Un passo dopo l' altro.
Fermo, deciso, ma allo stesso tempo delicato.
I piedi nudi si posavano leggeri sul manto bianco che ricopriva quello che una volta era il giardino del Montague Manor.
Chanel Montague indossava solamente una camicia da notte bianca, leggera, ma nonostante questo non sentiva alcun freddo.
I fiocchi di neve danzavano attorno alla figura minuta della biondina che rideva cristallina.
Le sembrava di essere tornata bambina.
Quante volte aveva giocato con Alice in quel giardino?
Quanti pomeriggi aveva passato lì, anche solo leggendo un libro sotto il salice?
Sorrise leggermente, lasciandosi cadere a terra e restando sdraiata mentre la neve le si posava gentile sul viso.
Facciamo un angelo nella neve Chanel!La biondina spalancò gli occhi di colpo, trovandosi davanti un folletto dagli occhi dorati che le sorrideva estasiata.
Era Alice.
Ma quella era Alice Zabini, non Malfoy.
Quella era l' Alice che con lei aveva condiviso gioie e dolori, l' Alice che per lei era più di una sorella.
Si mise a sedere di colpo trovandosi a fissare un paio di gambette coperte da una camicia da notte troppo lunga: si alzò barcollando e si guardò le mani, piccole e minute.
Ma che diamine...No Chanel, non sta bene!Alice rise cristallina e poi si mise a danzare con la neve, come fossero una cosa unica.
Era stupenda.
Chanel restò ammutolita ad osservarla, dimenticando dov' era e ignorando il fatto di essere tornata bambina.
Forza vieni!La bimba dagli occhi color oro fuso le tendeva una mano, che la bionda afferrò con insicurezza: con uno strattone la fece levare in piedi e Chanel restò ammutolita.
Il Manor era tornato, nel pieno del suo splendore, proprio come lei se lo ricordava quando ripensava alla propria infanzia.
Dalla vetrata che dava sul salone si poteva vedere distintamente un grosso albero di natale addobbato con buon gusto dalla madre di Chanel.
Le bimbe si avvicinarono lentamente alla casa, facendo attenzione ad ogni passo, come se il manto innevato si potesse rompere sotto i loro piedi da un momento all' altro.
Quando si trovarono a poco più di un metro dalla finestra Alice fermò l' amica con una mano e con l' altra le indicò qualcosa nella stanza: Chanel seguì il dito minuto fino a trovarsi a fissare una scena molto familiare.
Ricordi?Nel salone di casa Manor una grande tavolata occupava la maggior parte della stanza, e quattro persone sedevano a ogni lato di esso.
Una piccola Chanel, di sei anni si e no, che indossava un vestitino rosso molto natalizio.
Di fronte a lei Tom, nove anni, composto e elegante nel suo completo color fumo.
Ad un' estremità Malcom, già stempiato, con un espressione fredda e altera.
Dal lato opposto Francine, che portava appena i segni della giovinezza sfiorita, fragile ed insicura nel suo abito costoso.
mangiavano tutti in silenzio con gli occhi bassi.
Tranne Chanel.
Occhi argentati, quasi azzurri quel giorno.
Guizzavano tutt' attorno alla stanza con entusiasmo, cercando di cogliere ogni piccolo particolare di essa.
La mia famiglia...Alice rise cristallina e la prese per mano, allontanandola dalla finestra e cantando con voce flautata:
E' il Natale passato, è il Natale passato!Fece una giravolta trascinando con sè anche Chanel, che chiuse gli occhi e strinse forte la mano dell' amica.
Quando li riaprì il panorama era totalmente cambiato.
Era la Sala Comune di Serpeverde, nei suoi inconfondibili colori, con il frigo di Andrew in un angolo e la riserva di Nutella di Faith nell' altro.
L' unica cosa diversa dal solito era l' enorme albero di Natale addobbato esclusivamente in argento.
Sempre di serpi si trattava in fondo.
Papà! Icy è scappata in camera di Dì con il mio Pimpi!Un' infuriata Eden fissava il padre con i suoi grandi occhi verdi e con lo sguardo truce, decisamente ereditato dalla madre: Andrew lanciò uno sguardo divertito alla figlia prima di decidere di ignorarla e tornare a parlare di moto con Damon.
