RubeusHagrid* |
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| La ascoltò nervoso, doveva agire per forza. Stava per replicare non appena lei gli aveva scrollato di dosso il peso di quella scelta. Ma non fece in tempo, lei continuò. Osservava ancora il vuoto, e si voltò repentino quando sentì dire che la sua famiglia era sotto indagine, poi sentiva parlare della sua altra figlia che stava facendo il possibile. - «Erica non può mettersi nei pasticci.» - esclamò di colpo. - «Tu hai vagamente idea di come viene punito il vilipendio ad Azkaban?» - continuò indiscreto. Sgranò gli occhi e la guardò fissa quando lei lo aveva informato dei suoi omicidi. - «Ricordo benissimo come scagliava maledizioni senza perdono, sin da piccola.» - Pensava ostinato: - Noi non abbiamo mai infierito contro di lei, non fisicamente almeno. - Abbassò lo sguardo, poi, e aggiunse: - O meglio, non Justin. - «Non posso non sentirmi concausa di tutto questo.» - affermò con un sospiro disperato. «Non preoccuparti per Justin, né per me; ti assicuro che di missioni ne abbiam fatte.» - ammise, facendo notare che Justin era un Auror provetto. Rialzò lo sguardo e la strinse ancor più forte, dicendole: - «Reggiti forte.» - Si tramutarono in un lampo di luce bianca, muovendosi grazie al potere della luce Auror. Volavano alla velocità della luce, mentre si guardavano negli occhi, Hagrid usava ancora l'occlumanzia per cercare sua figlia Elizabeth. Si dirigevano verso il ministero, non per fermarsi là, ma per raggiungere la loro figlia, che doveva trovarsi nelle vicinanze.
«Non è forte colui che controlla le proprie emozioni; i desideri insoddisfatti, col tempo si trasformano in sogni che poi smettono di esserlo.»
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