• Ophelia |
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| Jolene Rosemary Nott
Sollevai il capo dal collo del ragazzo che avevo scelto per quella notte di luna piena e, ritraendo i canini, emisi un singulto soddisfatto, quindi lanciai uno sguardo di sufficienza allo stupido Grifondoro dall'aria spaventata e sospirai, circondandogli il volto con le mani e costringendolo a guardarmi dritto negli oggi. Oh, zitto un po'. Non provi alcun dolore. Domattina quando ti sveglierai avvolgerai questo bel collo pulsante nella tua lurida sciarpa da orgoglioso Grifondoro e dirai a chi te lo chiederà che la tua conquista notturna é stata più intraprendente di quanto pensassi. Piegai le labbra il un ghigno malizioso sfiorando il collo ferito ed osservando il sangue di lui luccicare sulla punta del mio indice: me lo potrai alle labbra e lo succhiai via, quindi rivolsi un ultimo sguardo infastidito all'energumeno e gli feci segno di sparire. Lo osservai allontanarsi nella foresta, passo incerto, con la mano premuta sulla ferita, quindi mi sedetti mollemente sul masso e mi passai un dito sul labbro inferiore, ancora leggermente sporco di sangue: un rumore mi costrinse a mettermi di nuovo sull'attenti, così scattai in piedi e mi misi dietro ad un albero, osservando stupita un lupo in transizione completare la trasformazione, seguendolo quindi silenziosamente mentre puntava chissà quale animale selvatico. Sfrecciai dietro ad un altro albero ad una velocità tale che l'occhio umano avrebbe scambiato i miei movimenti per folate di vento, ma mi morsi il labbro quando mi resi conto di essermi fatta sentire: udii un ringhio, così estrassi i canini e ricambiai il verso di benvenuto sbucando da un albero, sempre tenendomi a debita distanza. Ero curiosa, ma non sciocca, e a meno che un ibrido ben disposto non fosse nei dintorni, non avevo nessuna intenzione di farmi sfiorare dai suoi luridi denti da lupo.
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