Bentornato a bordo

Dawsey - giugno 1998

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  1. Matthew Walter Casey
     
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    Giugno 1998

    PfDt



    Era stato via un bel po’. Due anni, circa. L’obiettivo era stato più che valido ed il risultato ancora meglio delle aspettative incerte. La nuova caserma dei vigili del fuoco sudafricana splendeva di una buona organizzazione e di una nomea più che ricercata, con un sistema capillare valido e testato dallo stesso Tenente Casey, africano solo provvisoriamente.
    Ma tornare era sempre stato nei suoi piani, nonostante tra le braccia di Asia DiLaurentis avesse vacillato, sperando potesse funzionare fuori dai loro ranghi.
    Entrambi conoscevano ogni cosa l’uno dell’altra compresi i fantasmi e i drammi che a Londra e Scozia avevano lasciato.

    Come quella ragazza dalla pelle caffelatte che se ne stava su uno dei divanetti dell’ala “ristoro” della sua caserma preferita. La 51.


    La tua sedia è sempre rimasta la stessa.

    Il “divano”. Winnie Dawson oziava poco, era una “dura”, era folle, era concentrata, era forte. Era un pezzo vincente. Era il suo Cavallo di battaglia, quello su cui avrebbe sempre potuto contare. Non oziava mai, nemmeno quando l’allarme non suonava e loro se ne stava in allerta, in attesa di qualche chiamata tra le vie grigie di Londra.
    Il divanetto all’angolo, quello più consumato, però, era l’unico luogo in cui oziasse. Si lasciava andare in quella posa da maschiaccio impaziente di sentire la sirena.

    Tra loro le cose non erano andate bene.
    All’inizio sì. Dawson era arrivata alla 51 come paramedico, il migliore, al fianco di Shay. Poi aveva fatto di tutto per contrastare l’idea che una donna non potesse diventare Amica delle Fiamme ed era entrata nel corpo dei Vigili del Fuoco. Era ancora paramedico, quando Lei e Casey avevano scoperto e sgusciato quell’interesse che stringeva lo stomaco. Ma subito dopo era diventata un Vigile e Casey, troppo incline a seguire e far rispettare le regole della buona caserma, discepolo perfetto del Comandante Boden, non aveva ritenuto opportuno una relazione tra vigile e tenente.
    Aveva preso le distanze, accorciate istintivamente, quasi subito, e così subito dopo aveva accettato la missione ed era partito. Direzione Africa.
     
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  2. Winifred Mable Dawson
     
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    Ma tu guarda chi si vede!

    Si alzò sorridendo, gli diede una pacca sulla spalla e lo abbracciò, brevemente, come si saluta un vecchio amico.
    Aveva pensato molto a quel momento: sapeva che sarebbe arrivato, e si era preparata.
    Dawson era fatta così; forte, sì, anche se forse a volte lo sembrava più di quanto lo fosse. Ma era una “dura”, una a cui non piaceva giocare, coraggiosa e umile, schietta e sincera.
    Con tutti tranne con Lui, perché quando era stata sincera con Lui, lo aveva allontanato. Al punto che se n’era andato in Africa.
    Tutti avevano saputo che Casey era tornato a Londra. Boden non sapeva tenerseli certi segreti, e al Molly’s non s’era parlato d’altro che di lui e della sua missione finita in Africa.

    Sapeva che era tornato, sapeva che non era tornato da solo.
    Così si era preparata ad accoglierlo come una vecchia amica: quella che non avrebbe mai dovuto smettere di essere.

    Poteva sentire lo sguardo scettico di Shay piantato nella nuca.
     
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  3. Matthew Walter Casey
     
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    Ritrovò il suo odore di terra e caramello e sentì il dolore ripiombargli nello stomaco come se non se ne fosse mai andato.
    Lei era una “dura”, era ricoperta di una corazza indomabile e indistruttibile, e lui aveva sempre la stessa espressione sempre, temprato dalla caserma e temprato da un carattere poco espansivo, nel bene e nel male. Soffriva, o gioiva, e la sua espressione restava dolce, sempre tra il serio e il sorridente. Come se non avesse mai diritto di essere né l’uno né l’altro. E questo gli aveva fatto vincere la nomea di “forte”, “giusto” e più che giusto “corretto”.
    Ma poco importava che in realtà fosse solo un caffè corretto. Un caffè corretto con alcol. Qualcosa di forte, non Sambuca.

    Ciò che provava? Aveva bisogno di correggere la famosa bevanda per non far sentire il gusto amaro che aveva. Aveva bisogno di correggere lui.
    Lui, la perfetta finzione.
    Ma i sentimenti?
    L’unico momento della sua vita in cui non aveva sentito la necessità di correggere sé stesso, era stato in Africa con Taahira. Ma quella non era la realtà, quella era già una bolla corretta in un mare troppo amaro.


    Come stai? Ti vedo bene.

    E sapeva che per quanta corteccia avesse, l’amaro distruggeva entrambi.
     
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  4. Winifred Mable Dawson
     
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    Sì, sto bene, qui tutto come al solito dai. Lo sai.
    Tu piuttosto?


    Certo che sentiva l’amaro. Non era mai riuscita ad essere per Lui quello che avrebbe voluto. Non tanto un’amica o una confidente perché queste due cose lo era sempre stata: avrebbe voluto essere quella persona con cui Matt si sentisse libero di essere sé stesso. Persino di infrangere le regole.
    Perciò era abituata a quell’amaro. Ci conviveva da tanto e quei due ultimi anni le erano serviti per arrendersi.
    Per rinunciare all’idea di Loro: era andato all’altro capo del mondo, il messaggio era stato molto chiaro.
     
