Bored

Penelope Laetitia Smeds;
«better than you».
L'autunno era arrivato, le nuvole si facevano più grigie e minacciose, le foglie degli alberi che si erano fatte rossastre iniziavano a cadere al suolo appena le fronde venivano mosse dal vento, le persone indossavano vestiti più pesanti e il freddo iniziava a farsi sentire. Questo panorama stagionale era romantico e suggestivo agli occhi di molti ma Penelope era di un idea totalmente diversa.
Era finito il tempo dei costumi da bagno, delle vacanze in posti esotici, del sole e dell'abbronzatura, la gente faceva ritorno al posto di lavoro e Londra tornava ad essere piena di gente scorbutica e irritata... a dirla tutta l'ultimo punto non le dispiaceva affatto, sempre meglio di quei turisti esaltati che scattavano fotografie idiote a tutto e a tutti, quanto avrebbe dato per poter dar loro fuoco pubblicamente ma il suo non sarebbe stato un comportamento corretto secondo la pacifica società odierna, bla bla bla.
Camminava come se si trovasse ad una sfilata, tra le grigie strade di Londra attirando lo sguardo di parecchi passanti che rimanevano spesso affascinati dal suo aspetto provocante, ma a Penelope non interessava, le piaceva essere ammirata e venerata come una dea in terra, ma di certo non avrebbe perso tempo con soggetti simili.
Sorseggiava il suo caffè bollente spostando di tanto in tanto lo sguardo tra una vetrina e l'altra, alle volte per osservare i capi d'abbigliamento dei stilisti babbani (o che almeno si fingevano tali) oppure ad osservare il suo aspetto stupendo riflesso sul vetro lucido.
Dopo qualche minuto, stanca di camminare decise di prendere posto su una panchina e attendere che qualcosa di più interessante da fare le venisse in mente. Detestava quei periodi morti in cui attendeva un qualche permesso per andare a squartare babbanofili o a distruggere famiglie intere, si annoiava, aveva bisogno di un po' di violenza.
Mentre se ne stava li tranquilla un uomo iniziò a fissarla con insistenza e Penelope con un solo sguardo riuscì a fargli capire che doveva vedere di sparire velocemente dalla sua vista, se avesse potuto lo avrebbe "cruciato" finchè il suo cuore avesse terminato di battere e la sua inutile esistenza fosse terminata, ma ci sarebbero stati troppi testimoni.


« Life Ruiner »{Bitch Please}
Code •emma

Penelope Laetitia Smeds;
«better than you».
Il caffè era praticamente finito e Penelope era sempre più annoiata, il vento si alzò e iniziò a scompigliarle appena i capelli, tentò di sistemarli appena ma dopotutto era bella anche spettinata. Il vento aveva portato altre nuvole e la bionda osservò un attimo il cielo, non aveva nessuna intenzione di bagnarsi, al minimo accenno di pioggia si sarebbe smaterializzata a casa sua e si sarebbe preparata qualcosa di caldo, perchè starsene li e rischiare? Dopotutto aveva di meglio da fare.
Si strinse nel suo impermeabile e si sistemò velocemente pronta a partire quando sentì qualcuno avvicinarsi accompagnato dal fastidioso click di una macchinetta fotografica.
Un ragazzo la raggiunse chiedendole di sorridere per poi scattarle una foto
Splendida foto, sei molto fotogenica... mai pensato di fare la modella?
Il sopracciglio sinistro si incurvò e sul viso della ragazza comparve un espressione lontanamente irritata, rimase in silenzio a scrutarlo per qualche secondo ispezionandolo velocemente con gli occhi.
Carino era carino, ma probabilmente era uno appena uscito da scuola inoltre la probabilità che fosse un babbano era incredibilmente alta e lei detestava stare a contatto con quella marmaglia inutile al mondo.
*So perfettamente di essere bella, non ho bisogno di una foto su uno stupido giornale (babbano, aggiunse mentalmente) per sentirmi appagata o per sentirmi fare qualche complimento in più, di maniaci pervertiti alle calcagna ne ho già a sufficienza* "e faranno tutti una brutta fine" pensò


