La Cultura vien Leggendo

~ Patrick Wellington
«Have you ever dreamt me?»

Il pomeriggio dopo le lezioni, il professor Wellington non si è diretto verso il suo ufficio, come di consueto usa fare, ma bensì si è recato in biblioteca. Ed eccolo lì il mago, seduto ad uno dei tanti tavoli, la schiena che poggia comodamente sullo schienale, le gambe distese sotto il tavolo di legno, una mano tiene un libro aperto di piccole dimensioni, e l'altra regge la solita pipa dalla quale va ad attingere qualche aspirata.

Toh, vedi Pat, non si smette mai di imparare, è inutile che ti illudi...

Si sussurra da solo come una specie di pazzo, mentre scuote leggermente il capo. Dalla copertina, consunta e usata, si direbbe che il libro sia di vecchia data, uno tra i più rovinati, e che abbia a che fare qualcosa con le stelle e il cielo, sempre dall'immagine di copertina. Intorno a lui, qualche studente bazzica avanti e indietro per gli scaffali, altri che studiano, o semplicemente chiaccherano, alcuni lo salutano, ovviamente, ma lui si limita a fare dei cenni col capo, più che altro occupato in quella lettura che distoglie la maggior parte della sua attenzione dalla realtà.




«E' facile avere una chiara
visione dell' Ovvio.»{~ PROFESSORE DI INCANTESIMI - CAPOCASATA CORVONERO ~ }
Code •emma

Kuma Nicolas Jobs♥
«Read to relax !».

Era stata una giornata dura.. ansi durissima, i miei compiti come prefetto mi avevano tenuto tutta la giornata occupata, sapevo che il mio compito era importante e che lo avevano affidato a me per le mie capacità, ma incominciavo ad averne un po troppo di tutto questo lavoro e questo mi scocciava.
Finalmente dopo aver riuscito a ritagliarmi un po di tempo libero e visto che il lago era stranamente pieno decisi di andarmi rinchiudere all'interno della biblioteca, avrei sicuramente trovato qualche libro sulla fotografia per poter migliorare la mia tecnica.

Speriamo non ci sia nessun scocciatore, non ho voglia di vedere qualche altro moccioso che si è dimenticato un'altra volta la parola chiave per entrare in casata.

All'orizzonte non c'erano mocciosi o gente che ci assomigliava, avevo trovato un po dio pace, c'erano parecchi tavoli liberi, ne adocchiai uno e decisi di mettermi seduto, alle mie spalle era seduto un che parlava da solo, mha forse stava solo pensando ad alta voce.Mi misi seduto e dopo aver aperto il libro sulla fotografia che avevo preso poco prima incominciai a leggere a bassa voce come se stesi bisbigliando.



« Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi ed il cuore. E' un modo di vivere »{I love Photo and Music}

~ Patrick Wellington
«Have you ever dreamt me?»

Incredibile, ancora non riesco a capacitarmi riguardo Orione e Sagittario, roba da matti.

Sbuffa, richiudendo con un sordo tonfo il libro con una mano, mentre avvicina ancora la pipa alla bocca, aspirando una bella boccata di fumo, che ributta via dopo qualche secondo. E il bello, è che va a seguire praticamente tutta la scena che gli si delinea davanti. Riconosce il prefetto Tassorosso, sia dalla spilla, che dalle volte che l'ha visto alle sue lezioni. Un sopracciglio inarcato quando vede che si siede di fronte a lui, dandogli le spalle. Bè, almeno la nota positiva è che sta leggendo e si sta acculturando.

Sg. Jobs

Lo richiama un attimo, rimanendo comodamente seduto. Il tono non è per niente duro, nè tuonante, anzi, pacato e tranquillo, con un'espressione serena sul viso. Forse un po' pazza, con quei capelli arrufati, ma comunque serena.



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Kuma Nicolas Jobs♥
«Read to rela !».

