A volte bisogna spiegarsi.

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RubeusHagrid*
view post Posted on 8/10/2011, 20:29




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Due sagome, si due maghi. Erano a Londra, in una delle ultime giornate soleggiate, sulla panchina, all'ombra del platano. -«Come docente di Incantesimi, beh l'idea non è male.»- affermava uno di loro deciso. Si riferiva all'uomo che si trovava di fronte, dopo svariati esami, poteva finalmente ottenere l'insegnamento come Docente al castello. Perchè parlava proprio con Rubeus? Beh, chi non si rivolgerebbe a lui per farsi dare dei consigli, o più semplicemente delle indicazioni da seguire, per poter perseguire i propri interessi? D'altronde anche lui era un professore, e portava avanti quella carriera da anni, insieme a tutte le altre che aveva collezionato per passione. -«Abbiamo avuto tanti docenti, ma ogni anno sono cambiati, la cattedra di Incantesimi non è mai andata avanti a lungo. Mi sembri, tu una persona determinata e che ha desiderato questo da tempo, ragion per cui abbiamo deciso di affidarti questa carica.»- non sapeva se fosse necessario continuare a spiegargli, ma in ogni caso, era proprio quello lo scopo di quella chiacchierata.

«Occhi che finalmente mi hanno visto per queello che sono;
E la certezza che niente, niente è scolpito sulla pietra, nemmeno l'oscurità.»


Edited by RubeusHagrid* - 9/10/2011, 20:52
 
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RubeusHagrid*
view post Posted on 9/10/2011, 20:49




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Si volto verso il collega in modo da poterlo guardare in faccia, e aspettò che lui cogliesse la sua attenzione, per poi iniziare: -«Bhe, ecco veda, ogni anno c'è stata una motivazione diversa, questo è da dire, però i risultati sono stati deludenti nel complesso.»- Notando l'espressione interrogativa sul volto di colui che lo ascoltava: -«Il primo anno abbiamo avuto Albus, un collega che di tanto in tanto si rifaceva vivo, dando forse una sola lezione, o poche di più. E' ritornato in seguito al castello, ma non si è più dedicato all'insegnamento, chi lo sa perchè. Successivamente c'era Brisel, oh beh, lei è stata forse più durativa. Ricordo di lei quando era ancora una studentessa. Ingegnosa e intraprendente Tassorosso, era riuscita ad ottenere il massimo dei voti ai M.A.G.O. così, aggiudicatosi anche il titolo di insegnante, poté offrire servizio di insegnamento per un anno, ma dopo di quell'anno, ancora una volta, tale ruolo, chissà perchè fu abbandonato.»- Molto interessato, il neo professore ascoltava le vicende di chi lo aveva preceduto. Hagrid prendeva un attimo fiato, per dar luogo alla riflessione più significativa che doveva esser fatta da lì a poco: -«E, dopo qualche altro anno, poi c'è stato lui: Marck. Forse la più curiosa delle storie da raccontare.»- Annuiva, convinto mentre lo osservava, era un modo per far accrescere la suspense, e con essa l'attenzione del collega. -«Poteva sembrare un normale collega, che svolgeva le sue mansioni, e contribuiva in maniera significativa alla formazione degli studenti. Forse era anche cosi, all'inizio. »- si fermò di nuovo, facendo riflettere sul fatto che magari prima di quello che stava per raccontare, era davvero un regolare docente premuroso. -«Alla metà dell'annata precedente a quella appena trascorsa, si scoprì molto di quel che doveva nascondere. Si assentava spesso a lezione, giustificando ciò con svariate scusanti: una volta i viaggi, una volta la ricerca. Ma in realtà, durante uno dei duelli più memorabili che il Mondo Magico conosce, io in persona mi trovai dall'altra parte della sua bacchetta.»- Stupito, il collega ascoltava senza batter ciglia. -«Hai intuito bene, indossava la tunica nera e la maschera d'argento, teneva ben coperto l'avambraccio destro perchè era UNO DI LORO. »- affermò il custode con tono basso, sibilando le ultime tre parole, lasciando intendere che si era trovato a combattere contro un Mangiamorte. Il suo collega restava allibito, senza proferir parola lo osservava scosso. -«Ebbene sì, e non solo, mi aveva sedotto e ingannato, portandomi tra le fauci del Signore Oscuro, e se non fossi stato fortunato abbastanza, magari non sarei neanche qui a parlarne.»- Il duello al quale aveva dovuto tener testa in qualità di Capo Auror era stato feroce, ma ne era uscito vincitore. Non continuò con la storia, perchè i dettagli erano futili a quel punto, ma concluse precisando: -«Non è dunque la sorte di taluni uomini, da mettere in dubbio, ma le virtù.»- tutto quel che era accaduto era stato conseguenza delle loro scelte. -«In ogni caso, non deve temere nulla di tutto questo, se si ritiene un mago responsabile. Dopotutto è da più di un anno che tale cattedra non è coperta, non distolga lo sguardo dal suo dovere neppure per un istante.»- Sussurrò a mo' di consiglio il custode.

