Wrong place

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Penelope«
view post Posted on 2/10/2011, 17:45





RYtOoPenelope Laetitia Smeds;
«better than you».
Un sonoro crack si levò dal fitto fogliame della foresta proibita, qualcuno doveva essersi appena materializzato al di la dei confini protetti di Hogwarts. Era una ragazza, una giovane donna estremamente bella, si guardava intorno con aria perplessa, doveva aver sbagliato qualcosa, non era li che sarebbe dovuta arrivare, cosa poteva essere andato storto?
Guardò una serie di luci alle sue spalle, in lontananza poteva vedere le torri di quella che fino a pochi anni prima era stata la sua seconda casa. Oramai quel luogo pullulava di sporchi nati babbani e mezzosangue, persino alcuni professori non erano degni di quel luogo, se fosse stato per lei sarebbe entrata e gli avrebbe "cruciati" uno ad uno per poi lasciarli morenti sul freddo pavimento di pietra.
Stava calando la sera, ma qualcosa la tratteneva dallo smaterializzarsi di nuovo e recarsi nel luogo che avrebbe dovuto raggiungere.
Sentì uno scricchiolio tra le foglie e con i grandi occhi verdi si voltò nella direzione da cui proveniva il rumore, la mano appoggiata sulla tasca posteriore degli aderenti jeans scuri, pronta ad afferrare la sua bacchetta.


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RubeusHagrid*
view post Posted on 2/10/2011, 18:03




24b9jc1

Era una lunga notte, come tutte quelle dannate in cui aveva dovuto compiere missioni alla foresta. Non riusciva a concentrarsi, ma a passi sicuri e con la lampada ad olio nella mano sinistra, proseguiva imperterrito verso la sua destinazione: la Roccia Scura. Finalmente quella dannata missione volgeva al termine. Suo figlio ci aveva provato al suo posto, ma chissà per quale motivo era sparito, non dava tracce di esistenza. La mappa non segnalava nulla, doveva essere al di fuori del mondo magico. Si chiedeva ancora che fine avesse fatto, proseguendo, perchè avrebbe dovuto essere proprio lui a portare a termine la missione. Si voltava interrogativo, mentre muoveva passi lenti. Intravide l'inizio di un fitto fogliame, e con la bacchetta che reggeva nella mano destra, si fece strada senza parlare: - Come avrebbe mai potuto pronunciar parola in quelle circostanze? - percorse il sentiero che aveva ricavato, e ancora con la bacchetta puntata proseguì fino alla fine di esso, dove portò in alto la lampada per farsi luce. La poggiò al suolo, proprio doveva aveva pronunciato gli incantesimi di inibizione, e pronunciò: - Salvio Hexia. - l'incantesimo che aveva pronunciato in precedenza cedette il posto a quello che aveva pronunciato in quell'istante, e presto le scheggie di specchio che aveva riposto premurosamente, luccicavano davanti ai suoi occhi. - Quindi Justin non è stato qui! ... - esclamava tra i suoi pensieri: - Dove diamine si sarà mai cacciato? - intanto tirava fuori il sacchetto per le rinvenzioni dal taschino, e raccoglieva quei frammenti, seppure piccoli che fossero, velocemente. Preso dalla foga del momento, però, non si era curato di pronunciare l'incantesimo che lo avrebbe reso invisibile alle forze oscure, e presto poté scrutare una sagoma che si voltava nella sua direzione.

«Occhi che finalmente mi hanno visto per queello che sono;
E la certezza che niente, niente è scolpito sulla pietra, nemmeno l'oscurità.»