Il libro che avevo preso non era latro che un buco nell'acqua, non diceva niente altro che io non sapessi, e poi parlava delle macchine fotografiche troppo superficialmente come fossero solo dei semplici pezzi di metallo, plastica e parti elettroniche.Quasi disgustato da quello che avevo letto gettai il libro sul tavolo mandandolo lontano da me, per poi prenderne un altro dalla copertina ingiallita dal tempo.

Interessante.. ecco questo è quello che cercavo.

Pensai, quando i miei pensieri vennero sovrastati da un acuto rumore, un tonfo, forse qualcuno aveva lasciato cadere un libro o lo aveva semplicemente chiuso.Prima che potessi girarmi per capire da dove veniva quel rumore una voce maschile lo chiamò.Non era uno studente visto che utilizzò il suo cognome, doveva essere un professore o uno di quegli stupidi serpeverde.Mi girai lentamente in modo da vedere prima chi fosse.

Professor Wellington.. è un piacere vederla in biblioteca.. cerca sempre di imparare qualcosa di nuovo ??

Dissi abbozzando un leggero sorrisetto sulla mia faccia.Il professor, era una persona alquanto strana, non ne aveva mai abbastanza, voleva accrescere sempre di più le sue conoscenze, no che fosse un male, ma avvolte la verità fa male..


« Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi ed il cuore. E' un modo di vivere »{I love Photo and Music}

~ Patrick Wellington
«Have you ever dreamt me?»

Tiene ancora il libro in mano, mentre le iridi nere sono fisse sulle spalle del giovane studente che ha di fronte. Lo osserva, lo squadra, lo studia si direbbe, e ovviamente, il pronunciare il suo cognome basta ad attirare la sua attenzione. Comodo e seduto, mentre abbozza un sorrisetto quando il Prefetto va a rivolgergli la parola.

Rispetto per il sapere Sg. Jobs, rispetto

Raccomanda, dopo aver visto il libro da lui lanciato così sul tavolo. Ma non sembra irritato comunque da quel gesto, più che altro si lascia scappare un sospiro.

Certo, non si smette mai di imparare, e non solo dai libri. La vita stessa, è una brava insegnante. Lei invece? Cosa cerca invece in mezzo a questi scaffali? Risposte? Conoscenza? Che poi potrebbero essere anche sinonimi...

Borbotta, andando a poggiare il libro sul tavolo di legno, prima di afferrare la bacchetta, e levare con un leggero colpetto sulla pipa, la cenere al suo interno. Il tabacco si è consumato, e l'uomo, preciso com'è, vuole il suo attrezzo di veleno più pulito che mai, come sempre.



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«Read to relax !».
Certo professore rispetto per il sapere.. quando però questo è presente.

Dissi indicando il libro che avevo gettato sul tavolo.Avevo notato che il gesto aveva dato fastidio al professore, ma come avevo detto si poteva avere rispetto per il sapere no per la finta conoscenza.

In verità sono in cerca dell'immortalità, ma visto che non riesco a trovare nessuno che mi sappia indicare il modo per trovarla, mi avvicino all'arte che la impersonifica meglio.

Aggiunsi mostrando la copertina la professore, che nel frattempo aveva posato il suo libro e ora era intento a cambiare il tabacco all'interno della sua pipa, che come aveva chiamato lui durante una sua lezione, è un attrezzo di veleno. Allora quasi come se volessi sottolineare il banale dissi, stendo un braccio sul bordo superiore della panca.

Professore, vedo che lei continua ad avvelenarsi con il suo vizio verso il fumo.

Mi fermai un attimo e posando il libro sul tavolo e stampandomi un sorrisetto sulla faccia aggiunsi.

Non diceva che è un attrezzo di veleno e quindi dannoso per noi e per il sapere, infondo i vizzi offuscano la mente dell'uomo.




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~ Patrick Wellington
«Have you ever dreamt me?»

Tutto ciò che è scritto in questa biblioteca è sapere. Ciò che può essere scontato per alcuni, non significa che lo sia per altri. O non avremmo le nostre aree di competenza, non riusciremmo ad essere unici, e l'omogeneità regnerebbe inconstrastata.

