitarsi.
Tende scure e pesanti, coprivano l'interno della casa,dove le vetrate enormi occupavano praticamente la parte davanti della casa.
Una figura vestita di bianco stava davanti al cancello di McCollyns House.
Un cappuccio calato sul viso.
Lunghi boccoli neri, uscivano ribelli dal cappuccio.
Un paio di pozze blu cobalto fissavano la casa, come in trans.
Il cappotto bianco, immacolato, proteggeva la figura dal freddo, gelido clima di dicembre.
-Non entri?-
Le pozze blu si puntarono su una figura trasparente al suo fianco.
Un fantasma sorrideva.
Angelica Faith McCollyns fissava il fantasma,impassibile.
Il viso con i lineamenti induriti.
Angelica Faith McCollyns fissava il fantasma di Nathan Josh Middlenton.
Fissava il fantasma del suo primo amore.
Il primo uomo che aveva amato.
-No, non entro.-
Nathan rise, osservandola.
-Oh, Angie, non sei cambiata di una virgola. Sempre fredda e impassasibile.-
Faith lo fissava gelidamente.
-Non chiamarmi Angie.Perchè siamo qui Nathan?- domandò la ragazza, mentre tornava ad osservare la sua casa d'infanzia.
Il fantasma volse anche lui la sua attenzione al maniero.
-Per te.-
Faith lo fissò con un sopracciglio alzato.
-Per me?- le fece l'eco lei.
Lui annuì.
Faith sospirò, paziente.
-Entriamo?-
Faith osservò prima la casa e poi lui.
Annuì solamente, mentre posava una mano guantata sul cancello di ferro.
Il cancello sentendo che era la padrona del luogo, si aprì immediatamente.
Faith rimase fuori.
-Forza-
Il fantasma la spronava.
Il suo Nathan la spronava.
Faith fece un passo incerto, oltrepassando il cancello.
Nathan a fianco a lei.
Faith si avviò verso la porta d'ingresso. Uno strano senso di inquietune la prese, facendole venire la nausea.
-Vorrei sapere perchè sei dovuto tornare nel mondo dei vivi solamente per farmi venire qui. Io dovrei essere da mio figlio in questo momento, non qui.-
Nathan sorrise, osservandola.
Era sempre più bella, osservò il fantasma fissando Faith McCollyns.
Una donna, non più bambina.
-Tuo figlio?-
Vide Faith muovere il viso in segno di assenso.
La ragazza fissava l'enorme portone di McCollyns House.
Alto, imponente, terrificante.
-Angelica, non aver paura. Ci sono io qui con te.-
Nethan prese la mano di Faith stringendola forte.
Gli occhi di Faith si sbarrarono.
Come faceva? Come poteva toccarla?
Lui le lesse nel pensiero.
-Consideralo un regalino dall'alto...-
Nathan le strizzò l'occhio.
Faith lo fissò per un lungo momento, poi finalmente sorrise.
Faith sorrise felice.
Senza rendersene conto, abbracciò Nathan stringendolo forte. Fortissimo.
-Mi sei mancato, Nat. Mi sei mancato terribilmente.-
Nathan ricambio il sorriso, e la strinse forte, facendo aderire i loro corpi.
-Anche tu, Angie. Anche tu. Però da quello che so qualcuno è riuscito a riempire quello che io ho lasciato. E' riuscito a ridarti il sorriso.-
Lo ascoltava solo con metà della mente.
L'altra parte era impegnata a perdersi nel profumo del ragazzo.
Fresco, avvolgente.Suo. Del suo Nathan.
-Allora, ora entriamo?-
Faith annuì, e si staccò, però senza lasciare la mano al ragazzo.
Poggiò la mano sulla maniglia, e respirando a fondo, spinse in basso e la porta si aprì.
Davanti a lei uno spettacolo che le tolse il respiro.
La casa era addobbata per Natale.
Faith fissava tutto con un misto di terrore e di nostalgia.
Non voleva ricordare quel giorno era così doloroso.
Delle risate si propagarono per il Manor.
Due risate femminili. Felici.
-Sono a casa! Eva! Faith! -
Faith si pietrificò letteralmente.
A fianco a lei...suo padre.
Richard McCollyns sorrideva. Sorrideva, veramente.
Sentì due braccia stringerle la vita. Nathan la stava sorreggendo.
Per non crollare in lacrime sul pavimento.
Si sentirono due passi. QUalcuno stava correndo al piano superiore.
Poi, all'improvviso dallo scalone una figura piccola incominciò a scendere dalla scale.
Lunghi boccoli neri le ricadevano sulle spalle.
Due occhi grigi , vispi.
La pelle diafana.
E un abitino verde smeraldo, di velluto che la faceva sembrare una bambolina.
Faith. Era lei. La piccola Faith.
-Papà! Papà!-
La faith piccolina corse verso Richard. Felice. Gli saltò il braccio abbracciandolo forte.
-Sei tornato! Sei tornato!-
Rideva, urlava, sorrideva.
E suo padre...non era più lui.
Era felice, dolce.
Poi il colpo finale.
Sua madre stava scendendo dalle scale, avvolta in un abito rosso, di raso.
Splendida.
Lì, Faith nascose il volto nel collo di Nathan e incominciò a singhiozzare.
Piangeva, silenziosamente. Osservando quella famiglia felice.
QUella che le era stata barbaramente portata via.
Tutti sotto l'albero ridevano felici.
L'albero più bello che Faith avesse mai visto.
Grosso, enorme...pieno di addobbi. E regali.
-Portami via. Ti prego, Nathan. Portami via.-
Nathan accentuò la presa sulla vita di Faith.