SPOILER (click to view)
se non si è capita bene la storia te la spiego meglio! ;)
 
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Penelope«
view post Posted on 2/10/2011, 18:30




// No, non ho capito granchè, comunque provo a risponderti poi mi dici xD


RYtOoPenelope Laetitia Smeds;
«better than you».
Rimase immobile sul posto, li ferma e rigida sembrava quasi una statua di una qualche divinità, lo sguardo fisso pronto a percepire ogni singolo spostamento, grande o piccolo che fosse. Per alcuni secondi non accadde nulla di rilevante, la figura statica della bionda si ammorbidì quasi pronta a battere in ritirata, quando una luce comparve tra il fitto fogliame dell'antica foresta. Un uomo camminava lentamente, bacchetta alla mano, portando con se una vecchia lampada ad olio in modo tale da illuminargli la strada, perchè non usasse un semplice incantesimo fu la prima domanda che Penelope si pose, probabilmente la bacchetta serviva ad altro. Nonostante tutta la zona attorno a lui fosse illuminata, l'affascinante bionda non riuscì a riconoscere il viso dell'individuo, ne a capire cosa stesse facendo una volta che lo vide chinarsi a raccogliere quelli che sembravano frammenti di uno specchio.
Mentre allungava appena il collo per distinguere meglio i suoi movimenti l'uomo si girò verso di lei e la fissò.
L'aveva vista, poco male, Penelope sapeva che non avrebbe potuto riconoscerla, non era in missione perciò indossava abiti comuni, nonostante fossere di ottima fattura (poteva permetterselo) chiunque fosse lo sconosciuto non avrebbe mai potuto capire che la ragazza davanti a lui altro non era che una mangiamorte. Lunghi e scuri jeans a sigaretta, maglietta bianca e un'aderente giacca di pelle che la riparasse dal leggero freddo di quei primi giorni autunnali.
Sentendosi osservata sfoggiò uno dei suoi famosi sorrisi, un sorrisetto storto, che lasciava trasparire appena un poco la sua vena malefica ma che allo stesso tempo la rendeva ancor più affasciante.
Non disse nulla, in attesa che fosse l'altro a fare la prima mossa.
Se le cose si fossero complicate, non si sarebbe trattenuta dall'ucciderlo


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RubeusHagrid*
view post Posted on 2/10/2011, 21:35




24b9jc1

Abbassò lo sguardo riponendo tutto velocemente nel taschino interno alla giacca. - Dannazione! - esclamava tra sé e sé quando aveva davati la prova che non era una semplice Missione quella che era in corso, ma una vera e propria corsa ostinata contro una ostile maledizione, lanciata da chi non aveva mai stato dalla loro parte. Si alzò di scatto e strinse la bacchetta: - «E tu chi diavolo sei?» - ormai sicuro che quella che aveva davanti doveva conoscere l'arcano le chiese: -«Chi cavolo ti ha mandato qui?»- le si avvicinava stringendo i denti minaccioso: -«Stavi aspettando me, eh?»- riflettè poi sull'idea che magari non stava aspettando proprio lui, ma magari uno dei suoi collaboratori Auror. - Magari il tanto desiderato Sirius. - pensava ancora, ricordandosi il duello che si era appena concluso a Godric's Hollow, dove l'obbiettivo presupposto era stato proprio lui. Tenendo la bacchetta puntata continuava a fissarla: - Dev'essere una così bella donna. - pensava ancora, notando la sagoma slanciata e i lineamenti appena visibili del viso.

«Occhi che finalmente mi hanno visto per queello che sono;
E la certezza che niente, niente è scolpito sulla pietra, nemmeno l'oscurità.»

 
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Penelope«
view post Posted on 2/10/2011, 21:58




//Posso dire che lo conosce vero? dopotutto era il custode anche quando lei frequentava Hogwarts...