« Life Ruiner »{Bitch Please}
Code •emma

Penelope Laetitia Smeds;
«better than you».
Biondina? Datti una calmata?
Ok quell'incontro casuale era iniziato male, ma se quel bimbo non imparava a rivolgersi correttamente a una come lei poteva veramente dire addio alla sua pellaccia.
La mano di Penelope guizzò verso la tasca dell'impermeabile in cui la sua bacchetta era ben nascosta ma pronta ad essere sguainata (neanche fosse una spada -.-), mentalmente continuava a ripetersi di stare calma incantare un individuo nel pieno centro di Londra non era per niente un buon piano, nonostante i motivi validi per farlo fossero parecchi.
Il ragazzo si allontano e la biondina ebbe modo di notare un particolare cambiamento atmosferico che si verificò negli istanti successivi, un gruppo di turisti poco lontani era infatti appena stato travolto da una folata di vento improvvisa e soprattutto anomala dato che Penelope non ne era nemmeno stata sfiorata. I suoi occhi da gatta puntarono la figura del ragazzo che si stava allontanando, aveva qualcosa nella tasca destra...
Ghignò quando le fu tutto chiaro, come aveva potuto non esserci arrivata prima?
Si alzò e raggiunse la figura che si allontanava, mantenendo comunque una distanza di qualche passo, guardò furtivamente attorno a sé per essere sicura di non attirare sguardi indiscreti e incantò la cordicella usata per trasportare la macchina fotografica.
Ad ogni passo la tirava sempre più nella sua direzione, nel giro di neanche 3 secondi gli sarebbe iniziata a mancare l'aria.
Un sorrisetto si dipinse sul volto della signorina Smeds mentre praticava incantesimi infantili su maghi sconosciuti.


« Life Ruiner »{Bitch Please}
Code •emma

Penelope Laetitia Smeds;
«better than you».
"Babbanofilo" pensò leggermente disgustata osservando a come si curasse di non far cadere a terra la sua preziosa macchinetta, già tagliare il laccio con un coltellino che si portava nella tasca faceva molto sfigato, persino per qualcuno che non era in grado di praticare la magia. Lui se ne stava li, tutto bello tranquillo a sorseggiare il suo caffè e a guardarsi intorno in cerca del responsabile, dopo qualche secondo punto gli occhi su di lei e un sorrisetto comparve tra le sue labbra, il tipico sorrisetto di sfida che Penelope tanto detestava. Il cielo solo sapeva quanto avrebbe voluto disintegrarlo, il suo volto era tornato serio mentre impugnava saldamente la bacchetta per la seconda volte e per la seconda volta la muoveva in direzione del morettino. Uno stridio metallico iniziò a provenire dall' oggettino babbano che l'uomo aveva tra le mani che iniziò ad emettere alcune scintille poco rassicuranti e per poi spezzare in due parti l'obiettivo. Dopotutto non era carino fotografare gli sconosciuti senza il loro permesso.
Sembrava volersi allontanare da quel posto trafficato e come qualche minuto prima Penelope lo seguì a distanza di qualche metro pronta ad una possibile e prevedibile risposta, si manteneva alla larga non per timore ma per abitudine, non le piaceva stare troppo a contatto con la gente (a parte alcuni soggetti particolari) avrebbe potuto contrarre una qualche schifosissima malattia.


« Life Ruiner »{Bitch Please}
Code •emma

Penelope Laetitia Smeds;
«better than you».
Quel tizio doveva essere un emerito imbecille pensò disgustata osservandolo mentre con la bacchetta dava un spettacolo di se con alcuni incantesimi decisamente scenici che attirarono l'attenzione di un modesto gruppo di persone, doveva essere matto per mostrare così i suoi poteri. Iniziò a farfugliare qualcosa rivolgendosi alla marmaglia che lo osservava inebetita per poi puntare la bacchetta verso di lei e trasfigurare i suoi vestiti in un corpetto striminzito corredato con un paio di orecchie da coniglietto che le davano un'aria decisamente ridicola oltre a mostrare parti del corpo che con quel freddo avrebbero fatto meglio a restare scoperte. Con un veloce ed impercettibile gesto riuscì a rendere invisibile il marchio nero che portava sull'avambraccio e altrettanto velocemente si strappo quella sottospecie di cravattino che era magicamente apparso al suo collo e quelle stupide orecchie. Fuori di se si avvicinò al ragazzo afferrandolo per il colletto e ringhiando tra i denti *Vedi di farmi tornare come prima razza di idiota e smettila di fare il demente, non ho alcuna intenzione di perdere tempo* avrebbe fatto a pugni se era necessario, non aveva certo paura di rovinarsi le unghie.
La gente tutt'attorno li osservava e Penelope poteva sentire gli occhi di chissà quanti uomini bavosi puntati su di lei. Sudici esseri, sperava fortemente che morissero tutti di una morte lenta e dolorosa.


« Life Ruiner »{Bitch Please}
Code •emma