Come se fosse qualcosa del quale preoccuparsi davvero alla fine. Ripone la sua pipa in tasca, e va ad alzarsi dalla sedia, con le mani che finiscono dritte nelle tasche del mantello, il mento alto, gli occhi puntati sugli scaffali infondo, come se lo sguardo fosse perso. Presta comunque attenzione a ciò che dice il prefetto.

L'immortalità dite. Io mi scoccerei a vivere per sempre, non so come i fantasmi possano sopportare un simile 'peso'. Anche se loro sono comunque morti, non si può dire che siano effettivamente immortali...

Incredibile come passi da un discorso all'altro così, con facilità disumana. Un'occhiata alla copertina de libro di Nicolas, inarcando un sopracciglio. Gli scappa comunque un sorrisetto, anche per il fatto della pipa.

Si, purtroppo continuo ad avvelenarmi, ma è come la conoscenza. Ne brami sempre di più, fin quando non diventa una dipendenza, difficile da sconfiggere. Ma non me ne faccio un problema alla fine. Dico che si, è un attrezzo di veleno, ma per spaventare voi.

Voi studenti in pratica, sorride alla fine.



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«Read to relax !».
Non dite così professore.

Dissi, gettando la testa all'indietro, appoggiandola sul bordo della panchina, quasi come se fosse un cuscino. Nessuno si scoccerebbe dell'immortalità, poter vivere per sempre, poter conoscere tutto e vivere ogni singolo momento della storia dell'umanità, si certo vedresti anche le persone a te care morire d'avanti ai tuoi occhi, ma se si conosce il segreto lo si può applicare anche alla persona che ami.

Infondo se foste immortale potreste conoscere nuove epoche, vivere in prima persona ogni epoca dell'umanità. Ma forse come siete fatto voi vi scoccereste.

Dissi sorridendo per poi t5ornare nuovamente sul tema del fumo.

Bhè.. mi duole dirvi che da quando ci avete palato così del fumo ho incominciato a fumare anche io, certo non fumerò una pipa, ma le assicuro che le sigarette hanno lo stesso sapore e costano meno.

Aggiunsi sorridendo.

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«Have you ever dreamt me?»

Mr. Jobs che vuole farci, sono solamente punti di vista.

Un'alzata di spalle, e il professore torna con lo sguardo nel vuoto, come se sembrasse con la testa tra le nuvole.

Credo che abbia afferrato il concetto, io mi scoccerei. Anche se ammetto che la sua visione attirerebbe la maggior parte degli studiosi, conoscere nuove epoche, come dice... bisogna vedere il tutto sul momento

E inarca un sopracciglio, quando il ragazzo va a dargli che ha cominciato a fumare. Un piccolo sospiro, prima di scuotere pigramente il capo.

Se ha cominciato ora Mr. Jobs, è ancora in tempo per smettere. Oltre che a risparmiare salute, risparmierebbe anche zellini

La mette sul piano della battuta, ma non c'è nessun sorriso sul suo volto stavolta.



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Professore.. che ci vuole fare.. suscito un certo fascino verso gli studiosi.

Dissi sorridendo, per poi dare una rapida occhiata ad un altra pagina del libro che tenevo saldamente tra la mia mano destra, mentre il braccio sinistro era ancora appoggiato sulla panchina. Avevo adottato una posizione al quanto comoda, di certo non adatta a uno studente del mio calibro, ma cosa ci volete fare sono un po eccentrico.

Comunque prof. mi delude, la facevo molto più attento ai piccoli particolari.

Dissi in tono sarcastico per poi aggiungere.

Se mi avesse osservato attentamente, avrebbe notato che le mie unghie sono bianche e non presentano quel color giallognolo che viene provocato dalla nicotina, e poi da come ho parlato prima considero il fumo una distrazione che offusca la mente. e se posso permettermi la sua è al quanto offuscata.