«Occhi che finalmente mi hanno visto per queello che sono;
E la certezza che niente, niente è scolpito sulla pietra, nemmeno l'oscurità.»

 
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brga90
view post Posted on 10/10/2011, 11:56




thfromcirca77ironman
22Mvb~ Patrick Wellington
«Have you ever dreamt me?»

Il busto girato leggermente verso il proprio interlocutore, la mano che continua ritmicamente a portare la pipa in bocca, ad aspirare fumo che viene rigettato ogni volta in modi completamente diversi e fantasiosi tra loro. Va ad inarcare un sopracciglio, quando va a sentire la storia raccontata da Rubeus, di certo non una storia comune, e degna della sua completa attenzione. Ha addirittura sgranato gli occhi per qualche secondo, prima di tornare con l'espressione del viso, in maniera pacata.

Il Signore Oscuro?...

Ridomanda, come se le sue orecchie non avessero sentito bene, il piede che comincia a dondolare, sulla gamba accavallata.

Per dinci bacco, siete davvero fortunato, se siete ancora quì per raccontare. Bè, posso assicurarle che non succederà nulla di tutto ciò, finchè ricoprirò io tale cattedra. Ma so già bene che saranno i fatti, a dimostrare quanto dico.

Ridacchia leggermente, senza scomporsi, mentre le iridi nere si alzano un attimo ad osservare la chioma dell'albero che li protegge dai raggi del sole.

Spero solo che ai ragazzi faccia piacere allora di riprendere Incantesimi. Non li farò annoiare, questo è poco, ma sicuro.

Il tabacco all'interno della pipa è stato consumato, un colpo della sua bacchetta, e questo viene completamente ripulito, come se non fosse stato fumato nulla al suo interno.



«E' facile avere una chiara
visione dell' Ovvio.
»
{~ PROFESSORE DI INCANTESIMI ~ }
Code •emma

 
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RubeusHagrid*
view post Posted on 14/10/2011, 18:30




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Con espressione decisa, mentre fissava il collega, annuiva. -«Ahimè, devo confermare.»- Affermò riferendosi alla perplessità che il signor Patrick aveva avuto rispetto al Signore Oscuro. Il discorso si faceva interessante, ma non poteva continuare; non in quel luogo poi. Annuiva ancora, quando l'espressione di stupore si marcava su quel viso, nel confermargli l'ipotesi che sosteneva, - di esser stato fortunato, - in quel frangente. Gli pose una mano sulla spalla, a mo' di pacca, quando gli assicurò che niente di tutto ciò sarebbe successo sotto la sua docenza, e convinto cercò il suo sguardo per marcare la raccomandazione che stava per fagli: -«Niente di Losco, glielo si legge in volto. Ma a mia volta voglio dar spazio alle virtù, più che all'aleatorietà degli eventi.»- portò giù la mano e si sedette un po' meno composto, con il ginocchio piegato e la gamba sinistra sulla panchina, e l'altra gamba poggiata sopra. -«Oh beh, certamente. Gli è mancato tanto questo insegnamento.»- affermò a sua volta, e con dedizione gli consigliò: -«Che ne dice di dare qualche lezione integrativa per i ragazzi degli anni successivi al primo, sin da subito?»- siccome avevan perso del tempo, per quella materia.

«Occhi che finalmente mi hanno visto per queello che sono;
E la certezza che niente, niente è scolpito sulla pietra, nemmeno l'oscurità.»

 
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3 replies since 8/10/2011, 20:29   54 views
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