-Devi vedere, amore mio. Devi ricordare il tuo Natale passato.
Faith scosse vigorosamente la testa, in preda alle lacrime.
Improvvisamente il silenzio.
La scena cambiò.
Ora erano...nella Sala comune di Slytherin.
Faith sbirciò dalla spalla di Nathan, spaventata di vedere qualcosa che la facesse stare male di nuovo.
Si asciugò le lacrime con la manica del suo vestito.
-Damon, amore della mamma, vieni qui. Potresti evitare di volare, tesoro? Andrew fa qualcosa! Fallo scendere!-
Una Faith diciasettenne stava seduta su uno degli enormi divani.
Splendida. Un sorriso sereno.
A fianco a lei, le sua migliori amiche.
Chanel e Elly.
Andrew invece era riuscito a far scendere Damon, e ora ci stava giocando.
-Così è lui-
Faith fissò Nathan, distogliendo a fatica lo sguardo da quella scena.
Che per lei voleva dire tutto.
-E' lui che devo ringraziare.-
Faith abbassò gli occhi.
-Per cosa?- mormorò.
Nathan la fissò, intensamente.
-Devo ringraziarlo perchè ti ha ridato il sorriso. Perchè ti ama.-
Faith tornò a guardare la scena.
-Questo sarebbe il Natale presente, giusto?-
Lo vide annuire.
-Tuo figlio ti assomiglia moltissimo.-
E di nuovo a puntare lì.
-Nathan...-
-Avrei dovuto esserci io lì...se non fossi morto. Avresti avuto mio figlio, in grembo.-
Faith fissava quegli occhi che tanto aveva amato.
Era tristi, amareggiati. Arrabbiati.
-Lo so, ma non è successo.- bisbiliò Faith.
Dopo un po' di silenzio Nathan rispose.
-Già.-
Faith si avvicinò e lo abbracciò dando le spalle al suo Natale presente.
-Nathan lo sai che sarai sempre il mio più grande amore.- Lui la strinse forte nascondendo il viso nel suo collo. Assaporando il suo profumo.
Miele e vaniglia.Sempre lo stesso.
-Lo so.-
Faith sorrise con gli occhi chiusi.
Sempre modesto.
-Justi, ti prego, smettila di scarnarti con Charles!-
Una voce frizzante, gioiosa.
La piccola Alice. La sua bambina.
Faith si staccò da Nathan per vedere il suo Natale futuro.
C'erano tutti, veramente tutti.
Lei, Chanel, Elly, Andrew, Stella e Hagrid.
Insieme a tutta la prole.
Una cosa notò prima di tutto e uno strano miscuglio le arrivò allo stomaco.
Al braccio di suo figlio c'era una ragazza.
Bella, bellissima.
E osservava la Faith adulta con un misto di soggezzione e nervosismo.
Osservò la sua controparte sorridere alla ragazza.
La mora si rilasso un poco e riuscì a fare un sorriso. Sincero.
La bionda Eden era con Charles...abbracciati davanti al camino.
Quella scena scaldò il cuore alla ragazza che ossrvava il suo futuro completamente incantata.
Una carezza su un braccio, una parola sussurrata all'orecchio e l'incanto finì.
-E' ora di andare, Angie.-
Faith si svegliò da uno stato di trans.
Nathan era dietro di lei a tenerla stretta a sè.
-NO...lasciami rimanere qui.- supplicò. Una preghiera.
-Non posso lo sai.-
Faith sospirò. La casa era di nuovo tornata fredda e buia.
McCollyns House era di nuovo senza vita.
Sentì la stretta di Nathan accentuarsi.
-Se non avessi un figlio appena nato e se non sarei sicuro che quel ragazzo non verrebbe in capo al mondo pur di farti tornare in vita, ti porterei via con me.
Sarei un'egoista, un bastardo. Ma ho accettato questo incarico solo ed esclusivamente per vederti. Di nuovo.-
Faith lo ascoltava, una lacrima che le rigava il viso.
-Vieni via con me.-
Faith si allontanò di colpo da Natahn scuotendo la testa vigorosamente.
-Non chiedermelo. Non osare chidermelo. Lo sai che non lo farei mai. Perchè per quanto io ti ami ancora Nathan, tu sai che io sceglierei sempre e solo lui. Io lo sceglierei sempre.-
Faith alzò gli occhi osservandolo.
Nathan sorrise, stranamente.
-Volevo sentirti dire proprio questo, amore mio.-
Faith sbarrò gli occhi, stupita.
Nathan si avvicinò, l'abbracciò, lasciandole un bacio sulla fronte.
-E' ora che io vada. Eva e Richard ti salautano e ti mandano un bacio.-
-Come stanno?- sussurrò.
-Sono orgogliosi di te. Tuo padre è fiero di te.-
Faith sorrise tristemente.
Nathan incominciava a sparire...si stava allontando.
-Ah, di a Malfoy che avrà presto mie visite.-
Faith lo fissò.
-Cosa vuoi dire?-
La risata di Nathan si propagò per il Manor.
-Ti amo, Angie.-
Nathan le sorrise.
-Hey! Non cambiare discorso! Cosa vuoi dire! Hey, Nathan! Nathan!-
Troppo tardi. Ormai era sparito.
Dissolto.
Faith si lasciò cadere per terra.
Chiuse gli occhi e si addormentò.
E a Hogwarts sicuramente l'avrebbero data per dispersa.


Eccolo tesorina. :-P
Nathan:


Edited by __*New Moon*__ - 22/12/2009, 14:45