| Il vento gelido si abbatteva su quel pomeriggio di inizio febbraio su Hogwarts. Dei neri e tetri nubi si affollavano sul cielo. La pioggia incessante batteva sulle finestre della scuola. Hogwarts era deserta. C'erano pochissimi studenti. La biblioteca era nel silenzio più assoluto. I tavoli erano tutti vuoti, fatto eccezzione per una donna che sedeva compostamente su una poltrona vicino alla finestra. Angelica Faith McCollyns stava leggendo "Ghosting Ossession" un libro su un anziano mago morto secoli prima. La giovane donna, indossava una camicia nera a maniche lunghe, una gonna a palloncino grigio cenere, un paio di collant trasparenti, e i decoltè neri. I lunghi capelli neri, acconciati in morbidi boccoli, le scendeva sulla schiena. Gli occhi blu, brillavano nella penombra della biblioteca. Faith sbadigliò e chiuse il libro. Si stiracchiò, chiudendo gli occhi. Boom. La strega aprì gli occhi di scatto. Si alzò in piedi, prese la bacchetta da dentro la manica della camicia e si mise all'erta. -C'è qualcuno?- domandò al nulla. Faith avanzò tra gli scaffali, finchè non trovo la causa del rumore. Un libro era caduto da un'alto scaffale. Faith stranita lo prese da terra, e lesse il titolo. Ghost. La ex Slytherin si mise a sfogliarlo. Un attimo dopo, un altro boato e un'urlo provenne dalla biblioteca. Faith McCollyns stava per terra, con gli occhi sbarrati. Davanti a lei si trovavano, sparsi in disordine, tutti i libri di un intero scaffale. Il respiro di Faith era accellerato per lo spavento. Si alzò e guardandosi intorno incominciò a correre verso l'uscita. Arrivata alla porta cercò di aprirla, ma essa era chiusa dall'interno. Sbatte più volte la porta, anche con incantesima, ma nada, non si apriva. Faith sospiro poi un brivido lungo la schiena la percorse. C'era qualcuno li dentro. Si girò verso la biblioteca con le spalle al muro, con la bacchetta sguainata. -C'è qualcuno?- Il respiro affannoso della ragazza e l'unica cosa che si sente, fino a quando un urlo non esce dalla bocca di Faith. Un coltello arriva da un punto indeterminato della enorme biblioteca. Si pianta a pochi passi da Faith. La ragazza fissa angosciata la lama, vicino ai suoi capelli. -Ti ho mancata. Spaventata amore?- Faith sgrana gli occhi, e si gira lentamente. Davanti a lei, il suo nuovo incubo. Il suo fantasma. Il fantasma di Nathan, che la perseguitava da ormai più di un mese. E il problema è che non ne avevva parlato con nessuno. -Cosa vuoi?- Il fantasma sorride. -Portarti via con me.- Un altro coltello, seguito da alcuni libri di testo, partono come un razzo verso la giovane donna. Faith si abbassa appena in tempo prima che il coltello le perfori il petto. Urla, terrorrizzata. E intanto il fantasma, ride. Ride senza controllo. La ragazza, tremante, si alzò, sempre guardando il fantasma. -Nathan, vai via.- Nathan smise di ridere, e la fissò gelamente. -Tu non capisci. Tu non puoi nemmeno immaginare cosa, mi fai, e mi stai continuando a fare. Vedo solo te. Te, te, te! Anche nel mondo dei morti mi perseguiti. Quindi sono giunto a una conclusione. Tu ora vieni via con me. Nolente o volente!- Si avvicinaa a lei, pericolosamente. Faith nel mentre cercava di scappare camminando vicino al muro. -Non puoi portarmi via. Io sono viva.- Nathan rise ancora. Sulla sua mano destra apparve un pugnale. Un pugnale che conosceva bene. Era il pugnale con il blasone dei Malfoy. Deglutì. -Infatti amore mio, ti ucciderrò. E poi vivremmo felici e contenti. Insieme per sempre.- Faith urlò, improvvisa arrabbiata. Gli urlò di no, e poi ancora no e no. Si mise a correre per arrivare alla finestra, per cercare aiuto invano. Un onda d'urto, potentissima, la sollevo per terra, facendola andare a sbattere contro uno dei tanti scaffali della biblioteca. Il gemito di dolore di Faith si proruppe per il luogo. Cercò di alzarsi a fatica, aiutandosi con la mano. Un rigolo di sangue, le colò dalla tempia, fin giù nel pavimento. -Nathan ti prego, cerca di ragionare. Non posso lasciare i miei figli...non.. - -NON ME NE FREGA! NON SONO I TUOI FIGLI! QUELLI SAREBBERO DOVUTI ESSERE I NOSTRI FIGLI! TU SARESTI DOVUTA DIVENTARE MIA MOGLIE! AVRESTI DOVUTO DIVIDERE IL LETTO CON ME! AVRESTI DOVUTO DIRE "TI AMO" A ME!- Faith sentendolo urlare sobbalzò spaventata. -Non ne ho mai avuto la possibilità, Nathan.- bisbigliò abbasando gli occhi, rispondendo all'ultima affermazione del fantasma. ...SOPRATTUTTO NON AVRESTI DOVUTO DIMENTICARTI DI ME!- Tutti i libri della biblioteca caddero dai rispettivi scaffali. Faith urlò, sentendosi cadere a tomi di enorme stazza. Due le colpirono la schiena e la testa, facendole colare ancora più sangue, poi riusci a scansarsi. Si ritrovò di nuovo vicino alla porta d'ingresso. Cercò di aprirla di nuovo. Ma senza successo. -Maledizione!- sussurrò con le lacrime agli occhi. Nathan l'afferrò per i capelli, tirandola indietro. Stranamente poteva toccarla. Non trapassava il suo corpo. Com'era possibile? Nathan non perse tempo, brutalmente spinse la testa di Faith contro di lui. Fu un bacio, possessivo, cattivo, crudele. Faith si divincolava, cercando di sfuggirgli. Con un movimento brusco, Nathan strappò i primi bottoni della camicia nera di Faith, scoprendo il reggiseno bianco in pizzo. Faith riuscì ad allontanarsi da lui. Il respirò affannato, il seno piccolo e sodo che si alzava e si abbassava velocemente. -Non ti permettere mai più! Non osare mai più toccarmi!- sibilò con le lacrime agli occhi. Faith si avviò di nuovo verso la porta. -FAMMI USCIRE! NATHAN MALEDIZIONE FAMMI SUBITO USCIRE! COME DEVO DIRTELO, EH? IO SCEGLIERO SEMPRE E SOLO LUI. LUI, LUI, COSTANTEMENTE LUI! MI SONO SPIEGATA BENE!?- Faith urlava, ora. Urlava a più non posso, sfogandosi. Ma dentro aveva paura, tremava di paura. Non era mai stata un asso in difesa, per quanto adorasse quella materia. -No.- Nathan la fissò negli occhi. Poi rincominciò tutto da capo. Urla, botti, grida terrorizzate, schiammazzi, tonfi.
Edited by ~Lexie - 1/2/2010, 18:02
|