RubeusHagrid* |
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Rubeus Hagrid ~ Capo Auror; Custode.Hagrid annuiva, sogghignando lievemente. - Piccolina, neppure immagina quanto stiamo immersi nei guai. - Pensava, prima di prenderle le mani e iniziare a parlarle. - Ascoltami: questo che sto per dirti è veramente angosciante. Ti invito dunque a meditare, ma non troppo; perchè noi Auror dovremo occuparcene. - Lasciò le mani e portò le sue sulle ginocchia, poi iniziò: - Credo che qui ad Hogwarts tu abbia imparato cosa si intende per Magia; bene, per definizione, la magia è detta Magia Nera quando si fa mezzo di scopi loschi e occulti. E' questo quello che fanno i servitori dell'Oscuro Signore; ed egli stesso in persona, che desidera il potere più di ogni altra cosa, e intende raggiungerlo con qualsiasi mezzo possibile. Hanno imparato a comunicare in una arcana lingua che alla gente comune è ingnota: l'Aramaico. Noi Auror - credo tu sappia che io sia il capo degli Auror - la stiamo studiando. Non è tanto semplice, questo si capisce subito, ma è necessario capire i loro sotterfugi, per cui dobbiamo farlo. Non è ben chiaro neppure a me il vero motivo per cui il Mago Oscuro conosciuto come Raven sia apparso quella notte; ma non mi ha sconvolto poi così tanto. Loro appaiono di tanto in tanto, nelle zone meno frequentate, come il lago, la foresta, i dintorni di Hogsmeade, insomma le zone periferiche. E' anche per tutelare voi studenti che proibiamo di aggirarvi per questi luoghi, specie nelle ore notturne. Ad ogni modo, quella notte si è servito di un distintivo per apparire: ha usato un totem di terracotta che agiva per conto suo, tipo una marionetta. E così ha seminato il terrore, soprattutto tra voi studentesse. E se fossi in voi - non per vantare il mio ruolo - ma mi riterrei fortunato che io sia arrivato in quel luogo. Certo, non potevo non arrivare, dal momento che ho sentinelle dappertutto, che mi avvisano di eventuali attacchi da parte dei Maghi Oscuri. Ad ogni modo, è stato respinto lui, e non ritornerà, non presto almeno. - Detto questo, Hagrid si zittì per qualche istante, aspettando la sua reazione, che, come si leggeva negli occhi, era alquanto distaccata. «Non è forte colui che controlla le proprie emozioni. I desideri insoddisfatti col tempo si trasformano in sogni che poi smettono di esserlo. » Edited by RubeusHagrid* - 6/8/2010, 20:03
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