"Il Natale è il momento in cui tutti vogliono il loro passato dimenticato ed il loro presente ricordato."
(P. Diller)
Candidi fiocchi che cadono lenti dal cielo, una ragazza, la cui pelle è dello stesso colore del manto che copre il terreno, i cui occhi d'ametista risplendono alla pallida luce lunare, i cui piccoli piedi si immergono nella soffice neve.
Freddo?
Non lo sente, perchè sta seguendo una voce, una voce che credeva di non poter sentire più...una voce dal passato!
La camicia da notte color del mare le svolazza intorno insieme ai bruni boccoli.
E' il vento a portarle quel suono, e proviene dalla persona che sta per raggiungere.
Elyon si blocca. Non ci può credere.
E' morta...non c'è più...non è possibile... pensa disperata cercando di svegliarsi da quello che sembrerebbe solo un crudele incubo.
Ma di nuovo risuona cristallina quella voce così simile alla sua, così fredda, ma curiosa e sicura.
-Ciao sorellina...-Elyon spalanca gli occhi...adesso ha paura.
Perchè se la riccia Corvonero non teme i Mangiamorte, se non teme Voldemort, se non teme l'amore, di sicuro teme i fantasmi, ma quelli del passato che continuamente tornano a tormentarla, a farle rivivere i momenti peggiori e migliori della sua vita, facendoglieli rimpiangere quasi.
-Tu non esisti! Tu non esisti! Tu non esisti!- lo ripete come una cantilena sussurata, mentre stringe i pugni e gli occhi, implorando di svegliarsi.
Eppure Jennifer è lì, davanti ai suoi occhi e sembra...
viva!Tesoro, sono qui, sono qui per te...E qui Elyon scoppia...perchè non ce la fa più a stare zitta, perchè ormai è stressata, agitata...e per sfogarsi, scoppia a ridere, cattiva.
-Non ci sei mai stata in 16 anni della mia vita...vorresti esserci adesso che sono finalmente felice?-Non voglio rovinarti la felicità sorellina, voglio solo...farne parte!-Non puoi farne parte...sto cercando di dimenticare, di dimenticarti! Tu, mamma, papà...i nonni...non fate più parte della mi vita ormai!-Jan si avvicina, la accarezza il viso...ma Elyon si scosta, come scottata da quel tocco leggero.
Elyon ma che ti succede? Un tempo avresti fatto salti mortali per rivedermi, avresti tenuto tutto ciò che ti ricordava la tua famiglia, adoravi le storie del nonno e allo stesso tempo non sapevi come comportarti con l'altro nonno...cosa è cambiato?La riccia incrocia le braccia snelle, sorride dolcemente, perde la sua rabbia.
-Succede che ho delle amiche fantastiche, che mi hanno tirato fuori dalla solitudne, succede che ho una figlia, assolutamente fantastica, succede che ho due figliastre che adoro e per cui morirei...ho un figliastro che è un angelo e che è taaanto desiderato da nonno Tom, succede che ho una famiglia e un futuro che desidero con tutta me stessa...e non saranno due fantasmi a fermarmi, tanto meno quello di mia sorella!- le ultime parole sono sibilate, gli occhi stretti a delle fessure.
Jen è stupita, non capisce, ma porge una mano alla sorella.
Ti prego vieni con me...ti ruberò solo qualche attimo te lo prometto.Elyon dopo qualche attimo stringe la mano della sorella e in un attimo il panorama cambia.
Un ampio salone, pieno di gente. Lampadari di cristallo, pavimenti di marmo e colonne ricoperte di cristalli ghiacciati.
-Ma...ma...siamo a casa!-Si...osserva.Elyon si volta e sgrana gli occhi.
Una Elly di 12 anni scene elegante e seria le scale, seguita da Jennifer. Entrambe con un abito che le fa apparire troppo grandi, i capelli raccolti in un'acconciatura da adulte. Salutano gli invitati con un inchino per poi dirigersi verso i genitori dall'altra parte della sala.
-Siamo nel passato...- dice la riccia mormorando.
Si, ma non in un giorno qualunque.Elyon scuote la testa.
-No, era Natale...portami via, non voglio vedere, non voglio ricordare, non voglio più soffrire Jan adesso basta!-Jen le afferra la mano, ma prima di sparire Elly fa in tempo a vedere l'unica persona che non avrebbe voluto rivedere.