Un sorrisino si abbozzò leggermente sul mio viso senza che io me ne rendessi conto.

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Ah su questo non c'è dubbio Sg. Jobs

Farfuglia, mentre agita la mano davanti al volto, come se stesse scacciando una mosca fastidiosa. Il sopracciglio rimane inarcato mentre guarda, forse studia il comportamento del ragazzo, la sua posizione, un po' sbarazzina. E le sue ultime parole fanno restare il professore in silenzio per alcuni istanti.

Non è mia abitudine essere paranoico. Dovrei mettermi a controllare le unghie di tutti i miei studenti? Uscirei pazzo prima dell'impresa, ed uscire pazzo è l'ultima cosa che voglia. E non mi metta sotto stress Sg.Jobs, visto che ho una mente già... offuscata

Non solo dal fumo, sono altri i pensieri che bazzicano in continuazione nella sua mente.



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Anche questo è vero.. ma si dice che le persone pazze siano quelle più vicine al sapere.
Replicai per poi passarmi lentamente la mano fra i morbidi capelli color castano. Ero andato in biblioteca per poter aver un po di tempo libero da passare in piena libertà, ora invece mi trovavo a parlare di cultura e di piccoli dettagli con il professore forse più eccentrico e bizzarro dell'intero castello.

Comunque.. mi dica ci si diverte sempre durante le sue lezioni.. è da un po di tempo che manco a un suo incontro.

Aggiunsi per poi afferrare la bacchetta e con un piccolo colpo far sollevare il libro per poi posarlo in uno degli scaffali difronte al nostro posto.

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Guarda guarda... ridendo e scherzando si è fatta l'ora di cena, Sg. Jobs

Blatera, mentre va a dare un'occhiata fuori alla finestra, il sole rossastro del tramonto che sembra tagliare l'orizzonte, oltre il Lago Nero, il riflesso sull'acqua. Gli scappa una specie di sorriso, con un sopracciglio inarcato, quando va a sentire le parole del ragazzo.

Rendi le lezioni più facili da sopportare, e vedrai che i tuoi studenti renderanno al meglio. Non certo tutti, ma una buona percentuali si. Seguo solamente dei consigli io. E Sg.Jobs, le consiglio vivamente di rifarsi vivo alle mie lezioni, di certo non vuole abbassare il suo già ottimo rendimento, vero?

Non è una minaccia, ma solo un avvertimento ecco.



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Già.. ultimamente sono pieno di impegni e ho trascurato un po la scuola.. ma le assicuro che alla prossima sarò presente.

Risposi stampandomi sulla faccia un leggero sorrisetto. Già da un po avevo trascurato la scuola e questo aveva dato fastidio a un po di professori, che però non avevano fatto molti problemi vista il mio ottimo rendimento e dell'incarico che ricopro.

Allora da quanto posso capire è ancora il professore più famoso e amato dagli studenti.

Aggiunsi stampandomi il mio solito sorrisetto sul volto. Impugnai la bacchetta e con un lieve colpetto feci alzare un libro dalla copertina rossa scarlatta e lo feci venire verso di me.

Ecco.. ho trovato quello che cercavo.

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«Have you ever dreamt me?»

Lo spero per lei Jobs, davvero

La voce melliflua che che osserva il gesto del ragazzo, la magia che effettua, e il libro che levita fino a lui.

Però almeno vedo che miglioriamo negli incantesimi non verbali, mi fa piacere

Ammette, con un leggero sorrisino tirato, con le braccia che tornano rilassate e tranquille lungo i rispettivi fianchi del mantello. E non può che inarcare un sopracciglio quando ascolta le ultime parole di Nicolas.

Perchè mi scusi, quando avrei messo di esserlo?

Il tono è particolarmente ironico, ma come al solito sul suo viso non c'è traccia di sorriso. Da proprio l'impressione che ti stia prendendo in giro, eppure l'espressione del viso è così seria. Ecco perchè dicono che è un tipo un po' lunatico.



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