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  5. Matthew Walter Casey
     
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    Tutto bene. La missione è stata compiuta e la nuova caserma è fantastica.
    Qui nessuna novità?
    Il mio sostituto vi ha trattati bene?


    Sorrise nel tentativo di alleviare la tensione palpabile di entrambi.

    Neek non ha perso la sua simpatia, noto.

    Scrollò il capo riferendosi al Capo della Squadra che passando vicino a loro aveva appena borbottato qualche frasetta scomoda.
     
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  6. Winifred Mable Dawson
     
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    Sono contenta, siete stati grandi. D’altronde non avevamo dubbi, anche se perché tu lo sappia qualcuno aveva scommesso che ti avrebbero cacciato in madre patria urlandoti culo bianco dopo una settimana.

    Rivelò, giocosa. Parlava sempre al plurale. Non c’era nemmeno un accenno di singolarità, nemmeno un briciolo di intimità in quello che diceva. Non c’era emozione che fosse solo sua. C’era la soddisfazione del vigile del fuoco verso il suo capo. Sincera ma arida come qualunque sentimento che appartenesse a tanti e, come tale, a nessuno veramente. A nessuno “troppo”.

    Mah, una mezza calzetta. Scherzo, si, ci ha trattati bene. Tranne Neek, Neek è stato preso a calci nel culo.

    Ammiccò in direzione del capo della squadra che passava, ma di nuovo scherzava.
     
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  7. Matthew Walter Casey
     
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    Mac si merita tutti i calci del mondo.

    Ribatté un poco più serio, non in modo preoccupante, pensando alle sue diatribe con Neek.
    La percepì la mancanza di intimità e singolarità. La mancanza di feeling personale, era agghiacciante. Erano solo un vigile del fuoco e il suo capo. Si chiese se fosse realmente quello ciò che voleva. Se lo chiedeva sempre, e non riusciva a mediare la voglia di prendersela, e la voglia di mantenere le distanze necessarie per il lavoro.
    Sapeva solo che gli era mancata da morire.


    Fate sempre tappa fissa al Molly’s?
     
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  8. Winifred Mable Dawson
     
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    Sì, certo.

    Ebbe un momento di disagio e si sentì arrossire: aveva la pelle scura, in realtà non si vedeva, ma lei lo sapeva che stava andando in imbarazzo e odiava essere a disagio. Non erano emozioni che facessero proprio per lei.
    Non era il pensiero del Molly's, posto che adorava: la colpa era della persona che era appena entrata in caserma e a cui lei aveva promesso una colazione insieme, persona della quale si era momentaneamente dimenticata e persona della quale Casey, probabilmente, si era dimenticato l'esistenza.
    Se lo sarebbe ricordato presto, comunque. Lui aveva una relazione, era liberissima di averla anche lei, giusto?
    *Giusto.*


    giphy



    Ciao Jay! Scusa, è tornato il capo, l'ho dimenticato.
    Matt, ricordi l'agente Halstead? Adesso è il compagno di merende di Antonio.


    Scherzò, indicandolo con una mano mentre gli andava incontro. Jay sorrise e le baciò le labbra, prima di sporgersi per tendere la mano a Matt dandogli il bentornato.
     
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  9. Matthew Walter Casey
     
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    giphy



    Ciao Jay. Certo che mi ricordo.
    Come va al dipartimento?


    Strinse la mano dell’agente, riuscendo così a definire quell’evidente imbarazzo di Winnie. Forse evidente solo per lui.
    Sentì rodere lo stomaco, ma Casey non era tipo da spaccare la faccia alla gente. Sentì la gelosia, amara, ma aveva anche preso in considerazione di doverci fare i conti, al suo ritorno, o ancora prima, quando aveva rifiutato una relazione d’amore e troppo importante con lei.


    Ho un sacco di scartoffie da compilare, sarà meglio che inizio.

    Affermò, apparentemente tranquillo, guardandosi l’orologio da polso.
     
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  10. Winifred Mable Dawson
     
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    Certo, sì.

    Annuì Winnie, dicendosi che era andata bene. Meglio di quanto si aspettasse. L’imbarazzo se ne sarebbe andato, dai. Era normale averne un po’.
    Ma usciva con Jay da qualche mese, non avrebbe mandato tutto a rotoli.


    Ti lasciamo mettere autografi allora. Ci vediamo dopo.

    Sorrise, e lo lasciò effettivamente andare. Era diventata bravissima in questo. Si avvicinò invece ai fornelli per mettere su del caffè che non avrebbe potuto limitarsi a dare a Jay: tutta la caserma le fu addosso nel momento esatto in cui aprì il frigorifero.
     
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  11. Matthew Walter Casey
     
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    *Coglione.*
    Lo pensava così spesso di sé che quasi si sentiva offeso, ma era la verità. Quella Verità che gli distruggeva l’anima ma che non gli permetteva di amare.
    Certe volte sarebbe voluto essere più simile a sua sorella. Non omosessuale, ma più Viva. Arizona viveva. E se il mondo intorno a lei crollava, lei viveva. Coi suoi pattini a rotelle tra le corsie di un ospedale troppo pieno di bambini sfortunati.
    E lui se ne stava lì, pieno della sua carriera, orgoglioso di essere arrivato a tanto, ma Solo, profondamente solo, una volta che tornava a casa.
    Asia gli aveva quasi fatto credere di poter amare un’altra Donna. Lo aveva quasi convinto che forse ci sarebbe riuscito, ma era bastato rivedere Dawson per capire che non fosse così.

    Firmò tutte le scartoffie, pronto per tornare in servizio l’indomani, e poi se ne andò, salutando tutti, Mable compresa, Jay compreso, con un sorriso, il migliore che potesse fare.



    Fine
     
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10 replies since 25/4/2019, 15:37   56 views
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