Sono di nuovo sotto quell'albero, di nuovo nel presente o quello che sembra essere il presente.
-Non dovevi farlo Jen, non ne avevi il diritto...te lo avevo detto che non volevo ricordare, ti avevo anche detto che non sarebbero stati dei fantasmi, tanto meno quello di mia sorella, a impedirmi di dimenticare!- aveva alzato la voce, come mai prima di allora.
E io potrei impedirtelo?Una stilettata al cuore di Elyon che inizia a tremare. Una voce che non sentiva da quando era giovane giovane, che non sentiva da quel giorno...da quella maledetta notte!
Non ha il coraggio di girarsi, non ha la forza di farlo.
Un solo nome affiora nella sua mente e poi dalle sue labbra...
Lucas...Una risata risuona nell'aria, la
sua risata, quella dolce, cristallina, da bambino che lo aveva sempre caratterizzato.
Elyon non riesce quasi a respirare, ma deve voltarsi, deve accertarsi che non sia tutto un sogno...e lentamente lo fa, si volta.
Gli occhi si riempiono di lacrime quando riconoscono la felpa grigia, i jeans scoloriti, le scarpe da ginnastica perennemente aperte, gli occhi azzurri come il cielo e i capelli castano chiaro.
Un angelo...
Il mio angelo...-Non puoi essere tu...-Lui fa quello che Stephenie Meyer avrebbe comunemente chiamato un sorriso sghembo.
E’ così difficile da credere El?Elyon non capisce, è spaventata, prima passeggiava tranquilla e adesso è circondata da fantasmi, i suoi fantasmi.
-Perché sei qui?-Secondo te?-Non si risponde ad una domanda con una domanda- sussurra piano, la stessa frase che diceva da piccola, quando lui le rispondeva così.
Non sei cambiata El... la cosa mi fa piacere.-Dimmi cosa vuoi e vattene Lucas, non ti voglio qui... sono felice ora, non rovinare tutto!-Voglio mostrarti una cosa... ti va?El, come solo lui poteva chiamarla, annuisce e afferra la mano del ragazzo, aspettandosela inconsistente come quella della sorella, ma trovandola grande e forte, umana.
La riccia è sbalordita.
Ma che cosa sei?In un attimo il giardino era di nuovo sparito e lei ora si guarda intorno, smarrita.
-Ma dove siamo?- Il giovane le indica un punto nella stanza e appena Elly si volta, sorride involontariamente.
Mamma mamma...posso tenere in braccio Damon?
Chiedi alla zia Faith tesoro...dopotutto è il suo di bambino...
Una Elyon diciassettenne alle prese con la figlia, una scena quotidiana per lei.
La giovane è in mezzo alle sue migliori amiche, Faith e Chanel, le sue figliastre, Eden e Alice...Damon e Andrew, gli uomini di casa...la sua vita.Nella stanza c'è un albero, con sotto tanti pacchetti e pacchettini...fuori dalla finestra si vede la neve che scende candida.-E' il Natale presente vero?- chiede con voce ferma, perchè conosce gia la risposta.
Lucas annuisce, sembra assorto.
-Cosa c'è?-E' questa la tua famiglia? E quella è tua figlia? chiede indicando Diane.
-Si, lei è Diane, detta Dì...e si questa è la mia famiglia.- dice con orgoglio guardando la sua bambina correre in giro con un pacchetto rubato ad Alice.
Quindi...quello è il ragazzo che ami? E' il padre di tua figlia?Elyon adesso non sa cosa rispondere...teme la sua risposta, teme la reazione del ragazzo.
-E' il padre di mia figlia, e sinceramente non so se lo amo...so che è importante, ma non credo di poter più amare nessuno...-le ultime parole le dice piano, solo per se stessa, ma Lucas sente, sente, ma non capisce.
Chi hai amato El? Chi ti impedisce di amare quel giovane? è ingenuo, non sa cosa ha passato la sua El dopo la sua morte.
Di nuovo Elyon ride, cattiva, come non lo era mai stata.
-Chi? Tu non sai niente...è per questo che non capisci...dicevi di essere il mio migliore amico, dicevi di conoscermi più di chiunque altro, ma non ti sei accorto che io oltre ad essere la tua migliore amica ti amavo più di qualunque altra oca ti girasse intorno a quel tempo!- sputò fuori con rabbia, velenosa come aveva imparato ad essere.