RYtOoPenelope Laetitia Smeds;
«better than you».
Le domande frenetiche e irritate dell'uomo spiegavano tutto, si capiva che nessuno avrebbe dovuto vederlo e che non voleva che nessuno sapesse cosa stava facendo, il che incuriosì Penelope ancora di più, non era in vena di indagini ma avrebbe potuto scoprire qualcosa di interessante per se o per il Signore Oscuro.
L'uomo si avvicinò a lei puntando la bacchetta nella sua direzione, pronto a combattere, la bionda riconobbe nei tratti del viso dell'uomo il custode della scuola e il suo sorrisetto si incurvò maggiormente per qualche istante.
Non aveva avuto modo di conoscere l'uomo, non che le interessasse, non frequentava certo simile feccia, ma sapeva che in quel momento era nel posto sbagliato nel momento sbagliato e se voleva salvare la pelle era il caso di usare l'arma della recitazione.
*Buonasera Hagrid* disse con voce suadente avvicinandosi appena in modo da essere più visibile *Non si ricorda di me? Sono venuta via da questo posto poco tempo fa* sorrise
Odiava rivolgere la parola a soggetti simili, ma darsela a gambe da brava serpeverde, non era un'opzione plausibile in quel momento, avrebbe potuto sospettare qualcosa.
Si fermò a pochi passi dall'uomo e attese che dicesse qualcosa, alla prima occasione si sarebbe smaterializzata di nuovo, nel posto giusto questa volta.
*Chi vuole che mi mandi?* ridacchiò *Sentivo la mancanza della mia seconda casa e sono venuta a porgerle un saluto, da brava ex studentessa* era nauseata dalle sue stesse parole.


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RubeusHagrid*
view post Posted on 8/10/2011, 20:04




24b9jc1

Con il sopracciglio sinistro alzato, la fissò per qualche istante, mentre lei gli ricordava di esser stata una studentessa tempo addietro.-«Oh, beh indubbiamente.»- lei sembrava così disinvolta nel far sembrare normale il suo trovarsi in quel luogo. - Huh, però... un tempo non le trovavano così furbe. - pensava tra sé e sé riferendosi all'idea che si era fatto di lei: - Deve essere agguerrita come Mangiamorte. - Stringeva la bacchetta che non voleva puntarle contro. Era così ammaliante vedere una figura femminile di quella portata, quasi seducente. Non le si potevano togliere gli occhi di dosso, quella sagoma avvolta nell'intrigo delle vesti scure che fluttuavano nel vento. Scuoteva la testa non riuscendo ad identificare i lineamenti del viso, ma solo la fioca luce che rifletteva sulle guance e le inarcate labbra truccate che formavano un sorriso malvagio. - Per Merlino, ma fai che la maledizione dello specchio li attraeva più che mai, e che qualche losco piano ha preso piede questa notte? - pensava mentre le si avvicinava impavido, ma scosso dall'idea che qualcuno di più oscuro della strega che aveva di fronte sapesse di tutto quello, o peggio: stesse raggiungendo il suo scopo in quell'istante? Interrogativo, le rispose poco prima che lei lo facesse: -«Non ricordo il tuo viso, ma di certo non riuscirò ad identificarlo, se ti copri così.»- Non sapeva trattenersi, quando vedeva curve dolci non pensava all'applicazione lineare che da un campo vettoriale transumanava in un altro campo a dimensione maggiore, ma il testosterone provvedeva indipendentemente. Lei sviava il discorso rispondendo alla domanda precedente, e si fingeva entusiasta del suo ritorno in quel luogo, quella notte. Portò in avanti un braccio e affermà: -«Questo non lo nego. Ma beh, ecco vedi... questo luogo.»- puntava l'indice guardandosi attorno -«Perchè hai scelto proprio questo luogo?.»- dopo qualche istante di silenzio, volle intelligentemente reagire, e aggiunse: -«Anche se ormai hai raggiunto la maggiore età, e sicuramente avrai raggiunto anche una preparazione che ti consente di pensare che tu possa sceglierlo, non è sicuro.»- lei lo guardò impietosita, e lui non mosse un passo ancora per qualche istante, stringeva ancora la bacchetta con la mano che non aveva portato in avanti, e aspettava che i fatti evolvessero.

«Occhi che finalmente mi hanno visto per queello che sono;
E la certezza che niente, niente è scolpito sulla pietra, nemmeno l'oscurità.»

 
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5 replies since 2/10/2011, 17:45   69 views
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