Dall' altro lato del divano le tesorine ricordavano episodi passati ridendo spensierate, con un barattolo enorme di Nutella davanti.
E quando sono arrivate Eden e Diane nel bagno di Mirtilla?La solita Chanel, ora diciassettenne, stringeva la mano a Faith che rideve tenendosi la pancia con una mano, ma con l' altra stringeva a sua volta la mano ad Elly.
Dio, ricordo perfettamente la sua espressione!Risero cristalline, e per un po' dimenticarono i problemi di quell' anno, i casini.
E' il Natale presente vero?La voce infantile e flautata di Chanel -o di quello che Chanel quella notte era- fece girare la piccola Alice, che annuì gioiosa.
Il Natale presente!Fece un passo avanti e fece una giravola felice, lasciando che la camicia da notte le danzasse attorno leggera.
A volte mi chiedo come sarebbe andata se io non fossi morta...Vedendo Chanel che apriva la bocca per ribattere la zittì prendendola per mano e continuò:
Ma ora va bene così, sei felice e ciò mi basta! Chiudi gli occhi C...La biondina eseguì, e quando sentì la mano di Alice lasciare la sua li riaprì, ritrovandosi davanti il Malfoy Manor innevato.
Le bimbe si presero per mano e si avviarono verso la grande casa a passi incerti, con lo sguardo pieno di bramosia fisso sulle luci provenienti dall' interno.
La porta era ovviamente chiusa, così Chanel si fermò titubante fino a quando Alice ridacchiando attraversò il legno scuro come un fantasma, invitandola a fare lo stesso.
Che idiota, in fondo erano fantasmi, era logico.
Scuotendo la testa divertità imitò Alice e si ritrovò nell' ampio atrio del Manor: seguì il vociare e raggiunse un grande salone piuttosto popolato.
Le scappò un sorriso.
C' erano tutti, davvero tutti.
Lei, Faith, Elly e Andrew.
Stella e Hagrid.
Alice, Diane e Eden.
Damon.
Merydyn.
Abbracciata al primogenito Malfoy una ragazza mora, piuttosto carino, mentre la piccola Dym sorrideva innamorata ad un ragazzo castano, che ricambiava lo sguardo felice.
Alice era stretta tra le braccia del solito Justin, composto e dolce, mentre Eden rideva in braccio a Charles.
Parlottavano tra loro con entusiasmo, raccontando gli ultimi aneddoti da Hogwarts o dal Ministero, piccole sciocchezze che però contribuivano al clima familiare.
Chanel sentì una lacrima calda rigarle la guancia e la raccolse dolcemente con la punta dell' indice: la piccola Alice la abbracciò sorridendo confortante.
Questo è il tuo Natale futuro, la tua famiglia. Io sono il tuo passato.La bionda alzò lo sguardo sull' amica notando l' incrinazione nella voce e scorse una lacrima solitaria sul volto: ricambiò l' abbraccio e le sussurrò all' orecchio dolcemente.
Tu non sarai mai il mio passato Ali, tu sei sempre con me, in ogni gesto che faccio, in ogni sorriso, in ogni lacrima. Sempre.L' orologio a pendolo di casa Malfoy iniziò a far sentire i suoi rintocchi, lenti e inesorabili.
Uno. Due. Tre.
Dodici.
Buon Natale!La famiglia al completo rideva alzando al cielo i calici colmi di champagne.
Chanel chiuse gli occhi sorridendo e strinse di più l' amica, che le sussurrò:
Buon Natale Chanel.Quando li riaprì vide attorno a sè i colori ben noti della sua stanza: si mise a sedere sul letto e si guardò attorno, quasi nella speranza di rivedere accanto a sè quel piccolo folletto dagli occhi dorati.
Si ritrovò a guardare fuori dalla finestra, e con un piccolo sorriso notò che nevicava: il Lago Nero era ghiacciato e la Foresta Proibita totalmente sommersa dal manto bianco.
Buon Natale Alice...[Fine]
Muahahah ho copiato la tesorinaaaa! xD
