Si cambia, si cresce ed Amelya lo sapeva bene. Aveva fatto Evanescere il flauto e ora sedeva sulla balaustra della Torre e osservava la notte. La fredda brezza che le accarezzava il viso le ricordava sè stessa: senza calore, insidiosa, quasi...fastidiosa. Si chiedeva a volte che cosa le persone pensassero di lei, di quella ragazzina che camminava per i corridoi di Hogwarts regalando sguardi di ghiaccio e mai n sorriso.
Jason era stato l'unico, in quei momenti di allenamento quando era stata appena mutata, a farla sentire viva. Ridacchiò al pensiero, considerando che di vivo aveva gran poco. Era morta a causa di non ben identificato vampiro e ora aveva l'eternità davanti a sé...una lunga vita, in solitudine.
Emelyn, la sua dolce sorellina, prima di andarsene la sera si rannicchiava vicino a lei nel letto e le faceva ogni volta la stessa domanda:
Mel, secondo te cosa si proverebbe a vivere senza paura di morire? A vivere per sempre come le principesse? . Al tempo Amelya rispondeva sempre che nessuno può vivere in eterno, che le principesse vivono nel mondo delle fiabe e lì tutto è possibile. Ora, dopo anni e in possesso di quell'eternità che aveva sempre negato, cosa le avrebbe risposto? Forse che l'idea di attraversare i secoli faceva paura, ma faceva nascere un desiderio profondo di scoprire cosa sarebbe successo dopo? O che anno dopo anno avrebbe visto tutte le persone conosciute invecchiare e poi lentamente spegnersi intorno a lei? Cosa ti regala il vivere per sempre?
Sollevò lo sguardo verso il cielo e la vide...una stella cadente. Era così bella. Amelya ne aveva viste poche in quegli anni, ma ne avrebbe viste molte e molte altre. Decise che la sua vita sarebbe stata piena di quei momenti...certo, sarebbe sempre stata sola, non era diventata improvvisamente una ragazzina tutta cuoricini e fiocchetti, in cerca del grande amore, ma aveva capito che era ora di iniziare a vivere sul serio.
In quel momento le venne in mente una sera di qualche settimana prima, quando, girovagando per i giardini del castello aveva scorto in lontananza Jason. Era in piedi sulla riva del Lago Nero e le dava la schiena, ma era sicuro fosse lui.
Non si era avvicinata, ma era rimasta a guardarlo, nemmeno lei sapeva per quale motivo.
Il ragazzo era immobile, guardava l'orizzonte perso nei suoi pensieri.
Sono bei pensieri o pensieri brutti? Cosa lo sta tenendo così occupato? Perché era sempre solo e sembrava allontanare gli altri? Cosa lo ha reso così?Milioni di domande per la piccola Amelya che era curiosa per natura, ma non lo avrebbe mai ammesso. Si era seduta sul prato, il mantello ad avvolgerla, un libro tra le mani e aveva dimenticato: la sua vita, Emelyn, Jason, l'essere una vampira...in quell'istante aveva chiuso gli occhi e non c'era più niente intorno.
Amelya smise di pensare a quel giorno lontano e decise che forse era arriva l'ora di rientrare. Con un saltello agile, scese dalla balaustra e diede un ultimo sguardo alla notte.