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| «Ama, ama follemente. E se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. » Alice Haley Malfoy. ~ Serpeverde; 6 anno Nonostante fosse piena estate su Londra scendeva una lieve pioggerella. Avvolta nel mio spolverino estivo mi facevo largo tra la folla londinese, con il mio ombrello burberry. I miei capelli erano legati in una coda alta, sulla testa, in modo che la pioggia non potesse rovinali. I miei stivali estivi, si stavano bagnando con lieve gocce di pioggia, facendo sembrare i miei adorati stivaliuna pelliccia per cani. Chiusi gli occhi, mentre sospiravo. Ero dovuta uscire da Hogwarts, non riuscivo più a stare dentro quel enorme castello. Non con Sonia che girava per i corridoi, ovviamente per la lezioni, e io ovviamente la incontravo sempre, mentre mi beccavo delle occhiete li puro odio. Menomale che c'era lo starbuck Cafè! Entrai nell'ormai famigliare bar, strapieno di giovani studenti babbani, in pausa. Ordinai il mio solito caffè corretto con un goccio di grappa. -Hey dolcezza, ciao! E' da un po' che non ti fai vedere da queste parti!- Lory, la barista mi accolse con calore. Lei era l'unica a sapere la mia vera natura. Lory era una magonò, scappata dal mondo magico, perchè volevano ucciderla. Lei sapeva cosa che non doveva. Ricambiai il sorriso di Lory, con altrettanta gioia. Adoravo venire da Starbucks. Era un luogo così famigliare. Fin da quando ero una bambina, mia madre mi ci portava ogni mercoledì pomeriggio. Era la nostra giornata. Ogni mercoledì fino all'età di undici anni, io e mamma Faith, uscivamo di casa presto la mattina e tornavamo sul tardi la sera piene di borse e borsettine. ogni mercoledì era la nostra giornata Madre e figlia. Ogni settimana aspettavo con ansia il nostro momento insieme. Quando eravamo insieme lei cambiava e diventava la mia mamma. Solo la mia. Non era la moglie di un Malfoy, non era la migliore amica di due importante figure dell'alta società, non era la madre di un bambino che fin da prima di nascere era già in pericolo, non era la figlia di un mangiamorte, era solamente Faith. La mia mamma. Sorrisi, mentre ero persa nel miei pensieri, e Lory continuava a parlarmi. Annuì quando finì, proprio mentre il mio caffè arrivo e mi andai a sedere in uno dei tavolini davanti alla vetrina, dove potevo vedere Londra dal mio punto di vista. Persone di fretta, che erano al telefono, per arrivare al lavoro. Persone che camminava mano nella mano come una coppia. Senza paure o incertezze. Sospirai mentre sorgeggiavo il caffè, emntre davanti a me, il tempo scorreva veloce.
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