Questa volta è Lucas a dover sgranare gli occhi.
Tu...tu mi amavi?-Quanto sei sciocco...e cieco!-Poi ad un tratto, senza che nessuno dei due lo volesse la scena cambiò, portandoli in un grande salone, con un albero gigantesco al centro.
Intorno all'albero c'erano delle persone.
Si tenevano per mano, girando intorno all'albero e cantando.
Zia Elly, ti posso presentare una persona? era Damon, adolescente, con una ragazza bellissima al fianco.
D'un tratto da dietro l'albero ecco spuntare lei, abito color dell'avorio, boccoli dorati e ancora diciassettenne.
Ma certo tesoro...mi complimento con voi signorina XXX(scusate ma non so come chiamarla la futura ragazza di Damon ^^'), siete incantevole... -Ma se Damon è grande questo è il Natale futuro...- aveva già dimenticato la rabbia verso il giovane al suo fianco.
Si...-Ma...ma io non sono invecchiata e neanche le altre...com'è possibile?-Non lo so, ma da quello che vedo, non sei destinata a raggiungermi nel luogo dove mi trovo ora neanche quando sarai ormai anziana... era triste, lo si sentiva dalla voce.
-Vuoi dire, che siamo...immortali?-A quanto sembra... freddo, glaciale...volta le spalle alla scena.
Elly capisce che gli fa male...gli fa male vedere quelle scene, di felicità, di gioia, di cui lui non può essere partecipe.
-Lucas?- gli poggia una mano incredibilmente fredda sul braccio.
Lui si volta e lei si perde, come ogni volta, i quegli oceani profondi, in quel momento particolarmente tristi.
-Andiamo via?-Lui annuisce con gratitudine e per la prima volta invece di prenderla per mano, la abbraccia da dietro, respirando l'intenso profuma che la ragazza ha addosso.
Sono di nuovo sotto l'albero, in un giardino verde, ancora abbracciati.
Hai cambiato profumo.Non è una domanda, ma una semplice affermazione. Ne è certo...avrebbe riconosciuto il profumo della sua El dappertutto e non era quello che sentiva ora.
-Si...- Elyon deglutisce, non sa come spiegarsi, non sa cosa dire.
E' strano, ero abituato a trovarti grazie al tuo profumo di vaniglia, dolce, delicato...come eri tu. Ora profumi di...di giglio. Forte pungente...è così che sei ora?Gli occhi viola della giovane adesso risplendono di lacrime, mentre piano di volta e posa la testa sulla spalla del ragazzo.
-Mi dispiace...faceva troppo male, ho dovuto cambiare tutto di me stessa...non riuscivo ad andare avanti...-Lui è spiazzato...non se lo aspettava, ma le sue braccia si richiudono intorno al corpo fragile di lei, che tremante cerca di non piangere.
El... è trsite anche lui, non sa come dirglielo.
Lei scuote la testa, ha capito, ma non vuole ammetterlo.
-No ti prego...-El devo andare, il mio tempo è scaduto...La allontana lentamente e vede quanto le abbia fatto male, quanto le stia facendo male lasciandola di nuovo.
-Ti prego non andare...-Devo...ma ti giuro che se potessi resterei qui per sempre.La stringe di nuovo a se, mentre lei si aggrappa alla felpa di lui, forte, tenendolo stretto.
Sembrano essere passate ore, mesi, anni, quando lui le solleva piano il mento con le dita e inaspettatamente posa le sue labbra roventi su quelle di Elyon, fredde come il ghiaccio.
Lei chiude gli occhi, e schiude appena le labbra concedendogli di approfondire il bacio.
Lentamente, mentre loro continuano la lora dolce danza, Lucas inizia a svanire, piano piano.
Diventa sempre più trasparente, mentre continua a stringere la ragazza che accorgendosi dell' inconsistenza di lui, inizia a piangere.
Le lacrime volano nell'aria, e pochi istanti prima di svanire, Lucas si allontana e la guarda negli occhi per l'ultima volta.
Sorride.
Non c'è più... Pensa Elyon mentre le sue gambe cedono facendola crollare a terra.
Nell'aria risuonano tre parole...
Ti amo El...Edited by ~Mou - 24/12/2009, 11:35
